[RUGBYLIST] Montini e O'Driscoll

[Giovanni Ciraolo]

Oggi a Roma è avvenuta la beatificazione di Paolo VI, che fu da giovane un
grande educatore, anche se non ho trovato una notizia riguardante rapporti
diretti con il rugby bresciano, salvo invece un messaggio indirizzato ai
giovani del Petrarca ma già in qualità di Papa. Inoltre sul Times di oggi
(19 ottobre) vengono dedicati due paginoni ai diari di O'Driscoll, dove il
grande giocatore irlandese ricorda la sua discesa agli inferi dopo una
carriera a dir poco straordinaria. E' tipico della vita, ma soprattutto di
quella sportiva, alternare gioia e dolore. Si dice che nello sport bisogna
accettare le sconfitte: mi sembra una vera sciocchezza e vorrei chiedere ai
grandi saggi diteci come fate ad accettare le sconfitte e ve ne saremo
davvero grati! Quello che a mio avviso occorre non solo accettare, ma
promuovere, e Montini lo faceva moltissimo, è la propria apertura verso il
mondo e verso gli altri: anche se questi "altri" sembrano appartenere ad un
universo opposto (es. Rovigo vs. Padova??) e magari appena risultato
vittorioso. Nel nostro rugby italiano, spesso, manca proprio il gioco
aperto. Forse manca anche nel giornalismo, dove pure invece ringraziamo un
uomo come Gianni Zanasi. E' il gioco aperto che forse, spiega O'Driscoll, ci
permette di superare il momento della tristezza, della solitudine,
rischiando il giusto e trovando nuove dimensioni (magari anche scoprendo
l'anima gemella: non la si trova ponendo una serie asfittica di condizioni).
g. ciraolo