[RUGBYLIST] [lista_AllBluff] Kindness is contagious.

[Luigi Bocchino]

Wellington, capitale della Nuova Zelanda. h. 12.40 am locali.

Ciao amici come va? Vi scrivo un po' insonnolito da Wellington, ultima tappa del viaggio sulla North Island. Domani raggiungiamo "i ragazzi" a Nelson, dall'altra parte dello stretto di Cook.

Gli appassionati di rugby probabilmente associano a Wellington il nomignolo di "House of Pain": cosi' infatti era soprannominato il Westpac Stadium, non si e' mai capito se per i venti che soffiano fortissimi, o perche' qui gli AllBlacks hanno perso solo una o due volte in tutta la loro storia.

Ieri comunque siamo riusciti a vederci Sudafrica-Fiji. Troppo forti gli Springboks per questi disordinati benche' generosi isolani.
Allo stadio e' stato, come di consueto, una gran festa. Sugli spalti le tifoserie incrociate si alternavano nell'incoraggiare i rispettivi beniamini, quasi si fossero accordate. In pratica era un unico coro ma di voci alternate: FIJI-BOKKE-FIJI-BOKKE-FIJI-BOKKE, senza soluzione di continuita'. Divertentissimo.

Poi, in serata, il grande cuore irlandese riduceva pressoche' in cenere le nostre speranze di passare ai quarti... ma non fasciamoci la testa prima di essercela rotta.

Ma oggi si parla di gentilezza. "La gentilezza e' contagiosa". Questa e' la frase del giorno che voglio fare mia e che voglio condividere con voi, stasera. 
Una riflessione banale ma non scontata, per noi che non siamo piu' abitutati alla parola gentile gratuita. E invece venire qui e sentirmi cosi' rispettato come uomo, apprezzato come turista e, perche' no, coccolato come cliente o potenziale tale, mi fa riflettere su quanto una parola gentile distenda gli animi e dia un altro sapore a tutto.

In fin dei conti basterebbe cosi' poco: un grazie in piu', un "ciao come va", un semplice sorriso. E' un circolo virtuoso, basta cominciare e si inensca una reazione a catena. Lo sto provando in prima persona: sono arrivato qui stressato, nervoso, irascibile. E' bastato venire a contatto con la gentilezza incredibile, davvero incredibile, di queste persone, e mi sembra di essere rinato.
E dobbiamo essere noi rugbisti, che per scelta e per destino siamo i profeti della gioia, a cominciare, a farci untori di questa benefica epidemia.

Riflessioni sparse e raccolte alla meno peggio.


P.s.
sono in un internet caffe' e un ragazzo sta pulendo la moquette sotto i miei piedi con un aspirapolvere rumorossissimo. Adesso mi alzo e glielo spacco, tanto per restare in tema... no vabbe'. scherzo, senno' poi non mi parlate piu'...


 Un abbraccio dalla terra dei vulcani

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