[RUGBYLIST] Imprenditori suicidi in Veneto

[Giovanni Ciraolo]

Condivido le osservazioni di Giorgio Betteto sulla rigidità delle banche 
verso la propria clientela. I suicidi riportati in list sono eventi 
drammatici. Colpiscono quasi sempre piccoli imprenditori, innamorati della 
loro "creatura". In effetti, se i mezzi finanziari a disposizione di un club 
importante sono oggi rilevanti (anche nel rugby), non è questo certamente il 
caso di piccole società locali. Spesso ci si indebita a breve anche per 
fronteggiare esigenze non di corto respiro come il rinnovo e manutenzione di 
impianti o la regolarizzazione di stipendi. Servirebbe un consolidamento 
delle posizioni debitorie di chi ha l'acqua alla gola. Purtroppo la legge 
bancaria all'inizio degli anni novanta ha consentito alle grandi aziende di 
credito di entrare massicciamente nel settore del medio-lungo termine 
(incluso il credito sportivo) sostituendo gli istituti di credito speciale. 
Ergo, data la maggiore durata e rischiosità dei crediti, sono cresciuti i 
requisiti patrimoniali delle banche restringendo il credito fornito alla 
clientela. Tuttavia non inganniamoci: molti tragici suicidi non sono 
conseguenza di rigidità tecniche delle banche, ma richiamano anche in 
qualche misura delle controprestazioni umane di singole persone. Alla fine 
degli anni novanta operavo in un istituto di credito speciale e mi venne 
affidato un portafoglio di recupero crediti di mutuatari in  grave 
sofferenza. Senza esperienza di questa attività, decisi di affrontare la 
situazione in modo semplice e deciso: innanzitutto, stabilendo un dialogo 
umano fiducioso con i clienti; quindi, condividendo la storia di ogni 
persona, che è diversa e non può assimilarsi mai a routine tecnica; infine, 
cercando di articolare un piano intelligente di rientro che sfruttasse, ma 
non totalmente, gli accadimenti positivi della congiuntura economica (in 
Italia alcuni redditi sono aleatori, legati a trasferimenti dello stato 
sociale: pertanto i pagamenti del debito non possono mai essere rigidi). Ma 
un debitore in grave difficoltà cerca innanzitutto un incoraggiamento ed una 
sincera possibilità di credere alla propria banca. La variabile critica è 
sempre il tempo. Se il tempo manca ogni cosa cresce e diventa una montagna. 
Se una banca vuole risolvere in fretta ogni questione di arretrato, basta 
dire di no su tutto al proprio cliente. I contratti bancari sono 
tecnicamente perfetti ed il bancario (o banchiere) prevale. Tuttavia, 
ricordiamoci bene che chi schiaccia un'altra persona cessa di essere un 
uomo.


g.ciraolo

----- Original Message ----- 
From: "Giorgio Betteto" <giorgioxt a email.it>
To: <rugbylist a rugbylist.it>
Sent: Thursday, February 28, 2013 7:44 PM
Subject: Re: [RUGBYLIST] Imprenditori suicidi in Veneto


> Squadre e aziende di rugby in Italia -
> http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
> __________________________________________
> Ciao a tutti da Giorgio
> Il giorno 28/feb/2013, alle ore 15:57, Gaetano Palmiotto ha scritto:
>
>> Squadre e aziende di rugby in Italia -
>> http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
>> __________________________________________
>> http://www.linkiesta.it/suicidi-imprenditori-Veneto
>>
>> Pregasi leggere fino in fondo perchè mi sembra che si stia facendo
>> un'analisi un pò troppo superficiale.
>>
>> ps: per la cronaca, qualche settimana fa in Veneto è stato gravemente
>> ferito con una pistola un direttore di banca da un imprenditore.
>
> Lasciando perdere quest'ultimo caso, sia perché inquinato dall'estremismo
> politico dell'aggressore, sia perché a leggere e sentire i commenti in
> giro c'è da avere paura, è comunque evidente che la situazione sta
> raggiungendo rapidamente un punto di non ritorno.
> Le banche hanno grosse se non enormi responsabilità - applicare
> rigidamente le norme di Basilea mediante sistemi computerizzati è
> estremamente dannosa per i clienti, si trovano aziende che sono andate al
> tracollo proprio perché gli affidamenti sono stati rivisti al ribasso o
> negati , senza una analisi "umana" ma solo dei programmi software (che
> nemmeno i direttori possono non rispettare) ; il guaio è che quando queste
> vanno a fondo tirano giù con loro oltre ai dipendenti anche buona parte
> dei creditori.
> In Veneto questo è ancora più negativo, in quanto la stragrande
> maggioranza dei professionisti , commercianti e piccole-medie aziende
> garantisce le banche con i propri beni , quindi quando le cose vanno male
> si perde proprio TUTTO, mentre i "soliti furbi" riescono tranquillamente a
> chiudere debiti a "saldo e stralcio"  pagando il 10-15% .
>
>
> Sarebbe necessario, prima di tutto proprio dalle banche l'operazione
> opposta : per esempio un allargamento automatico ed incondizionato del 20%
> dei "castelletti" o anticipi fatture  .
>
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