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[RUGBYLIST] I: LIST SILENZIOSA / CHE FARE ?

marco.fala a libero.it marco.fala a libero.it
Dom 30 Ago 2015 14:22:54 CEST




Sono un ex giocatore di rugby ( CUS TORINO) degli anni '60,  Marco Falasca: Sono "periferico" rispetto agli interventi sulla rugbylist, perchè ritengo di essere meno competente della maggior parte di voi.  Per me , comunque, l'iniziativa meritoria promossa da Giovanni Sonego ( che ringrazio pubblicamente) è stata molto importante. Con la list ho avuto  la possibilità di avere una gran quantità di opinioni e di informazioni  sul nostro sport, e di sentirmi ancora parte di una comunità che ho stimato e  amato in tutto il corso della mia esistenza. 
In questo senso, al di là della giustezza o meno delle opinioni di Giandomenico Mazzoccato ,  riconosco e apprezzo sempre la sua serietà nell'analizzare i problemi e nel viverli con la ragionevolezza di chi propone prospettive.

Faccio i complimenti ed esprimo i ringraziamenti a tutti voi che continuerete a dare contributi .

Marco Falasca
via Ardigò 10 10134 Torino 







----Messaggio originale----

Da: giandoscriba a giandomenicomazzocato.it

Data: 30/08/2015 13.15

A: <rugbylist a rugbylist.it>

Ogg: [RUGBYLIST] LIST SILENZIOSA / CHE FARE ?









 

 
  
 
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La list tace.

La capisco.

 

Quelli che(tanti, troppi, lasciatemi dire) hanno predicato le
magnifiche sorti e progressive della gestione Gavazzi, quelli che “aspettiamo,
il lavoro paga”, quelli che “abbiamo materiale buono si tratta solo
di sfruttarne il potenziale” sono in un angolo rossi di vergogna, senza
sapere nemmeno dove posare gli occhi.

 

Quelli come me che da anni vedono il disastro e il vicolo cieco
cui ci sta portando la gestione Gavazzi, avvitata in un progressivo
deterioramento e sulla linea della già deludente e perdente strategia Dondi,
hanno paura di fare la figura dell’ “io lo avevo detto”.

 

Resta il disastro. 

Legato alla tragica figura del presidente ma anche a quella di un Brunel che
ormai da un anno sa che non gli sarà rinnovato il contatto.

Siamo all’ossimoro e al paradosso: la progettualità della
scadenza.

Dalla modestissima Scozia abbiamo incassato due ko su due e
quasi 50 punti in una sola partita. Le certezze legate alla mischia (e ai primi
5 uomini), autentico punto di riferimento da sempre del XV azzurro, si sono
dissolte come neve a ferragosto. 

Dissolvimento condito da errori che hanno fruttato calci a ripetizione agli
onesti lavoratori scozzesi. Commessi da gente allenata a non fare quegli
errori, da gente di esperienza pluridecennale, in era di analisi video
sofisticatissima. 

I nostri senatori erano alla fase pre-ABC.

Non basterà riesumare un Parisse alla frutta per risolvere.

 

Allo stato l’Italia non vale ovviamente i calzini di
francesi e irlandesi, ma nemmeno le scarpette di canadesi e romeni.

Finiremo con 4 sconfitte il mondiale.

Altro che passare il turno.

 

CHE FARE?

Credo che Gavazzi si debba dimettere. Ora, entro pochi minuti.

I romani, maestri per ogni cultura moderna in fatto di diritto e
istituzioni, avevano due istituti per le situazioni di emergenza.

L’interrè per i periodi brevissimi (5 giorni) e il dittatore per periodi
sempre limitatissimi ma un po’ più lunghi (6 mesi).





IL DISASTRO E’ GIA’ QUI, NON DOMANI O TRA QUALCHE
GIORNO.

 

CHE FARE?

 

Il rugby si dia un dittatore per l’emergenza. Presidente e
allenatore, con potere decisionale su tutto.

Uno che sa di rugby E SA OTTIMIZZARE IL POCO CHE HA. Io un nome ce l’ho.

Uno che abbia l’obiettivo di non rimetterci il culo oltre che svendere le
mutande: battere Canada e Romania. 

O almeno una delle due.

 

Lo so, è una provocazione.

E pure inutile perché non succederà nulla. Andremo di corsa
verso il precipizio, sprofonderemo nel ranking, ci troveremo fuori del 6N.





Dopo i mondiali ci troveremo anche senza una nazionale.
Rottamati i senatori, la slavina di generazioni buttate grazie alla folle
strategie delle accademie si abbatterà su di noi.

Ci travolgerà.

 

Gian Domenico Mazzocato

 

 

 







 

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