[RUGBYLIST] R: R: R: SECONDO VOI

Dom 8 Feb 2015 15:22:57 CET

Ok l’allenatore come uomo solo al comando non ha senso. E chi lo mette in dubbio? Ma è forse contestabile il fatto che allenatori diversi affrontino il loro ruolo in maniera molto differente, alcuni lavorando sull’organizzazione o sulla diffusione di cultura rugbistica nel paese mentre altri inseguono uno schema di “ibernazione” centralistica dei talenti? Si può contestare la differenza netta tra un Johnstone/Berbizier ed altri personaggi? Si può contestare che alcuni CT abbiano battuto in lungo ed in largo l’Italia mentre altri siano vissuti a Roma e non abbiano fatto né seminari, né ritiri tecnici, praticamente non abbiano avuto alcuna “road map” del proprio ruolo?

Quando una federazione sportiva si trova al limite tra un possibile successo ed un probabile stallo, a mio parere esiste un solo elemento che può “oliare” il progresso: è l’entusiasmo. Che forse va utilizzato a piccole gocce! Se si crea un movimento nel movimento, una voglia sacra di progredire ed una amicizia verso gli altri in un ambiente condiviso si va molto avanti. Altrimenti si rimane, ne convengo, al palo, impegnando nelle battaglie ogni millilitro dalla propria bile. Se ai giovani di Italia-Irlanda fosse stato dato il segnale di giocarsela tutta anche a prezzo di perdere 50-10 ma di giocare, sì di giocare perdiana, il mio cuore si sarebbe riscaldato. Invece continuiamo a vivere il paradosso, assurdo, incomprensibile, insostenibile di essere italiani nel rugby privi quasi totalmente di una qualità che il mondo ci assegna abitualmente senza alcun problema: la fantasia. Dovremmo forse tornare ad un rugby dal cuore contadino. 

Credo che alcuni sottovalutano l’importanza dell’entusiasmo. Si cresce da A a B e poi piano a C ammesso che D non si metta di mezzo e che E ci dia una mano ma … negli anni settanta ho conosciuto il movimento che fu della valanga azzurra. In un tempo irrisorio, e sulla spinta di una gioia di crescere forse inconfrontabile, abbiamo recuperato un deficit di decenni, cambiato il mondo e l’Italia ha vinto nello sci alpino tutto, letteralmente tutto, dopo anni di magre incredibili. Arriverei a dire che forse dovremmo creare una specie di Coverciano della palla ovale per dare una identità al nostro rugby. Che non può essere lontana da quella del rugby francese, secondo me.

Giov.     

Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it] Per conto di Andrew
Inviato: domenica 8 febbraio 2015 13:50
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: Re: [RUGBYLIST] R: R: SECONDO VOI

I migliori allenatori nel mondo possono lavorare solo con il materiale umano a disposizione. In Italia le capacità motorie di base non vengono insegnate in giovane età in generale. Questo è niente a che fare con Rugby.

Un giocatore arriva alla squadra nazionale, auspicabilmente con una base di competenze. L'allenatore della nazionale non insegna giocatori come passare e prendere; egli invece organizza i migliori giocatori disponibili a giocare come una squadra. Egli non deve allenare il placcaggio; si presume che il giocatore è capace di questo. Combinando questi competenze i giocatori produrranno un lavoro di squadra. Se le capacità motorie di base dei migliori giocatori non sono buone come quelli dell'opposizione, allora questo potrebbe fare la differenza.

In Italia Rugby è promosso come uno sport di contatto, non come uno sport che può contenere il contatto. Esempio; tecnico provinciali scuole visita il nostro scuola media locali; 1 ora di lezione; presenta Rugby tramite placcare in palestra per la 2°B, annuncia che non può tornare quindi questa è l'unica lezione. La Federal Way. Un genitore mi dice che se questo e Rugby allora suo figlio non sarà presente. Probabilmente meglio che lui non ha visto Italia vs Irlanda U20 per essere convinto che il rugby è uno sport per tutti ...

Dal mio punto di vista Rugby può essere uno sport di contatto quando la tua squadra non ha la palla. Contatto è facoltativo quando si ha la palla. E 'importante sapere quanto spazio disponibile; come crearlo, conservarlo, utilizzarlo, e attaccarlo. Ciò richiede reazioni veloci che derivano dalla comprensione del gioco.

Sport come pattinaggio, ginnastica, nuoto sincronizzato, sono sport durante la quale vengono assegnati i punti di stile. Il rugby è diverso; si deve attraversare la linea e mettere la palla a terra. Nessun punto per ciò che accade quando stai per arrivare. Commentatori televisivi qui lodano questi momenti trasgressionale con premio a punti stile! (Quella più godendo momenti comici privati tra di loro). Guardo il T.V. ma ascolto BBC Radio audio!

Al momento l'Italia sta giocando dama quando invece dovrebbero giocare scacchi ad alta velocità.

Jeppo

p.s .chiedo scusa per il mio GoogleItaliano

From: piero <mailto:pierofilotico a gmail.com>  filotico 

Sent: Sunday, February 08, 2015 1:04 PM

To: 'Rugbylist' <mailto:rugbylist a rugbylist.it>  

Subject: [RUGBYLIST] R: R: SECONDO VOI

Sono assolutamente  e perfettamente d’accordo. Fa parte di quel carattere italico che aborrisco aspettare o cercare  il messia, il salvatore, quello che risolve tutto, senza costruire intanto le basi culturali e organizzative.

Coste e Dondi fecero il primo passo, all’epoca in cui ancora erano possibili i miracoli, e nacque il 6 nazioni. Poi sono stati sprecati 15 anni. Questa è l’estrema sintesi.

Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it] Per conto di Giovanni Sonego
Inviato: domenica 8 febbraio 2015 03:18
A: Rugbylist
Oggetto: Re: [RUGBYLIST] R: SECONDO VOI

Giovanni Ciraolo ha scritto il 07/02/2015 alle 21:50:

Chi potrebbe lavorare sul dettaglio a mio parere è l’ex-superiore di Brunel, cioè Bernard Laporte. Più si va avanti e più mi convinco che uno come lui potrebbe riorganizzare il nostro rugby.

E' proprio qui che ti voglio. Un buon allenatore di nazionale può rinnovare il gioco, portare idee e far ottenere dei risultati alla nazionale, ma non può riorganizzare il nostro rugby. Io sono sempre piu' convinto che la nazionale sia rappresentativa del movimento rugbyistico di un determinato paese. Nazioni che hanno un rugby forte, producono nazionali forti. Nazioni che hanno un movimento debole, producono nazionali deboli. Il nostro movimento rugbyistico forte non è di sicuro, se comparato con quello delle nazionali al vertice mondiale. E infatti le nostre nazionali fanno cagare. 

Cercare l'allenatore risolutore di tutti i problemi, il mago che con un colpo di bacchetta e uno di culo fa vincere un gruppo di professionisti che giocano all'estero puo' contribuire a dare un po' di diffusione mediatica. E' proprio questo il principio su cui mi sembra storicamente ispirata la gestione della federazione. Cerchiamo di ottenere i risultati della nazionale e sull'onda dell'entusiasmo arriveranno un sacco di praticanti e costruiremo un movimento solido. Bella genialata. Sono 15 anni e i risultati sono quelli che sono. Sarebbe anche ora che qualcuno se ne rendesse conto e che si cominciasse a rivedere questo approccio fallimentare.

(Ecco cosa intendevo affermare dicendo che anche Brunel è incolpevole)

Ciao
Giovanni Sonego

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