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[RUGBYLIST] R: R: Re: Malagò e la Scuola
CGP
gcelon a tiscalinet.it
Mer 30 Lug 2014 12:45:49 CEST
Sto seguendo con attenzione il vostro interessante dibattito ma non credo
che in FIR ci sia qualcuno disposto a cogliere i vostri messaggi per
analizzare, sviluppare e migliorare i vostri stimolanti punti di vista.
Ci sono sì dei progetti tecnici della FIR per pianificare, costruire e
formare la crescita dei nostri ragazzi, e sui quali si può concordare o
meno, ma aggiungerci anche la caccia a giovani isolani, cosi come
enfatizzata in un’intervista rilasciata al Gazzettino, mi fa stare proprio
male . Ma, a parte la regressione generale che ci coinvolge anche sul piano
etico, si può pensare che Fiji, Samoa o Tonga si lascino scappare i loro
giovani talenti ?
I bravi a 18/20 anno sono già tutti sotto contratto per cui noi dovremo
rivolgerci a giovani tecnicamente ancora inespressi. Ma se una volta portati
in Italia non dovessero soddisfare alle aspettative ?
Spero che, usando un eufemismo di questi giorni, non si pensi di rimandarli
al paese natio “ a mangiar banane “.
CGP
_____
Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it]
Per conto di Andrew
Inviato: mercoledì 30 luglio 2014 11.34
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: Re: [RUGBYLIST] R: Re: Malagò e la Scuola
Uno dei principali problemi che ho incontrato nelle scuole elementari è che
i docenti responsabili per l'educazione motoria non sono sempre a tempo
pieno presso la scuola. A meno che questi responsabili particolari sono
disponibili, le classi non possono prendere parte di educazione motoria. Il
75% di questi 'responsabili' non fare altro che sedersi e guardare, in
genere correggere compiti, ecc..
ad esempio; Ho accettato di collaborare con una delle nostre scuole
elementari locali per insegnare 5 lezioni per classe di attività motorie
utilizzando Tag Rugby in alcune lezioni. Ci sono un totale di 14 classi. Gli
insegnanti responsabili per educazione motore non sono sempre a scuola a
tempo pieno, in modo che le lezioni sono 2 o 3 il Lunedi mattina; 2 o 3 il
Mercoledì, un po’ il Giovedì, ma con una pausa per il pranzo e poi ultima
lezione nel pomeriggio, e alcune lezioni di Venerdì mattina e Sabato
mattina. La scuola non è in grado di essere flessibili nella pianificazione
calendario, come esiste lo stesso caos con altri soggetti; ossia italiana;
matematica, lingua, ecc.
Aggiungete a questo situazione un altro in cui il dirigente scolastico non
solo "comande" questa scuola, ma anche un altro nello stesso circolo
didattico aggiungendo l’obbligo visitare anche l'altra scuola elementare nel
villaggio vicino. Stessa situazione calendario con gli insegnanti che vanno
e vengono.
In genere questa situazione è gestibile se un club può trarre profitto da un
insegnante (si ricordi che nelle scuole elementari il 'coach' deve essere un
insegnante di educazione fisica laureata/qualificata) chi è disoccupato o
pensionato. Molto pochi club possono trovare questa persona in particolare e
dei fondi per consentire loro di lavorare con un programma così incoerente.
Questa è quindi una situazione in cui F.I.R. dovrebbe rivedere i propri
obiettivi e il finanziamento che è dedicato a questi piani, e di offrire un
supporto professionale e spese decente a quelli personale qualificato
trovati dai club?
E il momento di rivedere le qualifiche attuale del personale a tempo pieno
in F.I.R., e di imporre anche ‘indicatori di performance’? A meno che non ci
sono obiettivi specifici controllati da un organismo indipendente, allora
come possibile che la gente può essere ritenuti responsabili? Nella storia
della F.I.R. quanti dipendenti sono stati effettivamente licenziato perché
semplicemente non hanno raggiunto i loro obiettivi?
Invece di pagare per i dipendenti a viaggiare per il mondo alla ricerca di
talenti da importare, forse è il momento di credere che 'la beneficenza
comincia in casa'.
Jeppo
From: ilfalco7 <mailto:ilfalco7 a libero.it>
Sent: Wednesday, July 30, 2014 7:30 AM
To: mailto:rugbylist a rugbylist.it
Subject: [RUGBYLIST] R: Re: Malagò e la Scuola
Jeppo ha compreso appieno il nostro disastro educativo. Se non si riforma in
modo profondo compreso la parte architettonica la scuola non ne veniamo
fuori. Si salvano le scuole dei piccoli centri che spesso si appoggiano ad
impianti vicini ma nelle città è un disastro. E personalmente penso che le
societa e la fir non sanno entrare nel mondo della scuola e non spendono
risorse e conoscenze x un progetto strutturato che possa essere adattato a
diverse realtà territoriali.
Inviato da Samsung Mobile.
-------- Messaggio originale --------
Da: Andrew
Data:28/07/2014 09:45 (GMT+01:00)
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: Re: [RUGBYLIST] Malagò e la Scuola
Non credo che stiamo discutendo la scelta dello sport, ma cercando invece di
sottolineare l'importanza del gioco (play) come veicolo per migliorare le
abilità motorie e di coordinamento. Bambini in età prescolare non dovrebbero
mai essere messi in una situazione in cui vi è un accesso limitato alle
molte esperienze, in particolare quando la possibilità di interagire con gli
altri e imparare l'importanza della condivisione e lavoro di squadra. Questa
dovrebbe essere una priorità in gruppi pre-scuola, asilo ecc., anche se ci
possono essere pressioni dei genitori di partecipare ad altre attività più
specifiche. Sarebbe difficile negare un bambino di 6 anni di età la
possibilità di provare uno sport come il rugby quando suo fratello o sorella
sono in campo divertendo in maniere meraviglioso osservato dal bambino più
piccolo.
Personalmente ritengo che non ci sia abbastanza enfasi in Italia per quanto
riguarda l'insegnamento semplici abilità motorie, e la mancanza di impegno
dimostrato da insegnanti e infatti pianificatori è evidente; cioè l'autorità
locale ha costruito una nuova scuola elementare nel nostro paese, senza
alcuna disposizione per giocare all'aperto. I bambini passano quindi il loro
tempo di ricreazione mattina e il pomeriggio seduti nella loro aula.
Questo è forse dove il problema comincia ...
Jeppo
From: Giovanni Ciraolo <mailto:jxcira a tin.it>
Sent: Saturday, July 26, 2014 1:24 AM
To: rugbylist a rugbylist.it
Subject: [RUGBYLIST] R: R: R: Re: I: Re: Malagò e la Scuola
Il vostro dibattito è a tratti molto interessante ma, mi chiedo, non è che
state sottovalutando l’aspetto psicologico – imitativo nell’apprendimento e
scelta di uno sport?
In molti casi, i bambini e gli adolescenti nell’orientarsi verso una
disciplina sportiva lo fanno per imitare qualcuno o tutti: c’è sempre
qualche “fico”che ha una personalità più attraente e autorevole e che genera
il bisogno di fare come lui. Questo è evidentissimo a partire dalle classi
pre – liceali dove i nostri adolescenti giuocano a calcio non perché
necessariamente sia lo sport più piacevole ma in quanto … così fan tutti!
Poi se invece ho uno zio-cugino che stimo moltissimo e che gioca a rugby
sarò chiaramente invogliato anch’io a giocare a rugby. Non sempre in modo
lineare in una situazione socio-sportiva come la nostra che ha forti
contenuti di dispersione e insufficiente responsabilità.
In età infantile la scelta di uno sport invece di un altro può essere
semplicemente il frutto di un consiglio prettamente medico. Ad una
bassissima età può essere consigliato lo sci per l’ottimo contributo che dà
allo sviluppo neuro-muscolare e successivamente si può proporre il nuoto per
altre ragioni. A mio parere non si deve parlare di una pluralità di sport ma
piuttosto di discipline adatte a sviluppare qualcosa in un certo momento
oppure no. Per quella che è poi la scelta sportiva principale oltre
l’adolescenza vanno, ripeto, presi in grande considerazione gli aspetti
imitativi. L’agonismo per essere soddisfacente richiede guide e sacrifici ma
questi devono essere dosati nel tempo altrimenti si creano dei piccoli
mostri che soddisfano non il giovane ma i suoi genitori (e forse nemmeno
loro).
g.ciraolo
Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it]
Per conto di Andrew
Inviato: venerdì 25 luglio 2014 20.58
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: Re: [RUGBYLIST] R: R: Re: I: Re: Malagò e la Scuola
Abbiamo bisogno di mettere le cose in prospettiva.
I bambini all'età di pre-scuola; cioè 3/4/5 anni, non sono in grado, e
quindi non capirà; un gioco così complesso come il rugby.
Essi non sono in grado di comprendere qualsiasi gioco che richiede
l'attività di squadra, sono solo in grado di percepire le competenze
orientati a motore individuali.
Fino a quando sono circa 8/9 anni; il loro mondo è intrinseca. Non dobbiamo
essere portati via da l'idea che ci porteremo RUGBY in gruppi pre-scuola.
Quello che possiamo fare però è strutturato e specifiche attività di
competenza motore con una varietà di strumenti che possono includere una
palla ovale (e magari una rotonda, una forma quadrata, un ostacolo, un
frisbee, una pallina da ping pong ecc;)
Se la scuola o il gruppo per bambini è fortunato ad avere un gruppo disposto
e preparato di educatori, da un club di rugby; per aiutare, poi è l'offerta.
Jeppo
From: Salvatore <mailto:totorugby a yahoo.it> Messina
Sent: Friday, July 25, 2014 7:51 PM
To: rugbylist a rugbylist.it
Subject: Re: [RUGBYLIST] R: R: Re: I: Re: Malagò e la Scuola
Non sono assolutamente d'accordo! Iniziare a 6 anni con una sola disciplina
è un gravissimo errore e crea grossi problemi. I bambini DEVONO iniziare con
psicomotricità e poi multidisciplinare. Solo DOPO aver praticato vari sport
sceglieranno quello che più gli piace e sopratutto quello che più si adatta
alle proprie caratteristiche.
Continuare su questa strada non solo ci troverà contro l'intero mondo
scolastico ma ci porterà a fare lo stesso errore commesso dalla attuale
gestione delle accademie FIR.
Su M.O. di questa settimana c'è una bella intervista a Skrela, l'attuale
capo della scuola di formazione della Federazione Francese che affronta le
stesse tematiche confrontandosi con il sistema anglosassone.
Salvatore Messina
Il Mercoledì 23 Luglio 2014 18:42, "gima_g a libero.it" <gima_g a libero.it> ha
scritto:
ecco la verità !!!!!!!
vedete che in molti la PENSIAMO NELLO STESSO MODO ?
Adesso dovremmo cercare di far dire la loro anche a chi legge ma non vuole
esternare pubblicamente. Probabilmente potrebbe crearsi un gruppo per far
sentire la propria voce anche ai piani alti e chissà che dopo le cose, con
persone diverse, possano cambiare.
Un abbraccio a tutti
Giorgio
----Messaggio originale----
Da: solorugby a libero.it
Data: 22/07/2014 11.48
A: "rugbylist rugbylist"<rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: [RUGBYLIST] R: Re: I: Re: Malagò e la Scuola
L'attuale progetto scuola non serve al rugby italiano. Serve solo
all'ideatore del progetto , che per mantenerlo viene pagato profumamente
dalla FIR. I risultati sono pessimi. Un serio progetto scuola federale deve
avere il suo massimo sviluppo a partire dalla prima elemenatare, se no
addirittura dalla scuole materne. Solo così si potranno avere dei risultati
superiori a quel minimo 3% attuale. Il progetto FIR dovrebbe prevedere un
protocollo d'intesa con il MIOR nel quale la FR si dovrebbe impegnare , in
collaborazione con le società, a fornire gli insegnanti/educatori alle
scuole primarie e dell'infanzia a titolo gratuito e così, statene certi ,
che quel 3% supererebbe almeno il 20%.
Saluti GA
----Messaggio originale----
Da: giorgioxt a email.it
Data: 21/07/2014 19.11
A: "rugbylist rugbylist"<rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: Re: [RUGBYLIST] I: Re: Malagò e la Scuola
Ciao da Giorgio
Il giorno 21/lug/2014, alle ore 17:22, Salvatore Messina ha scritto:
Quantificare la riuscita o meno di un progetto di sport scolastico con
quanti ragazzi vadano poi a praticare uno sport agonistico presso il club è
sbagliato e fuorviante.
C'è un malinteso : i dati che ho fornito, presi in un convegno del CIV , si
riferivano quanti ragazzi coinvolti nel "Progetto Scuola" - che và avanti da
oltre 5 anni - diventavano poi tesserati (e quindi a giocare sul serio per
un club qualsiasi) risultato , meno di 3 su 100 - chiedersi se funzioni,
soprattutto visto i costi , mi pare il MINIMO.
I club (almeno quelli veneti che conosco) NON sono coinvolti nel "progetto
scuola" FIR; quasi tutti fanno interventi nelle scuole di proselitismo ed
informazione.
Ripeto : io sono completamente scettico sul fatto che la scuola possa
risolvere i problemi del nostro sport, soprattutto visto l'offerta che hanno
avuto i miei 3 figli , hanno fatto
licei diversi o istituto tecnico , in tutti i tre casi le ore REALI di E.F.
sono state meno di un terzo di quelle ad orario, vuoi perché serviva il bus
per andare alla palestra, vuoi perché alcuni supplenti facevano solo TEORIA,
vuoi per pura e semplice poca volontà.
Io vedo il problema da due aspetti :
- Da genitore , se potessi non li avrei per nulla mandati ad E.F. ! il
lavoro che hanno fatto nel club, dal minirugby in poi è stato MOLTO ma MOLTO
PIU' SERIO, ATTENTO E BEN FATTO
- Da appassionato di rugby , il mio obiettivo è di avere quanti più bambini
e ragazzi possibile ad allenarsi e giocare sui nostri campi, anche perché
l'approccio al rugby è MOLTO semplice : non può lasciare tiepidi, il
ragazzino o bambino o lo rifiuta del tutto subito o si innamora . Credo poi
che sia veramente impossibile costringere qualcuno al rugby se non lo ama .
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