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I: [RUGBYLIST] Italia u.18 sconfitta dalla Georgia
Salvatore Messina
totorugby a yahoo.it
Gio 28 Mar 2013 15:46:24 CET
Il nostro è un sistema formativo progressivo tarato sulla lunga distanza che si differenzia ampiamente da quello basato sulla competizione.
Da un punto di vista metodologico è ineccepibile ed anche dal punto di vista umano. E' un sistema che non ha scarti e che valorizza l'individuo qualsiasi livello raggiunga.
E' però un sistema che negli ultimi decenni è "cortocircuitato" dando la possibilità a chi è inadeguato di ricoprire ruoli di vertice e che non valorizza chi invece ha effettuato il percorso completo "a pieni voti".
Per intenderci, facendo un confronto con la realtà lavorativa nel nostro paese: da noi un laureato a pieni voti con una tesi di ricerca sperimentale percepisce lo stesso trattamento di base (fatti i dovuti rapporti) di un manovale edile nordafricano sbarcato illegalmente e poi regolarizzato. A questo si aggiunge un sistema fiscale che costringe ad assumere "non preparati" per beneficiare delle rare agevolazioni.
Tornando al rugby e collegandomi con quanto stiamo sviluppando nel piccolo del nostro club, è fisiologico, in base ad un apprendimento progressivo, che i nostri giocatori a 18 anni non siano al massimo della competitività e che, in ogni caso, da noi la maturità agonistica di alto livello internazionale si raggiunga ad una età più avanzata. Il dubbio si pone, come evidenziato da Palmiotto, in una regressione rispetto a quanto si aveva negli anni passati. Da ciò scaturisce la preoccupazione che qualcuno, in precedenza od ancora adesso, stia "saltando le tappe".
Salvatore Messina
----- Messaggio inoltrato -----
Da: Giovanni Ciraolo <jxcira a tin.it>
A: rugbylist a rugbylist.it
Inviato: Giovedì 28 Marzo 2013 0:46
Oggetto: Re: [RUGBYLIST] Italia u.18 sconfitta dalla Georgia
Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
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Mi permetto di porre una domanda alla
list: siamo sicuri che esista linearità tra i risultati dell'U18 e gli sviluppi
delle rappresentative maggiori? Non è un pò forzato trarre da una sconfitta (o
anche da più di una) delle conclusioni universali sulla nostra situazione? Pur
concordando con alcune analisi dei problemi del nostro bacino giocatori e
delle insufficienze scolastiche di formazione, dubito della generalizzazione dei
giudizi. Per esempio gli U18 giapponesi attualmente in
torneo europeo in Francia sono andati bene, hanno superato i nostri,
ma dovremmo forse concludere che il Giappone sia rugbisticamente superiore
all'Italia? Mi sembra un pò azzardato evincere giudizi di larghissimo respiro in
questo campo minato che è lo sviluppo psicofisico dei giocatori. In molti
sport certamente le graduatorie U18 si rovesciano negli anni successivi. Questo
avviene anche in discipline dove abbiamo una tradizione olimpica rilevante. E'
certamente ottimo affidarsi ad una diversa e migliore educazione motoria: ma
rimaniamo ben consci che il passaggio da un buon giocatore ad un grande o
grandissimo giocatore non è un processo pienamente razionalizzabile, perché
la trasformazione dello sportivo contiene un elemento prevalente
di mistero, di crescita del proprio sé e di assorbimento assolutamente non
lineare delle conoscenze. Non vorrei andare nella pura filosofia, ma il mistero
della trasformazione e crescita di un atleta c'è tutto e dipende a mio avviso
dalla storia e dalla cultura di un movimento. Ogni nazione ha i suoi codici
e non sono del tutto spiegabili. Questo a maggior ragione se (come
dimostrano le visite militari) la fragilità anche psicologica dei
giovanissimi di oggi è maggiore che non nel passato. Francamente non
drammatizzerei il significato di un match! I georgiani hanno vinto forse perché
erano più in forma dei nostri! D'altra parte, qualche dubbio sugli attacchi
massicci ai nostri formatori e preparatori ce l'ho. L'Italia ha una cultura
scientifica-sportiva di rilievo. Evidentemente questa cultura agisce su una
élite invece che su una massa di sportivi. Ma che io sappia l'Irlanda si trova
in una situazione molto simile alla nostra (vedi anche numero di tesserati e
concentrazione in pochi clubs).
g.ciraolo
----- Original Message -----
>From: athos.fba
>To: rugbylist a rugbylist.it
>Sent: Wednesday, March 27, 2013 8:59 PM
>Subject: Re: [RUGBYLIST] Italia u.18 sconfitta dalla Georgia
>
>Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
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>
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digitali 8169 (20130327) __________
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>Il messaggio è stato controllato da
ESET NOD32 Antivirus.
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>www.nod32.it
>
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>Concordo anche io con Salvatore, fatto salvo che nelle piccole e medie e grosse società rugbystiche italiche non credo sia più sufficiente "serietà e coerenza, da buoni padri di famiglia, magari senza grandi capacità ma con molta umiltà (vera) e voglia di crescere e, sopratutto, imparare mettendosi in discussione" ma ci voglia professionalità programmazione e scelte drastiche sulle scelte dei formatori.
>Purtroppo anche in questo le risorse economiche sono totalmente insufficienti...soprattutto per il rugby di base...
>
>Piccola provocazione, siamo stati battuti dalla Georgia U18, magari con il tempo anche la Nazionale Georgiana diverrà ultra competitiva, allora mi chiedo / vi chiedo che sistema formativo scolastico-motorio adottano ?
>
>O vengono tutti dalle campagne come da noi fino agli anni '50/'60 che si viveva infanzia e adolescenza all'aria aperta in qualsiasi stagione sviluppando autonomamente schemi motori di base e complessi e relazioni non sempre pacifiche ???
>
>Quali sono i percorsi formativi rugbystici e i programmi di formazione atleti/allenatori che adotta la loro Federazione ?
>Sono tutti tecnici IrB ?
>O francesi ??
>O altro ???
>
>Grazie per le risposte_
>
>Fabio_
>
>
>
>----- Original Message -----
>>From: ilfalco7 a libero.it
>>To: rugbylist a rugbylist.it
>>Sent: Wednesday, March 27, 2013 7:56 PM
>>Subject: R: [RUGBYLIST] Italia u.18 sconfitta dalla Georgia
>>
>>Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
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>>
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>>
>>Mi tocca concordare con l'amico Messina edd aggiungere poche cose.
>>Il confronto con gli anni passati perchè anche le altre nazionali non avevano la struttura delle accademie anzi lo junior anglosassone era molto legato al rugby scolastico.
>>Oggi le nazionali juniores sono di livello assolutamente superiore in particolare dal punto di vista fisico anzi strutturale.
>>Il percorso formativo della fir nella costruzione dei tecnici è migliorato moltissimo a mio parere creando un percorso serio e di qualità ma non sufficente da solo a preparare i tecnici.
>>Serve per dare un'attestazione del livello e per la formazione in alto e per i seniores ma per la formazione dei tecnici dei bambini più piccoli fino a 14 anni serve un maggior approfondimento sulle qualità motorie sulla fisiologia sul saper trasmettere e sulla psico pedagogia, insomma quello che una volta facevano i laureati in scienze motorie ex isef che erano in gran numero ed oggi pochi.
>>ma credo che il problema maggiore è delle capacità motorie con cui arrivano i ragazzi alle accademie.
>>E' assolutamente insufficente e nettamente inferiore a tutti gli altri ragazzi perchè il nostro sistema scolastico è l'unico nei paesi civili dove nella scuola l'educazione motorie e completamente assente.
>>Nelle scuole primarie non c'è e i maestri non hanno nessuna competenza. Nelle secondarie ci sono gli insegnanti ma non le strutture poche e brutte palestre zero campi da gioco.
>>I notri ragazzi arrivano con troppe lacune che a 15 anni sono oramai incolmabili.
>>La base motoria troppo stretta non permette di alzare una piramide adeguata , le fondamenta sono fragili.
>>Insomma non tutte le colpe sono di chi lavora sul rugby, forse si dovrebbero inserire dei lavori...rivoluzionari........... per esempio l'acrobatica che permette una rapido aumento degli schemi motori.
>>Insomma qualcosa che nessuno fa e che ci permetta di anticipare gli altri.
>>
>>
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