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[RUGBYLIST] R: I: I: I: I: Re: R: R: Italia - Argentina
ilfalco7
ilfalco7 a libero.it
Lun 17 Nov 2014 16:50:57 CET
Pienamente d accordo con quello che dice Salvatore x quanto riguarda l insegnamento ai piu piccoli. E figurati se sono d accordo io che vengo da esperienze d insegnamento dell acrobatica e che sti comincianfo ad inserire.
Gli atleti si formano dai 5 anni e il rafforzamento di una verticale o un salto mortsle vale millw volte i pesi alzati 12 anni piu tardi. Sbagliato invece pensare che le accademie fanno dell atletismo a ragazxi di 18 19 anni.
Nelle accademie i ragazzi arrivano a 15 ed escono a 17. E da quella di parma escono a 18 o 19 dopo aver giocato un anno in A. E non è colpa delle accademie se le squadre che ci giocano contro invece di aver il piacere di giocare su ritmi sltissimi e giocare un rugby aperto e costruttivo decino di giocare solo davanti vista l inesperienza e la giovane età dei primi 5 uomini.
Inviato da Samsung Mobile.
<div>-------- Messaggio originale --------</div><div>Da: Salvatore Messina <totorugby a yahoo.it> </div><div>Data:17/11/2014 14:11 (GMT+01:00) </div><div>A: rugbylist a rugbylist.it </div><div>Oggetto: [RUGBYLIST] I: I: I: I: Re: R: R: Italia - Argentina </div><div>
</div>Le accademie non servono per preparare atleticamente un giocatore ma per insegnare a giocare/capire il rugby ad alto livello.
Fare 10 o 15 fasi in un minuto lo fai anche nel giardino di casa tua. Il problema è capire perché fare 10 o 15 fasi...
Ma per insegnarlo serve qualcuno che prima di tutto lo sappia!
E se già insegniamo a fare fasi "a priori" non abbiamo capito un acca....
Un po' come preparare uno scout a girare un bosco in un'ora dicendogli: "tu comincia a correre che prima o poi "di fortuna" la strada la trovi".
Frattempo il vecchietto che sa leggere la mappa e la bussola, camminando col bastone in dieci minuti è fuori...
Gli australiani giocano con con fino a 12 canali d'attacco (contro i nostri 4) e con 2 linee del vantaggio primario (contro la nostra unica fissa) e arrivano a giocarli tutti perché lo sanno e non solo perché sono preparati atleticamente.
Purtroppo noi prepariamo atleticamente ragazzi già formati di 18/19 anni e cominciamo ad insegnare i fondamentali a 24/25...
Al massimo sforniamo piloni e per il resto ci affidiamo alla provvidenza!
Salvatore Messina
----- Messaggio inoltrato -----
Da: "tizianotaccola1 a alice.it" <tizianotaccola1 a alice.it>
A: rugbylist a rugbylist.it
Inviato: Lunedì 17 Novembre 2014 12:30
Oggetto: [RUGBYLIST] I: I: I: Re: R: R: Italia - Argentina
Per quel che ne capisco, le Accademie, di rugby, non sono come quelle dove si studia sui libri. Per esempio all'Accademia Navale di Livorno
si studia molto sui libri ed è anche assai selettiva prima che si possa terminare. E' equiparata all'ateneo universitario. Lo stesso dicasi per le altre accademie di genere:
accademia militare di Modena, oppure la Nunziatelle ecc, ecc.
L'Accademia di rugby insegna a giocare ed allena i giocatori fino a vent'anni. Poi fine. Il livello di qualità a cui l'Accademia può condurre l'atleta è
certamente opinabile e quindi tutte le polemiche sono possibili. Quel che è certo che il giocatore che la frequenta ne esce con i ritmi di gioco susseguenti
al campionato che gioca. Il ritmo di gioco lo definisco come il numero di fasi giocate nell'unità di tempo. E' una mia definizione elementare per cercare di far capire
che un gruppo di giocatori che riesce a partecipare, mettiamo come esempio, a 10 fasi in un minuto è certamente superiore all'altro gruppo che nel medesimo minuto
ce la fa a partecipare solo a 8 fasi, poi sballa! Altro parametro mio, è la durata del ritmo: cioè i due gruppi che si fronteggiano tengono bene le dieci fasi il primo minuto,
tengono ancora le 10 fasi il secondo minuto, le tengono il terzo minuto, ma poi solo un gruppo mantiene questa "cadenza" nel quarto minuto e l'altro schianta!
Quindi le mie elementari definizioni che caratterizzano una squadra sono due:
1-il ritmo
2-la tenuta nel tempo del ritmo.
Detto questo, penso che i giocatori che escono dalle accademie abbiano i ritmi e le tenute a livello del campionato che giocano tutto l'anno.
Chiaro che quando escono non ce la fanno a sostenere quei ritmi e quelle tenute delle squadre dell'emisfero sud, dove i campionati sono estremamente
più competitivi e con i livelli riferiti ai miei 2 parametri estremamente superiori.
Ecco perché penso che dire che le accademie non funzionano sia alquanto azzardato: il ritmo e la tenuta del ritmo gli acquisisci giocando partite vere, competendo con gli altri.
E se il livello del campionato alla quale partecipa l'Accademia è quello, c'è poco da fare. Sono convinto che per fare crescere gli U20 occorrerebbe fargli giocare un campionato o
in Francia o in Galles o in Inghilterra o in Irlanda, tanto per dire le nazioni che hanno squadre U20 superiori alle nostre. Fare giocare i nostri U20 nell'emisfero Sud sarebbe poi il massimo.
Questo se volessimo bruciare le tappe. Altrimenti la crescita ci sarà di sicuro, ma sarà più lenta nel tempo. Gli altri però, cresceranno anche loro ed i divario rimarrà il solito.
Saluti affettuosi da 14cavallopazzo
----Messaggio originale----
Da: totorugby a yahoo.it
Data: 17-nov-2014 11.45
A: "rugbylist a rugbylist.it"<rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: [RUGBYLIST] I: I: Re: R: R: Italia - Argentina
Per informazione generale: Luciano ha detto che gli Argentini ci hanno battuti perché più giovani e più esperti di noi.
Che riassumendo significa che le accademie non funzionano visto che i ragazzi, una volta usciti da queste, devono ancora giocare 4/5 anni per acquisire le capacità necessarie per competere a livello internazionale.
Mentre all'estero escono dalle accademie già competitivi a livello internazionale e nei 4/5 anni successivi diventano o meno dei "campioni".
Salvatore Messina
----- Messaggio inoltrato -----
Da: "tizianotaccola1 a alice.it" <tizianotaccola1 a alice.it>
A: rugbylist a rugbylist.it
Inviato: Lunedì 17 Novembre 2014 8:59
Oggetto: [RUGBYLIST] I: Re: R: R: Italia - Argentina
Purtroppo ho dovuto lavorare questo venerdì dell'anticipo, per cui tutti i programmi sono andati in fumo. Solo le birre sono rimaste nel frigo.
Ci siamo rifatti sabato con Galles-Fiji. ( Anzi come mai non si è visto Inghilterra-Sudafrica su sky?). Dopo questa partita ho rivalutato molto la squadra Italiana.
Venerdì ho visto bene il primo tempo in streaming, poi ho avuto da fare e l'ho vista a singhiozzi.
La squadra, per quel che ho visto, non mi è dispiaciuta, ma si vedeva bene che era inferiore all'Argentina proprio come "squadra".
Invece nelle singole fasi e nella costruzione classica del gioco mi è sembrata superiore. Un rebus, anche perché, dalla preziosa analisi che Luciano
ci ha regalato in list, siamo la squadra più vecchia e quindi dovrebbe essere quella più esperta.
La differenza della media mi pare si aggiri sui 3 anni, e non è poco.
Il rebus si risolve dalla conclusione che i nostri giocatori, salvo alcuni, giocano in squadre di livello inferiore rispetto a quelli dell'Argentina.
Non a caso, Zebre e Benetton sono in fondo alla classifica della Guinness. E se quei giocatori formano squadre ultime in Europa,
potremo mai emergere nel 6 nazioni con i medesimi? Credo che onestamente occorra prendere coscienza che la nostra squadra Nazionale
occupi giustamente il proprio posto nel raking mondiale, perdere dall'Argentina era assai probabile prima e lo è stato giusto dopo, visto la gara.
Un caro saluto da Cavallopazzo.
----Messaggio originale----
Da: ruggero1rizzi a gmail.com
Data: 15-nov-2014 18.47
A: <rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: Re: [RUGBYLIST] R: R: Italia - Argentina
Paolo: ti sei spiegato benissimo e se ne coglie il senso..
Personalmente, facendo parte di quel 0.1% che non si sente tecnico, mi sono divertito molto. Come si sono divertiti i miei tre conoscenti che vedevano la partita a casa con me, in TV, ed assistevano per la prima volta ad un match di rugby.
Verso la fine uno di loro, si è pure incazzato quando Orquera ha droppato..... sbagliando.
Saluti (a bagnomaria) dalla bassa Valle Scrivia
Ruggero Rizzi
Il giorno 15 novembre 2014 12:17, paolo.valbusa a libero.it <paolo.valbusa a libero.it> ha scritto:
Il mio era un semplice gioco di parole per dire che perdiamo (ahimè troppo spesso) le partite che dovremmo vincere ma non riusciamo mai a fare il contrario: vincere quando si meriterebbe di perdere. Sarebbe il segno che la squadra è diventata finalmente adulta. Penso, per fare un esempio, alle capacità che hanno le grandi squadre (gli All Blacks in primis) di ribaltare situazioni disperate e di portare a casa il risultato anche quando giocano oggettivamente male o comunque peggio degli avversari.
Di onorevoli sconfitte sento parlare dal 1976, anno in cui misi per la prima volta piede su un campo di rugby.
Per quel che riguarda il discorso etico sono d'accordo con te. Come credo lo siano tutti i lettori di questa list. Non voleva essere l'elogio della vittoria a tutti i costi o in spregio alle regole. Ci mancherebbe. Colpa mia che non mi sono spiegato bene evidentemente.
Paolo
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Da: corbe2 a libero.it
Data: 15/11/2014 10.22
A: <paolo.valbusa a libero.it>, <rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: R: [RUGBYLIST] R: Italia - Argentina
Amo la palla ovale a causa di un virus giovanile da cui non sono mai guarita;
in questo mondo dove il "disonorevole" abbonda , una onorevole sconfitta mi conforta.
Mi conforta che nel Rugby la parola onorevole possa essere ancora associata e utilizzata nei confronti di episodi sportivi ed umani.
Grazie a tutto questo mondo in cui la violenza non è ne dentro ne fuori gli stadi
Eva
----Messaggio originale----
Da: paolo.valbusa a libero.it
Data: 15/11/2014 10.04
A: <rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: [RUGBYLIST] R: Italia - Argentina
L'ennesima onorevole sconfitta (L'Argentina, però, un po' di veterani li aveva lasciati a riposo); mi piacerebbe, una volta tanto, di poter parlare di una disonorevole vittoria.
Cari saluti a tutti,
Paolo
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Da: albertocerato59 a gmail.com
Data: 15/11/2014 9.40
A: <rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: [RUGBYLIST] Italia - Argentina
Occasione sprecata, l'Argentina di ieri era battibile
ma come succede quando ci arriviamo vicini ci manca
qualche gene di cattiveria-cinismo per arrivare fino in fondo.
Una domanda ma Tommy Allan che fine ha fatto?
Saluti
Alberto Cerato
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