R: Re: [RUGBYLIST] Italia col GPS

[ilfalco7 a libero.it]

a proposito della registrazione dati da parte degli australiani, quando nel 2006 se non vado errato sono venuti in italia a roma nel tour invernali già lo usavano monitorando 4 giocatori ad allenamento.

trovo che avere dei dati fisici e delle linee di corsa possa essere utilissimo per lo studio non solo del recupero fisico e del dispendio energetico ma anche delle accelerazioni sul placcaggio e tante altre notizie individuali.

capisco che la chiamata di botes possa ritenersi argomento principe , ma a chi si interessa di tecnica e di ricerca non dispiace certo parlare di tecniche innovative.

 

la chiamata di botes direi invece che era ampiamente annunciata e che forse possa risultare interessante perchè diventando un giocatore della nazionale libera un posto da straniero nella benetton, per cui al di là delle polemiche mi sembra che in questo caso la fir e la franchigia abbiano trovato vantaggio comune in questa chiamata.

ilfalco


----Messaggio originale----
Da: giggibocchino a yahoo.it
Data: 31/01/2012 9.17
A: "rugbylist"<rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: Re: [RUGBYLIST] Italia col GPS



Sarebbe interessante vedere i dati.





Da: roberto vanazzi <robyvan2005 a yahoo.it>
A: rugbylist <rugbylist a rugbylist.it> 
Inviato: Martedì 31 Gennaio 2012 9:05
Oggetto: [RUGBYLIST] Italia col GPS
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Un saluto a tutti. 
Riporto il seguente articolo:
 
Rugby, un navigatore satellitare nelle maglie degli azzurri
Gli azzurri del rugby indosseranno un navigatore Gps. Il dispositivo sarà inserito nella maglia e servirà al ct Jacques Brunel per monitorare in diretta ogni movimento dei suoi giocatori nei match del Sei Nazioni ed a trarne una serie di dati grazie ai quali preparare al meglio gli azzurri. Il «Global Positioning System» verrà piazzato sotto le maglie di Parisse e compagni fin dal match di sabato a Parigi contro la Francia, il primo del torneo 2012. Verrà posizionato in una speciale imbracatura in neoprene, che assicurano dal ritiro della nazionale, «non darà il minimo fastidio ai giocatori», con un taschino che ‘avvolgè completamente l’antenna e che sarà piazzato fra le scapole. «Non è un navigatore, nel senso che non diremo ai nostri giocatori dove andare – spiega il manager dell’Italrugby Luigi Troiani -. Io la definirei piuttosto un’antenna ‘ricevitricè». Catturerà gli impulsi dal satellite e potrebbe regalare a Brunel un’Italia stile Australia, visto che i primi ad avere questa idea, e ad applicarla senza pubblicizzare la cosa, sono stati i ‘Wallabies’, seguiti ora dall’Italrugby. «Serve a molte cose – chiosa Troiani -, come ottimizzare la gestione del recupero fisico dei giocatori». Di ogni azzurro impiegato in partita si saprà tutto: dai chilometri percorsi, alla velocità media, da quella massima alle calorie bruciate in ogni singola giocata ed ovviamente anche in mischia.

Roberto Vanazzi
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