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[RUGBYLIST] three thousand type....
Salvatore Messina
totorugby a yahoo.it
Mer 15 Feb 2012 09:54:58 CET
Sono ormai molti mesi che si discute sul fatto che possesso e territorio non siano più coefficienti per la vittoria.
Mia modesta opinione è che non lo siano mai stati o, meglio, lo siano in un gioco prettamente strutturato. Oggi, però, le capacità atletiche e le lucide strutture difensive (oltre ad arbitraggi alla "giapponese") rendono il possesso meno efficace e superato.
Andiamo con ordine.
POSSESSO: mantenere il pallone nel gioco d'attacco o disturbare quello avversario è logicamente un arma vincente, in quanto, se non hai tu la palla, non puoi segnare; di conseguenza più tieni il pallone più aumentano le probabilità di segnatura; è come il gioco d'azzardo in cui a furia di giocare prima o poi vinci, a condizione che i soldi a disposizione siano infiniti.
TERRITORIO: come dice il buon Munari, finché giochi a casa della signora Maria se rompi i piatti saranno sempre i suoi; tradotto significa che se la palla viene giocata vicino all'area di meta avversaria le probabilità che venga segnata una meta dalla squadra in attacco territoriale è altissima, a condizione che a sbagliare siano solo i difensori.
Negli ultimi tempi si è parlato di EFFICACIA. Ma che cos'è l'efficacia? In realtà non significa nulla. Essere efficaci significa avere la più bassa percentuale di errore ma questo è relativo alle abilità di ogni singolo giocatore. Un tecnico non può che scegliere i giocatori più bravi. Questo è ovvio. Se però i miei migliori giocatori hanno ancora una percentuale di errore alta come faccio ad aumentare l'efficacia? L'abilità tecnica è migliorabile nel lungo periodo e si parte dalle giovanili. Quando arrivi all'alto livello raggiungi il top.
Bisogna allora lavorare sulla vera efficacia: quella collettiva.
Piccolo esempio: nella 1a guerra mondiale i cecchini erano dei tiratori infallibili ma avevano "one shot" perché i tempi di ricarica della carabina erano comunque lenti; oggi un cecchino è molto più efficace perché le nuove carabine a tiro rapido, con una migliore gestione dei gas di scoppio e mirini a puntamento laser possono esplodere, nello stesso tempo di sparo e ricarica delle vecchie, più colpi; di conseguenza in caso di errore sul primo colpo ne ho almeno un altro identico che aumenta la percentuale di successo (ovvero efficacia).
Nel rugby questo significa che più opzioni di attacco simultanee ho più ho la possibilità di successo e di correggere l'errore.
In questo ci sono due scuole di pensiero.
I francesi fin dai tempi di Villepreux lavorano sul lungo periodo formando giocatori (mediante il "metodo globale") in grado di leggere rapidamente le situazioni di gioco e di riorganizzarsi collettivamente di conseguenza.
Il difetto che riscontra ormai questo tipo di impostazione è che i tempi di reazione del rugby moderno sono così bassi da non permettere riorganizzazioni in "real time". Trovano però la loro perfetta collocazione nel gioco di rimessa o nei contrattacchi di "gioco rotto" (dove saltano le strutture difesa/attacco preordinate).
I neozelandesi invece lavorano nel lungo periodo sugli skills individuali in modo da avere la maggior parte di giocatori polivalenti da impiegare in attacchi multi-opzione. In questo modo chi smista il pallone tra le varie opzioni possibili può, in pochissimi secondi, lanciare l'attacco più efficace.
Scusate la prolissità ma è quasi un mese che la mia squadra è ferma per i campi impraticabili e sto sclerando..........
PEACE & LOVE & PLAY RUGBY
Salvatore Messina
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