[RUGBYLIST] R: Re: I: I: I: Re: R: Re: I: R: R: Samoa

[Bruno Maggiore]

Sono due aspetti dello stesso problema.
Il primo la capacità motoria, bassissima in italia, che crea un gap
considerevole e difficilmente colmabile nello stato di fatto.
Se un bambino non sa fare la capriola potrà mai imparare la tecnica del
placcaggio? E quindi da dove deve partire il lavoro? Normale che a 12/14
anni siano così indietro sulla tecnica individuale.
Secondo la mancanza di una uniforme linea di sviluppo per quanto riguarda
gli allenatori.
Dopo aver affrontato e risolto questi punti allora possiamo parlare di
elite, accademie e quant'altro.
Il 14/Nov/2014 21:19 "ilfalco7" <ilfalco7 a libero.it> ha scritto:

> Dimenticavo. X onesta i due ragazzi si muovono bene sul campo quindi un
> lavoro è stato fatto e loro sono bravini ma la domanda è le touche e il
> passaggio a 14 anni lo devono insegnare i tecnici federsli?
> Cosa ne pensi?
>  Anzi ne pensate? Al contrario in un altro club sempre di elite i ragazzi
> giocano con situazioni strutturate cioè precostituite senza guardare ed
> adattarsi alle situazioni.
>
>
> Inviato da Samsung Mobile.
>
>
> -------- Messaggio originale --------
> Da: Giorgio Betteto
> Data:14/11/2014 00:23 (GMT+01:00)
> A: rugbylist rugbylist
> Oggetto: Re: [RUGBYLIST] I: I: I: Re: R: Re: I: R: R: Samoa
>
> Ciao da Giorgio
> Il giorno 13/nov/2014, alle ore 22:34, ilfalco7 a libero.it ha scritto:
>
> >
> > Non solo. ogni hanno i ragazzi che hanno terminato l'anno accademico
> vengono valutati e possono anche non essere riconfermati.
>
> Visto che segui le accademie, mi porti qualche esempio di ragazzo non
> riconfermato?
>
> Ma non è questo il punto.
> Sono contento che sia migliorato l'aspetto di formazione scolastica
> rispetto al passato (anche recente) dove non si può certo dire fosse una
> priorità; il punto fondamentale
> è che il campionato Under 20 nazionale formava 240 giocatori a stagione
> contro i 33/34 della Francescato, e sarebbe stato molto più utile fare un
> campionato u18 competitivo dove si giocano un numero maggiore di partite
> delle poche attuali, (la stagione finisce ad aprile?!) , tutto questo
> sarebbe costato a farla grande 600.000 euro a stagione contro i 4 milioni
> attuali (da dichiarazioni Gavazzi) .
> le Accademie si sarebbero potute fare comunque, specie dove servono ,
> ovvero dove non vi sono società in grado di schierare due squadre in u16 ,
> due in u18 , magari con degli incentivi per raccogliere le forze di più
> club del territorio, e farle confrontare sul campo in una competizione
> vera, con il titolo italiano in palio e tutto quello che ne vuol dire in
> termini di crescita.
>
> Ormai la scelta delle accademie è stata fatta , e -dichiaratamente- contro
> le società "che non possono pensare di fare l'alto livello" è improbabile
> che si torni indietro,
> potrebbero almeno essere ridotti i danni : per esempio un calendario di
> partite delle accademie contro le squadre di club - che potrebbero essere
> per esempio le prime due o tre classificate dei campionati regionali oppure
> delle selezioni alternative, un po' come i "trials" uasati da sempre nel
> mondo anglosassone; questo permetterebbe di vedere all'opera molti più
> giocatori .
>
>
>
>
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