[RUGBYLIST] R: R: R: R: conflitto di interessi?

[Giovanni Ciraolo]

Chiaramente chi è alla testa di una istituzione sportiva nazionale, pur
conservando i propri interessi locali e personali, ha sempre la possibilità
di mischiare ciò che è di tutti con ciò che appartiene solo a sé stesso.
Gavazzi non fa eccezione, come non fece eccezione Abete che contestò a suo
tempo ogni accusa verso la Fiat che sponsorizzava la FIGC e quindi in teoria
anche le attività della FIGC verso il mondo arbitrale. Per evitare ogni
commistione si può cedere le proprie proprietà ad un trust, il che avviene
negli USA (Kennedy lo fece), per salvaguardare l’interesse pubblico di una
carica. Il trust è stato recepito nel nostro ordinamento, ma fatica a
trovare una diffusione che non sia distorsiva (es. eludere obblighi
fiscali). Personalmente credo che il vero baluardo contro l’esercizio del
potere in una federazione sportiva sia il comportamento e la coscienza di
ognuno e di tutti (la volontà generale, direbbe Rousseau). Si possono
vendere tutti i propri possedimenti, si può alienare anche la stessa casa di
abitazione, e continuare ad avere fortissimi interessi nascosti verso tutto
ciò che si è venduto. Aldilà delle commistioni tra pubblico e privato,
sempre possibili, è grave il fatto che in Italia si consideri normale il
poter guadagnare qualcosa su ogni cosa che anche altri guadagnino. L’idea
che ci sia un servizio pubblico dal quale non si guadagni nulla non è facile
da far passare nel nostro paese. D’altra parte abbiamo avuto i borboni, i
granduchi e le truppe papaline: l’idea del servizio pubblico super partes è
maturata in ambienti diversi dal nostro. 

g.ciraolo              

 

Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it]
Per conto di Giandomenico Mazzocato
Inviato: mercoledì 2 luglio 2014 11.33
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: [RUGBYLIST] R: R: R: conflitto di interessi?

 

Ho premesso di essere un vecchio rincoglionito.

Ma non sono un moralista e lotto ogni giorno nei miei articoli e nei miei
libri per conservare una misura etica delle cose.

Le mail di alcuni listaroli sono il tragico termometro del degrado morale e
intellettuale di questo paese.

Che sia normale che un presidente eletto in una federazione sportiva maneggi
soldi pubblici in modo da farli finire nel privato (il suo) dice che non
abbiamo speranza.

Che qualcuno chieda perché non diciamo la stessa cosa se ad acquisire
giocatori sono Padova, Treviso e Rovigo vuol dire che siamo nel paese dei
fessi. Di chi lo è (io che continuo a lottare) e di chi vuol far passare per
fessi gli altri. Amico, semplicemente quelle tre squadre non sono di
Gavazzi.  Ed è una differenza assoluta. Riesci a capire o serve un filmato
con il labiale ben scandito?

Siamo presi davvero male.

Tutto è lecito, nessuno arrossisce. 

Attenti. Chi giustifica o trova lecito ciò che si fa in questi giorni
diventa complice. E perfino, in un certo senso, alibi e mandante morale. 

Sarò costretto ad arrossire per voi. Vergogna.

Gian domenico mazzocato

 

 

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