Questo sito è dedicato alla rugbylist, un ritrovo "virtuale" dove si incontrano centinaia di appassionati di rugby.
[RUGBYLIST] R: Re: Rugby: che fare?
Salvatore Messina
totorugby a yahoo.it
Gio 26 Giu 2014 12:14:18 CEST
E' appunto quello che volevo spiegare con il mio racconto personale.
Io non so perché (cioè lo so benissimo ma non voglio entrare nella questione) ma l'Italia è l'unico paese al mondo (tra quelli in cui i ragazzini non devono alzarsi la mattina per andare a caccia o combattere) che OSTACOLA l'attività motoria e poi sportiva a scuola. Sono sicuro che molto presto questo blocco cadrà con l'introduzione della giornata piena scolastica ed il conseguente OBBLIGO sanitario a fare sport a scuola. Il problema nasce, come ho raccontato, dagli stessi genitori che cercano di racchiudere la vita dei propri figli entro parametri ben precisi. Ogni fatto che preveda un'alea viene visto come negativo, in quanto impedisce il rispetto di una programmazione.
Lo sport all'aria aperta e per di più di squadra ha intrinseca la variabile climatica, oltre a quella della disponibilità degli altri giocatori partecipanti alla squadra.
Da questo ne segue che il calcio, pur con il miraggio economico, nelle generazioni contemporanee è sempre di più in crisi e solo una elite culturale/economica ha la formazione familiare per considerare l'attività sportiva.
Il rugby è uno sport d'elite. Lo è alla pari del pugilato, perché solo una ristretta cerchia di persone al mondo ha l'aggressività e la sopportazione del dolore necessaria per praticarlo.
In più il rugby è uno sport/gioco di squadra che necessita di capacità logiche e di adattamento superiori ad altri sport con regolamenti più semplici (se qualcuno gradisce posso approfondire il concetto). Basti solo il concetto "avanzamento/passaggio all'indietro".
Da ciò ne consegue che con l'allargamento della base indiscriminato e l'avviamento al rugby a persone con affettività e capacità psico/motorie non congrue con la pratica del rugby, il livello generale si è notevolmente abbassato. Da qui l'estrema fatica a reperire giocatori di alto livello per la nazionale.
In soldoni: se 20 anni fa avevamo 100 giocatori di rugby soltanto ma frutto di una selezione sulle capacità psicomotorie/aggressività, oggi ne abbiamo 1000 ma che hanno paura di farsi male (placcaggio/presa aerea) e che sono troppo poco reattivi per giocare una fase di attacco anticipando il difensore.
In Italia, considerata la sempre meno attività motoria di base (se due ragazzini fanno a cazzotti vengono spediti in analisi e se ci si sbuccia le ginocchia arrampicandosi su un albero ci si sottopone alla TAC) il numero di praticanti con possibilità di alto livello è molto limitato. Considerando poi che i guadagni da professionismo sono a livello di elemosina per i giocatori e di volontariato per tecnici/dirigenti, i pochi che ne hanno le caratteristiche devono anche avere delle solide basi economiche per praticarlo.
Se vogliamo non tanto crescere ma addirittura sopravvivere dobbiamo iniziare nei club ad avere una mentalità altamente professionale, applicando progetti di qualità ed affidandosi a tecnici qualificati in impianti in ottime condizioni. Che poi sia l'organizzazione dell'attività con i bambini di un piccolo paese o addirittura con i carcerati di un centro di detenzione il discorso è lo stesso.
Dobbiamo sviluppare l'interesse per il rugby fin dalle elementari per coinvolgere i ragazzi con capacità motorie di qualità, sfruttando la naturale efficacia del rugby come sport completo anche dal punto di vista affettivo/relazionale oltre che dalle varie abilità motorie di base (correre, saltare, cadere, afferrare, lanciare, calciare).
Fosse per me il motto sarebbe: "Rugby, sport non per tutti!".
E credetemi, per un genitore sapere che suo figlio pratica uno sport che gli altri non sono in grado di fare è un incentivo determinante...
Salvatore Messina
Il Giovedì 26 Giugno 2014 8:04, "tonotto a libero.it" <tonotto a libero.it> ha scritto:
pongo un quesito che pose velasco appena arrivato in italia (al quale si diceva che i problemi erano le attività motorie nelle scuole, la concorrenza del calcio, la paura delle mamme etc [questi discorsi ricordano i nostri o sbaglio]). NON SARà CHE SIAMO SCARSI NOI? cominciando da questa sintesi costruì col lavoro una squadra che aveva fame, voglia, dedita al lavoro e priva di alibi.
In quegli anni, discorsi simili li ho sentiti da Coste.
saluti RM
----Messaggio originale----
>Da: jeppo678 a virgilio.it
>Data: 25/06/2014 17.23
>A: <rugbylist a rugbylist.it>
>Ogg: Re: [RUGBYLIST] Rugby: che fare?
>
>
>Anche se siamo tutti "gente di rugby" non dobbiamo
essere troppo preoccupato per il nostro sport nelle scuole primarie.
>Sappiamo tutti che la prima cosa che insegniamo
sono bambini; il secondo cosa il rugby.
>Pertanto chiedo il tipo di preparazione per
qualcuno per poi entrare in una scuola elementare di introdurre attività
motorie, in particolare con una palla ovale.
>E proprio necessario un 'volontario' essere
preparato come allenatore di rugby, e provenire necessariamente da un
‘background’ di rugby?
>2 dei migliore educatori scuole con qui ho
lavorato mai giocato una partita di rugby nella loro vita, ma sapevano insegnare
ai bambini. Il fatto che il rugby è entrato in equazione era totalmente per
caso. (Vorrei anche aggiungere, tuttavia, che almeno 5 o 6 di loro allievi sono
andati a giocare in Eccellenza, e almeno 3 ho giocato per l'ItalRugby, e una
delle due ‘maestri’ è ora preparatore atletica per la Juventus Football
Club).
>C'è in realtà una necessità di preparare educatori
per l'apprendimento pre-scuola/elementari che capiscono e trasmettere tecniche
semplici per i bambini piccoli? Questo dovrebbe essere un qualificazione in se?
Per me; Sì.
>Nel presentare un progetto scolastico al Preside
delle scuole elementari non chiedano se si dispone di '1° Livello' Rugby, ma se
avete una laurea in Scienza Motoria. Sicuramente questo è un segnale.
>Quando ho studiato per la mia laurea in Educazione
Fisica (periodo Jurassico - York; Inghilterra) tutti noi studenti erano tenuti a
conseguire almeno brevetto 1° livello in oltre 12 discipline sportive. Come
avevo deciso comunque di seguire un percorso d’insegnare nella scuola media, non
ho davvero visto l'importanza di imparare a insegnare la girata per il nuoto
dorso, quando invece l'insegnamento di rimanere a galla era una
priorità.
>Jeppo
>From: Salvatore Messina
>Sent: Wednesday, June 25, 2014 4:13 PM
>To: rugbylist a rugbylist.it
>Subject: Re: [RUGBYLIST] Rugby: che fare?
> Mia figlia, quando andava alle elementari, fece una festa di compleanno in
giardino. Presenti solo le mamme ed io unico papà (avevano altri impegni tipo:
andare in bicicletta, giocare a calcetto, discutere di calcio al bar, pettinare
la barbie di turno). Dopo mezzora di noia mortale con le signore che parlavano
di vestiti chattando al cellulare, mi sono alzato e li ho fatti giocare a "segna
la meta". I bambini hanno smesso subito di urlare e fare casino/capricci e hanno
iniziato a divertirsi tutti assieme per un paio d'ore (poi io sono
scoppiato....).
>Le mamme sono rimaste meravigliate e mi hanno complimentato per la mia
"bravura" con i bambini chiedendomi di fare l'animatore per altre feste.
>
>Mia
figlia alla sera mi ha detto: "che sceme.... sono le cose che fai sempre con me
quando giochiamo e con i bambini al rugby".
>
>Inutile
disquisire sulla scuola se nemmeno ai genitori interessa il benessere dei propri
figli....
>
>Salvatore Messina
>
>
>
>Il Mercoledì 25 Giugno 2014 15:24,
Salvatore Messina <totorugby a yahoo.it> ha
scritto:
>
>
>
>... of course...
>
>
>Questo
lo sappiamo... Se però quando vengono al club insegniamo solo "saluto" e terzo
tempo e diventare piloni/ciccioni/infangati gettiamo benzina sul
fuoco!!!!!
>
>Salvatore Messina
>
>
>
>Il Mercoledì 25 Giugno 2014 13:36, Andrew
<jeppo678 a virgilio.it> ha scritto:
>
>
>
>Vediamo gli elementi pratici coinvolti nella crescita e
l'educazione fisica;
>La maggior parte dei bambini pre-scuola e di età elementare non
hanno la possibilità di partecipare a lezioni costruttive durante il quale
imparano a correre, saltare, schivare, prendere, lanciare ecc. Il sistema
scolastico in generale non incoraggiare queste attività.
>Ecco un esempio che ho visto. Scuola elementare; anno 4; in una
stanza chiamata palestra, ma in realtà un ex-garage. Spalliera si; ma le colonne
in mezzo dello spazio.
>L'insegnante nominato dal CONI arriva, e 25 bambini siedono in
linea spalle al muro.
>Una sedia al centro della zona, e un'altra sedia per il loro
insegnante di classe che deve fare una nota nel corso della prossima prova.
Questo voto è il voto finale per l'anno per attività motoria. Uno alla volta i
bambini vengano a sedersi, , e poi lanciare una palla medica in avanti. Un
tentativo. La persona CONI misura la distanza; l'insegnante registra; il bambino
si siede. In tutto e votazione finale determinato. (Insegnante di classe,
"grazie al cielo voi / CONI vengano nella nostra scuola, se non i bambini non
avrebbero fatto nulla ...")
>Un altro esempio. Under 14; stare in linea circa 1,5 metri di
distanza. Passare la palla da rugby lungo la linea. Il pallone arriverà da un
parte all'altro? Ne dubito, e nessuno ha detto ancora di correre! "O.k. ragazzi,
prendere una pausa. 5 minuti di tempo libero con la palla ". Entro 10 secondi un
bambino ha calciato la palla senza motivo; un altro ha configurato le mani per
cercare di superare 1 metro con una spirale l'invidia di Black and
Decker.
>I bambini giocano regolarmente in strada davanti casa mia, quando
c'è un ottimo parco, costruito solo per loro; a circa 200 metri di distanza.
«Perché stai giocando in mezzo alla strada? Perché non andati al parco? ""
Vorremmo, ma la mamma di Marco non lasciarlo andare troppo lontano da
casa".
>I problemi non sono l'allenatore della nazionale; il club o
allenatori accademia, o anche il lavoro svolto dal coach della squadra Under 10.
Il problema inizia con la totale mancanza di coordinamento e attività sportive
quando i bambini sono piccoli. I più fortunati possono arrampicarsi su un
albero; prendere una palla di qualsiasi forma o dimensione; nuotare; saltare,
cadere e alzarsi senza un dramma. Questi potrebbero essere la nazionale del
futuro. Se i loro genitori li permetterà ‘of course’ ...
>Jeppo
>
>From: Piero Filotico
>Sent: Wednesday, June 25, 2014 12:24 PM
>To: 'Rugbylist'
>Subject: [RUGBYLIST] Rugby: che fare?
>
>Per sbaglio
avevo risposto solo a Salvatore.
>Nel frattempo, però, ho ritrovato
il programma di Gianni: ci sono molti degli argomenti che stiamo toccando da
qualche tempo qui in list.
>http://ilgrillotalpa.com/2012/05/26/corsa-alla-presidenza-fir-gianni-amore-presenta-il-suo-programma/
>
>Da:Piero
Filotico [mailto:pierofilotico a alice.it]
>Inviato: mercoledì 25 giugno 2014 12:13
>A: 'Salvatore Messina'
>Oggetto: R: [RUGBYLIST] rugby e
calcio
>
>Io ricordo che
all’epoca delle elezioni Gianni Amore si candidò con un progetto che mi piacque
moltissimo.
>Qualcuno - o lo
stesso Gianni – può rimetterlo on line?
>Non per recriminare,
beninteso, ma solo per vedere se c’è qualcosa da salvare oggi per migliorare
l’attuale situazione.
>Grazie.
>piero
>
>Da:rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it] Per conto di Salvatore Messina
>Inviato: mercoledì 25
giugno 2014 11:42
>A: rugbylist a rugbylist.it
>Oggetto: Re: [RUGBYLIST] rugby e
calcio
>
>Dire che un giocatore di calcio professionista manchi di
atletismo puro è come dire che l'acqua del mare è troppo asciutta rispetto
all'acqua dolce.
>Atletismo è un
termine che significa poco o nulla.
>
>Per quanto
riguarda il calcio è ormai evidente che i mondiali sono in mano alla criminalità
organizzata e molti giocatori sicuramente fanno la pipì con il pisello di
un'altro.
>
>Per quanto
riguarda il rugby, penso che la mancanza a cui ti riferisci sia la
velocità/reattività e su questo sono pienamente d'accordo.
>In linea di
massima i giocatori di mischia internazionali nelle giovanili giocavano nei 3/4,
questo perché ad alto livello la velocità pura e la reattività motoria sono
fondamentali. Poi su queste, con il tempo, si caricano muscoli (a condizione che
la struttura scheletrica lo supporti).
>
>Salvatore Messina
>
>Il Mercoledì 25 Giugno 2014 10:47, anna maria <begione11 a yahoo.it> ha
scritto:
>
>Che chi scrive
lo vada dicendo ormai da lungo tempo, per quel che concerne il rugby, poco
importa, ma G. Ciraolo dice il giusto quando sottolinea la mancanza, oltre che
di talenti, di atletismo puro negli sport di squadra, le cui nazionali fanno
accorrere negli stadi decine di migliaia di sostenitori. La sconfitta degli
Azzurri del calcio contro l'Uruguay, come pure la figuraccia dei rugbysti nel
tour nel Pacifico appena concluso, dipende, a mio modesto parere, proprio da
questa ragione oltre che alla mancanza di p.... e di umiltà .
>r.r.
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