Questo sito è dedicato alla rugbylist, un ritrovo "virtuale" dove si incontrano centinaia di appassionati di rugby.
[RUGBYLIST] R: R: R: Re: I: Re: Malagò e la Scuola
Giovanni Ciraolo
jxcira a tin.it
Sab 26 Lug 2014 01:24:37 CEST
Il vostro dibattito è a tratti molto interessante ma, mi chiedo, non è che
state sottovalutando l’aspetto psicologico – imitativo nell’apprendimento e
scelta di uno sport?
In molti casi, i bambini e gli adolescenti nell’orientarsi verso una
disciplina sportiva lo fanno per imitare qualcuno o tutti: c’è sempre
qualche “fico”che ha una personalità più attraente e autorevole e che genera
il bisogno di fare come lui. Questo è evidentissimo a partire dalle classi
pre – liceali dove i nostri adolescenti giuocano a calcio non perché
necessariamente sia lo sport più piacevole ma in quanto … così fan tutti!
Poi se invece ho uno zio-cugino che stimo moltissimo e che gioca a rugby
sarò chiaramente invogliato anch’io a giocare a rugby. Non sempre in modo
lineare in una situazione socio-sportiva come la nostra che ha forti
contenuti di dispersione e insufficiente responsabilità.
In età infantile la scelta di uno sport invece di un altro può essere
semplicemente il frutto di un consiglio prettamente medico. Ad una
bassissima età può essere consigliato lo sci per l’ottimo contributo che dà
allo sviluppo neuro-muscolare e successivamente si può proporre il nuoto per
altre ragioni. A mio parere non si deve parlare di una pluralità di sport ma
piuttosto di discipline adatte a sviluppare qualcosa in un certo momento
oppure no. Per quella che è poi la scelta sportiva principale oltre
l’adolescenza vanno, ripeto, presi in grande considerazione gli aspetti
imitativi. L’agonismo per essere soddisfacente richiede guide e sacrifici ma
questi devono essere dosati nel tempo altrimenti si creano dei piccoli
mostri che soddisfano non il giovane ma i suoi genitori (e forse nemmeno
loro).
g.ciraolo
Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it]
Per conto di Andrew
Inviato: venerdì 25 luglio 2014 20.58
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: Re: [RUGBYLIST] R: R: Re: I: Re: Malagò e la Scuola
Abbiamo bisogno di mettere le cose in prospettiva.
I bambini all'età di pre-scuola; cioè 3/4/5 anni, non sono in grado, e
quindi non capirà; un gioco così complesso come il rugby.
Essi non sono in grado di comprendere qualsiasi gioco che richiede
l'attività di squadra, sono solo in grado di percepire le competenze
orientati a motore individuali.
Fino a quando sono circa 8/9 anni; il loro mondo è intrinseca. Non dobbiamo
essere portati via da l'idea che ci porteremo RUGBY in gruppi pre-scuola.
Quello che possiamo fare però è strutturato e specifiche attività di
competenza motore con una varietà di strumenti che possono includere una
palla ovale (e magari una rotonda, una forma quadrata, un ostacolo, un
frisbee, una pallina da ping pong ecc;)
Se la scuola o il gruppo per bambini è fortunato ad avere un gruppo disposto
e preparato di educatori, da un club di rugby; per aiutare, poi è l'offerta.
Jeppo
From: Salvatore Messina <mailto:totorugby a yahoo.it>
Sent: Friday, July 25, 2014 7:51 PM
To: rugbylist a rugbylist.it
Subject: Re: [RUGBYLIST] R: R: Re: I: Re: Malagò e la Scuola
Non sono assolutamente d'accordo! Iniziare a 6 anni con una sola disciplina
è un gravissimo errore e crea grossi problemi. I bambini DEVONO iniziare con
psicomotricità e poi multidisciplinare. Solo DOPO aver praticato vari sport
sceglieranno quello che più gli piace e sopratutto quello che più si adatta
alle proprie caratteristiche.
Continuare su questa strada non solo ci troverà contro l'intero mondo
scolastico ma ci porterà a fare lo stesso errore commesso dalla attuale
gestione delle accademie FIR.
Su M.O. di questa settimana c'è una bella intervista a Skrela, l'attuale
capo della scuola di formazione della Federazione Francese che affronta le
stesse tematiche confrontandosi con il sistema anglosassone.
Salvatore Messina
Il Mercoledì 23 Luglio 2014 18:42, "gima_g a libero.it" <gima_g a libero.it> ha
scritto:
ecco la verità !!!!!!!
vedete che in molti la PENSIAMO NELLO STESSO MODO ?
Adesso dovremmo cercare di far dire la loro anche a chi legge ma non vuole
esternare pubblicamente. Probabilmente potrebbe crearsi un gruppo per far
sentire la propria voce anche ai piani alti e chissà che dopo le cose, con
persone diverse, possano cambiare.
Un abbraccio a tutti
Giorgio
----Messaggio originale----
Da: solorugby a libero.it
Data: 22/07/2014 11.48
A: "rugbylist rugbylist"<rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: [RUGBYLIST] R: Re: I: Re: Malagò e la Scuola
L'attuale progetto scuola non serve al rugby italiano. Serve solo
all'ideatore del progetto , che per mantenerlo viene pagato profumamente
dalla FIR. I risultati sono pessimi. Un serio progetto scuola federale deve
avere il suo massimo sviluppo a partire dalla prima elemenatare, se no
addirittura dalla scuole materne. Solo così si potranno avere dei risultati
superiori a quel minimo 3% attuale. Il progetto FIR dovrebbe prevedere un
protocollo d'intesa con il MIOR nel quale la FR si dovrebbe impegnare , in
collaborazione con le società, a fornire gli insegnanti/educatori alle
scuole primarie e dell'infanzia a titolo gratuito e così, statene certi ,
che quel 3% supererebbe almeno il 20%.
Saluti GA
----Messaggio originale----
Da: giorgioxt a email.it
Data: 21/07/2014 19.11
A: "rugbylist rugbylist"<rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: Re: [RUGBYLIST] I: Re: Malagò e la Scuola
Ciao da Giorgio
Il giorno 21/lug/2014, alle ore 17:22, Salvatore Messina ha scritto:
Quantificare la riuscita o meno di un progetto di sport scolastico con
quanti ragazzi vadano poi a praticare uno sport agonistico presso il club è
sbagliato e fuorviante.
C'è un malinteso : i dati che ho fornito, presi in un convegno del CIV , si
riferivano quanti ragazzi coinvolti nel "Progetto Scuola" - che và avanti da
oltre 5 anni - diventavano poi tesserati (e quindi a giocare sul serio per
un club qualsiasi) risultato , meno di 3 su 100 - chiedersi se funzioni,
soprattutto visto i costi , mi pare il MINIMO.
I club (almeno quelli veneti che conosco) NON sono coinvolti nel "progetto
scuola" FIR; quasi tutti fanno interventi nelle scuole di proselitismo ed
informazione.
Ripeto : io sono completamente scettico sul fatto che la scuola possa
risolvere i problemi del nostro sport, soprattutto visto l'offerta che hanno
avuto i miei 3 figli , hanno fatto
licei diversi o istituto tecnico , in tutti i tre casi le ore REALI di E.F.
sono state meno di un terzo di quelle ad orario, vuoi perché serviva il bus
per andare alla palestra, vuoi perché alcuni supplenti facevano solo TEORIA,
vuoi per pura e semplice poca volontà.
Io vedo il problema da due aspetti :
- Da genitore , se potessi non li avrei per nulla mandati ad E.F. ! il
lavoro che hanno fatto nel club, dal minirugby in poi è stato MOLTO ma MOLTO
PIU' SERIO, ATTENTO E BEN FATTO
- Da appassionato di rugby , il mio obiettivo è di avere quanti più bambini
e ragazzi possibile ad allenarsi e giocare sui nostri campi, anche perché
l'approccio al rugby è MOLTO semplice : non può lasciare tiepidi, il
ragazzino o bambino o lo rifiuta del tutto subito o si innamora . Credo poi
che sia veramente impossibile costringere qualcuno al rugby se non lo ama .
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