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R: R: I: [RUGBYLIST] Mallett, analisi impietosa del rugby italiano
tonotto a libero.it
tonotto a libero.it
Lun 5 Set 2011 12:46:51 CEST
MAI STATO PIù DACCORDO!!saluti ovalirossini marco
----Messaggio originale----
Da: totorugby a yahoo.it
Data: 05/09/2011 11.01
A: "rugbylist a rugbylist.it"<rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: I: R: I: [RUGBYLIST] Mallett, analisi impietosa del rugby italiano
Assolutamente no!
Evitiamo di fare lo stesso GRAVISSIMO errore fatto con Villpreux per cui le "teorie" di un tecnico vennero prese per oro colato e bibbia dei successivi 20 anni (ancora adesso) facendo morire la qualità dei nostri ragazzi. Senza alcuna critica o revisione da parte del centro studi (a parte negli ultimi anni....).
Tutto il sistema formativo deve essere costituito: didattica e pubblicazioni a livello universitario, centro di formazione permanente, corsi allenatori (federali e non) seri e formativi con verifiche costanti sul campo, elaborazione di una scuola di rugby basata sulle caratteristiche dei giocatori e dell'ambiente italiani ecc ecc
Il tecnico
della nazionale maggiore deve rimanere un selezionatore. Al massimo dare le indicazioni degli obbiettivi quadriennali da raggiungere sulle performances della nazionale. PEACE & LOVE & PLAY RUGBY
Salvatore Messina
----- Messaggio inoltrato -----
Da: Giovanni Cardeti <gcardeti a yahoo.it>
A: rugbylist a rugbylist.it
Inviato: Lunedì 5 Settembre 2011 10:14
Oggetto: R: I: [RUGBYLIST] Mallett, analisi impietosa del rugby italiano
Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
__________________________________________
Le cose dette nell'intervista sono di una banalità estrema, probabilmente ha sbagliato i tempi ma quello che ha detto è la pura e semplice verità. Cosa a cui non siamo abituati.
Piuttosto secondo la mia opinione diventa decisivo nel quadriennio Brunel un cambio di rotta da parte della Federazione.
Bisogna uscire dall'equivoco di questi ultimi anni in cui l'allenatore della Nazionale è esclusivamente un selezionatore ed avere il coraggio di affidare a Brunel non solo la guida della Nazionale, ma di tutto l'alto livello (gestione rapporti con le franchigie riguardo alla gestione dei giocatori di interesse nazionale, rapporti con le accademie federali, organizzazione campionati apicali, rapporti con le nazionali giovanili e chi più ne ha più ne metta).
L'allenatore della nazionale deve dare l'impronta a tutto il movimento (nessuno si ricorda di Villepreux?), poi se fa bene lo riconfermiamo, se fa male lo mandiamo a casa.
In questa maniera invece non si capisce mai di chi sia la colpa di qualsiasi cosa succeda.
E negli equivoci da sempre ci sguazzano un sacco di persone incompetenti.
Giovanni
Lun 5/9/11, Salvatore Messina <totorugby a yahoo.it> ha scritto:
Da: Salvatore Messina <totorugby a yahoo.it>
Oggetto: I: [RUGBYLIST] Mallett, analisi impietosa del rugby italiano
A: "rugbylist a rugbylist.it" <rugbylist a rugbylist.it>
Data: Lunedì 5 settembre 2011, 09:12
Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
__________________________________________
La cosa preoccupante è che ha ragione al 100%.............
PEACE & LOVE & PLAY RUGBY
Salvatore Messina
----- Messaggio inoltrato -----
Da: VolpeFast <volpe_angelo a fastwebnet.it>
A: list <rugbylist a rugbylist.it>
Inviato: Sabato 3 Settembre 2011 20:26
Oggetto: [RUGBYLIST] Mallett, analisi impietosa del rugby italiano
Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
__________________________________________
-->
L’intervista che non ti aspetti dal CT della nazionale alla vigilia dei mondiali. Spara a zero su alcuni giocatori. Ha scelto il peggior momento per togliersi i sassolini dalla scarpa. Immagino che avrà una pessima influenza sull’umore della squadra e in particolare dei giocatori presi di mira. Non saranno certamente dei campioni internazionali ma come si fa a esprimersi in questo modo a pochi giorni dall’inizio? Come tatto e tempismo Mallett è a zero.
Mallett boccia l'Italia
«Ho numeri 10 di scarto»
(do.e.) Avrebbe voluto allenare l'Italia
ancora per un paio d'anni, invece a fine
Mondiale dovrà lasciare il posto a Jacques
Brunel. Forse per questo Nick Mallett,
sbarcato ieri a Nelson con i suoi (ancora
per poco) azzurri, dice quello che pensa
senza preoccuparsi delle conseguenze.
A planetrugby.com, per esempio,
ha confidato di considerarsi un uomo
fortunato. Nel farlo, però, ha ridotto
malissimo il rugby tricolore. «In Italia
non ho molto credito, visto che non mi
hanno rinnovato il contratto. Ma sono
comunque fortunato perché allenare
la nazionale non mi ha rovinato la
reputazione. Ho ricevuto molte proposte
di lavoro, l'ultima dal Tolone. Ho detto
no perché adesso penso alla Coppa del
Mondo, ma a giugno tornerò in Francia
o in Inghilterra». Poi l'affondo: «In Italia
non esiste un mediano d'apertura in
grado di giocare in una prima divisione
intemazionale. Orquera è al Brive, ma è
seconda o terza scelta, Bocchino è stato
tagliato dagli Aironi. Questi sono i miei
numeri io in Nuova Zelanda. Neppure
Figi, Samoa o Giappone hanno queste
difficoltà, e prima di trovare Semenzato e
Gori non avevo un numero 9. Per questo
dico che allenare l'Italia è una sfida
enorme e molto rischiosa».
_______________________________________________
Gestisci la tua iscrizione
http://www.rugbylist.it/mailman/options/rugbylist
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L’intervista che non ti aspetti dal CT della nazionale alla vigilia dei mondiali. Spara a zero su alcuni giocatori. Ha scelto il peggior momento per togliersi i sassolini dalla scarpa. Immagino che avrà una pessima influenza sull’umore della squadra e in particolare dei giocatori presi di mira. Non saranno certamente dei campioni internazionali ma come si fa a esprimersi in questo modo a pochi giorni dall’inizio? Come tatto e tempismo Mallett è a zero.
Mallett boccia l'Italia
«Ho numeri 10 di scarto»
(do.e.) Avrebbe voluto allenare l'Italia
ancora per un paio d'anni, invece a fine
Mondiale dovrà lasciare il posto a Jacques
Brunel. Forse per questo Nick Mallett,
sbarcato ieri a Nelson con i suoi (ancora
per poco) azzurri, dice quello che pensa
senza preoccuparsi delle conseguenze.
A planetrugby.com, per esempio,
ha confidato di considerarsi un uomo
fortunato. Nel farlo, però, ha ridotto
malissimo il rugby tricolore. «In Italia
non ho molto credito, visto che non mi
hanno rinnovato il contratto. Ma sono
comunque fortunato perché allenare
la nazionale non mi ha rovinato la
reputazione. Ho ricevuto molte proposte
di lavoro, l'ultima dal Tolone. Ho detto
no perché adesso penso alla Coppa del
Mondo, ma a giugno tornerò in Francia
o in Inghilterra». Poi l'affondo: «In Italia
non esiste un mediano d'apertura in
grado di giocare in una prima divisione
intemazionale. Orquera è al Brive, ma è
seconda o terza scelta, Bocchino è stato
tagliato dagli Aironi. Questi sono i miei
numeri io in Nuova Zelanda. Neppure
Figi, Samoa o Giappone hanno queste
difficoltà, e prima di trovare Semenzato e
Gori non avevo un numero 9. Per questo
dico che allenare l'Italia è una sfida
enorme e molto rischiosa».
-----Segue allegato-----
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Le cose dette nell'intervista sono di una banalità estrema, probabilmente ha sbagliato i tempi ma quello che ha detto è la pura e semplice verità. Cosa a cui non siamo abituati.
Piuttosto secondo la mia opinione diventa decisivo nel quadriennio Brunel un cambio di rotta da parte della Federazione.
Bisogna uscire dall'equivoco di questi ultimi anni in cui l'allenatore della Nazionale è esclusivamente un selezionatore ed avere il coraggio di affidare a Brunel non solo la guida della Nazionale, ma di tutto l'alto livello (gestione rapporti con le franchigie riguardo alla gestione dei giocatori di interesse nazionale, rapporti con le accademie federali, organizzazione campionati apicali, rapporti con le nazionali giovanili e chi più ne ha più ne metta).
L'allenatore della nazionale deve dare l'impronta a tutto il movimento (nessuno si ricorda di Villepreux?), poi se fa bene lo riconfermiamo, se fa male lo mandiamo a casa.
In questa maniera invece non si capisce mai di chi sia la colpa di qualsiasi cosa succeda.
E negli equivoci da sempre ci sguazzano un sacco di persone incompetenti.
Giovanni
Lun 5/9/11, Salvatore Messina <totorugby a yahoo.it> ha scritto:
Da: Salvatore Messina <totorugby a yahoo.it>
Oggetto: I: [RUGBYLIST] Mallett, analisi impietosa del rugby italiano
A: "rugbylist a rugbylist.it" <rugbylist a rugbylist.it>
Data: Lunedì 5 settembre 2011, 09:12
Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
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La cosa preoccupante è che ha ragione al 100%.............
PEACE & LOVE & PLAY RUGBY
Salvatore Messina
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Da: VolpeFast <volpe_angelo a fastwebnet.it>
A: list <rugbylist a rugbylist.it>
Inviato: Sabato 3 Settembre 2011 20:26
Oggetto: [RUGBYLIST] Mallett, analisi impietosa del rugby italiano
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L’intervista che non ti aspetti dal CT della nazionale alla vigilia dei mondiali. Spara a zero su alcuni giocatori. Ha scelto il peggior momento per togliersi i sassolini dalla scarpa. Immagino che avrà una pessima influenza sull’umore della squadra e in particolare dei giocatori presi di mira. Non saranno certamente dei campioni internazionali ma come si fa a esprimersi in questo modo a pochi giorni dall’inizio? Come tatto e tempismo Mallett è a zero.
Mallett boccia l'Italia
«Ho numeri 10 di scarto»
(do.e.) Avrebbe voluto allenare l'Italia
ancora per un paio d'anni, invece a fine
Mondiale dovrà lasciare il posto a Jacques
Brunel. Forse per questo Nick Mallett,
sbarcato ieri a Nelson con i suoi (ancora
per poco) azzurri, dice quello che pensa
senza preoccuparsi delle conseguenze.
A planetrugby.com, per esempio,
ha confidato di considerarsi un uomo
fortunato. Nel farlo, però, ha ridotto
malissimo il rugby tricolore. «In Italia
non ho molto credito, visto che non mi
hanno rinnovato il contratto. Ma sono
comunque fortunato perché allenare
la nazionale non mi ha rovinato la
reputazione. Ho ricevuto molte proposte
di lavoro, l'ultima dal Tolone. Ho detto
no perché adesso penso alla Coppa del
Mondo, ma a giugno tornerò in Francia
o in Inghilterra». Poi l'affondo: «In Italia
non esiste un mediano d'apertura in
grado di giocare in una prima divisione
intemazionale. Orquera è al Brive, ma è
seconda o terza scelta, Bocchino è stato
tagliato dagli Aironi. Questi sono i miei
numeri io in Nuova Zelanda. Neppure
Figi, Samoa o Giappone hanno queste
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Mallett boccia l'Italia
«Ho numeri 10 di scarto»
(do.e.) Avrebbe voluto allenare l'Italia
ancora per un paio d'anni, invece a fine
Mondiale dovrà lasciare il posto a Jacques
Brunel. Forse per questo Nick Mallett,
sbarcato ieri a Nelson con i suoi (ancora
per poco) azzurri, dice quello che pensa
senza preoccuparsi delle conseguenze.
A planetrugby.com, per esempio,
ha confidato di considerarsi un uomo
fortunato. Nel farlo, però, ha ridotto
malissimo il rugby tricolore. «In Italia
non ho molto credito, visto che non mi
hanno rinnovato il contratto. Ma sono
comunque fortunato perché allenare
la nazionale non mi ha rovinato la
reputazione. Ho ricevuto molte proposte
di lavoro, l'ultima dal Tolone. Ho detto
no perché adesso penso alla Coppa del
Mondo, ma a giugno tornerò in Francia
o in Inghilterra». Poi l'affondo: «In Italia
non esiste un mediano d'apertura in
grado di giocare in una prima divisione
intemazionale. Orquera è al Brive, ma è
seconda o terza scelta, Bocchino è stato
tagliato dagli Aironi. Questi sono i miei
numeri io in Nuova Zelanda. Neppure
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