[RUGBYLIST] [lista_AllBluff] Hammer Springs

[Luigi Bocchino]

Ciao amici come va?
 
Oggi vi scrivo da Hammer Springs, una stazione sciistico-termale nella regione di Canterbury.
Ci siamo capitati per caso, tra una partita e l'altra: la strada ci ha portato qua, ed il caso ha voluto che ci imbattessimo nella nazionale australiana. Ieri sera erano nel nostro stesso pub (in realta' l'unico che c'e') per un po'di relax e per vedere gli AllBlacks contro la Francia. 
Sono tutti molto disponibili, sia per una semplice chiacchierata che per posare per qualche foto. Vi devo dire che dal punto di vista fisico sono tutt'altro che impressionanti.
Quade Cooper e' mingherlino, James O'Connor sembra proprio un bambino, e tutti gli altri sono abbastanza normali. A parte Radike Samo, che e' piu' alto di me di tutta la testa, senza contare i capelli...
La nota positiva e' che anche loro bevono birra, eccome se la bevono! In fin dei conti il nostro sport, anche agli altissimi livelli, resta un unicum. E speriamo che duri cosi'.
Ho scambiato due parole con il capitano, James Hornwill (non sono sicuro che si scriva cosi'). Mi sono subito informato sulle condizioni di Antony Fainga, il centro che l'altra sera era uscito in barella, e dopo avermi rassicurato, Hornwill mi ha ringraziato per essermi interessato. Bello no?
Comunque gli ho anche chiesto cosa pensasse dell'Italia, e lui, come tutti qui, d'altronde, mi ha risposto che siamo molto migliorati e molto temibili, specialmente in mischia.
Poi l'ho lasciato tornare alla miglior compagnia che l'attendeva al tavolo. Il rugbista, si sa, c'ha QUALCOSA che conquista.
Per inciso, oggi li abbiamo anche reincontrati alle terme. Che vitaccia eh? E adesso mi tocca anche andare al pub a guardarmi tre partite di fila...
 
Comunque il tema di oggi non e' il rugby ma l'aragosta. Protagonista indiscussa della tavola neozelandese, questo crostaceo conteporaneamente delicato e saporito ci ha regalato ieri una giornata sublime.
Dopo la deludente esperienza del whale watching, infatti, ieri abbiamo deciso di andare a pesca. Abbiamo contattato un tale Gerard e ci siao presentati all'appuntamento.
Lo sconcerto iniziale e' stato tremendo: ci si e' presentato il sosia di Robert Duvall, un tipo lungo e dinoccolato, e soprattutto il suo socio-factotum Nick: un semianimale, senza una gamba, senza tutte le dita tranne un mignolo (col quale, tra l'altro, e chissa' come, si rullava le sigarette), con pochi denti e con un accento neozelandese incredibile. DI tutto quello che diceva io capivo solo il "BRO", short per brother, che metteva alla fine di ogni singola frase. E ogni tanto anche un BLOODY AUSSIES, sparso qua e la'.
Ci siamo fatti forza e siamo partiti a bordo della mitica Sofhie-Rose, pregando che il mare fosse clemente.
Ed il amre, anche stavolta, ci ha stupito. Siamo prima passati ad issare le nasse per le aragoste: non credevamo ai nostri occhi, erano piene zeppe. Piu' della meta' le ributtavano in acqua perche' non raggiungevano la misura minima (e ogni volta i veniva voglia di tuffarci per riprenderla) e ne sono rimaste comunque una ventina.
Poi e' iniziata la battuta di pesca al persico: non si faceva in tempo a buttare giu' l'amo che bisognava tirare su il pesce. Una pesca miracolosa, l'unico limite alla quale era il senso della misura. Un tacito accordo con il mare per prendere cio' che riesci a mangiare.
 
Dopo una mezzora avevamo tutto il pesce che ci serviva, piu' cinque aragoste cinque che ci hanno regalato Gerad e Nick. Dopo un'ora eravamo a tavola, nel nostro camper.
 
Il resto, vabbe', ve lo raccontero' perche' la ragazza del caffe' sta chiudendo bottega...
 
Ci sentiamo presto
 
Evviva la vita
 
Un abbraccio dalla terra dove i canguri fanno il bagno nelle acque termali

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