[RUGBYLIST] i pensieri di un amico fraterno

[Pasquale Zambuto]

Un amico non fruitore della list mi ha chiesto di inoltrarvi il suo
pensiero.

Saluti a tutti…, anche a Dondi of course!!!

 

Pasquale

 

Con gran sollazzo dei veri amatori, appassionati e tifosi del rugby
italiano, finalmente Dondi ha deciso di lasciare il suo posto di dittatore
nullafacente di una federazione ricca di denaro e vettovaglie (consumate,
quelle si, tutte!) ma povera di idee e talenti.

Al suo posto chi? Anche il Gobbo di Notre Dame, il lupo di Cappuccetto Rosso
o Cicciolina saprebbero fare e dare di più e meglio di chi ha saccheggiato
per lustri il rugby facendolo passare per uno sport.

E' riuscito, il geometra Dondi, a coprirci di ridicolo che neanche
Berlusconi al governo, pur mettendoci tutta la buona volontà, è riuscito a
fare.

Dall'esordio al VI Nazioni in poi una serie infinita di fallimenti e gaffes
da pagliaccio del Circo Togni (con tutto il rispetto per il pagliaccio del
Circo Togni).

Non ultime quelle delle franchigie che dovevano essere, all'inizio,
Pretoriani e Aironi poi modificate inserendo il Benetton al posto dei
Pretoriani, ora, invece, togliendo gli Aironi e mettendo una franchigia
federale con susseguenti tentati furti di giocatori tra i migliori di
Padova, Rovigo e Treviso.

Poi le regole cambiate sempre in corsa (dal numero degli stranieri ammessi
per ogni franchigia, all'assurdità della non intercambiabilità dei ruoli in
tempi di giocatori che giocano indistintamente da estremo, da ala, centro o
apertura). Bell'esempio di crescita ed intelligenza! Le giovanili? Si sono
arrangiate. Le accademie? Un fallimento per come sono gestite: sono riuscite
a sfornare un'apertura che sia una, in questi anni? E le recenti figuracce
dell'Under 20? Si ritorna a giocare con Portogallo e Spagna, visto che ad
altri livelli gioco, tecnica e quant'altro sono direttamente proporzionali a
quello che la FIR ha fatto in tutta l'era dondiana, cioè zero! Quando
molleranno anche i vari Castrogiovanni, Parisse, Zanni & C., si ritornerà a
giocare contro Georgia, Russia e similari. Ma, ora che il cabarettista di
Parma se n'è finalmente andato, forse in fondo al tunnel si potrà vedere una
luce, piccola come la capocchia di uno spillo, ma sempre luce.

La borsa del rugby italiano comincia a crescere, a passi piccolissimi, ma
finalmente sale.

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