[RUGBYLIST] Nuova Zelanda, febbre finale "All Blacks come il Brasile"

Ven 21 Ott 2011 19:20:05 CEST

ma allora ve la state portando da soli la sfiga!

potevate dire tutto, ma proprio tutto, tranne questo!

vabbé e sia: All Blacks come il Brasile e Galletti come l'Uruguay!

domenica voglio il Maracanazo del rugby!!!

http://www.gazzetta.it/dilatua/Rugby/Mondiale/21-10-2011/nuova-zelanda-febbre-finale-803384293939_full.shtml

Nuova Zelanda, febbre finale
"All Blacks come il Brasile"
Milano, 21 ottobre 2011
Domenica si chiude il Mondiale: la Francia è l'ultimo ostacolo per i padroni di casa. Il match sarà una replica del 1987, quando i neozelandesi vinsero il torneo per l'ultima volta. Ai tempi si sfidarono Berbizier e Kirwan, che carica i suoi: "Per i tifosi siamo come la verdeoro: è ora di tornare al successo" 

Nuova Zelanda-Francia, la finale del Mondiale di rugby in programma domenica all'Eden Park di Auckland, è l'esatta replica del 1987, quando sempre la capitale neozelandese ospitò l'atto conclusivo della prima rassegna iridata della storia. Vinsero gli All Blacks, che però da allora non sono più riusciti a ripetersi. In campo nel 1987 c'erano, ovviamente da avversari, John Kirwan, all'ala per gli All Blacks, e Pierre Berbizier, mediano di mischia dei bleus. Successivamente i due si sono alternati alla guida della Nazionale italiana: il neozelandese dal 2002 al 2005, il francese nei due anni successivi. "Noi arrivammo a quella finale dopo avere battuto l'Australia in un match nel quale molto probabilmente avevamo dato fondo a tutte le nostre energie fisiche e psicologiche", ricorda Berbizier.
I francesi Mas e Dusautoir in allenamento. Reuters

PERCORSI DIVERSI — Decisamente diverso invece il percorso francese del 2011. "No, non è stato lo stesso", dice Berbizier. "E' stato un percorso un po' irrazionale, abbiamo perso due partite nella prima fase, siamo stati molto fortunati in semifinale contro il Galles. Ora speriamo che si possa continuare a contare su questa fortuna anche in finale, perché se guardiamo esclusivamente al potenziale delle due squadre dobbiamo ammettere che gli All Blacks sono più forti. Però, chissà, è dall'inizio del Mondiale che aspettiamo che la Francia giochi una partita di rugby: magari lo farà proprio in finale". Nel 1999 e nel 2007 a spuntarla fu proprio la sua Francia. "In tutto, con loro siamo stati fortunati già due volte. Come si dice? Non c'é due senza tre?". E la sfida con Kirwan? "Ovviamente - ricorda Berbizier - mi ricordo la sua meta, la terza dei neozelandesi". E poi, se vincerà la Francia, Berbizier crede che ci guadagnerà anche l'Italia, che
 lo scorso febbraio al Flaminio ha battuto i bleus nel 6 Nazioni: "Così potrete dire di avere battuto i campioni del mondo...".
Gli All Blacks si allenano in vista della finale. Afp
TATUATO E SPONSORIZZATO — Se invece Kirwan fosse un All Blacks oggi, come ammette lui stesso, sarebbe arrogante, ricoperto di tatuaggi, indosserebbe scarpini color oro e avrebbe uno sponsor anche sulle mutande. Tanto per far capire come siano cambiati i tempi, Kirwan ricorda invece che la vittoria del 1987, il più grande trionfo nella storia del rugby neozelandese, si festeggiò al bar grazie al premio da 50 dollari e poi tornando al lavoro il lunedì. "E non fate tardi", dissero ai giocatori. L'ex ala vanta ancora il record di mete segnate con la maglia della nazionale neozelandese, 35 in 63 cap. "Sono certamente onorato di far parte di un club finora unico, ma è ora che la Nuova Zelanda torni a vincere", dice. "Nessuno ci porterà via quello che abbiamo conquistato nel 1987". Anche da parte sua, poi, arriva un paragone con il calcio brasiliano: "Tutti i tifosi del rugby amano veder giocare gli All Blacks, esattamente come tutti i tifosi di calcio
 amano veder giocare il Brasile". Autore in quel torneo del 1987 anche della meta che da molti viene giudicata la più bella di tutti i tempi, un assolo da 80 metri contro l'Italia, nel corso della sua carriera Kirwan ha sconfitto anche la depressione e la sua autobiografia ("All Blacks Don't Cry") ha aiutato molte persone ad uscire dal medesimo problema. "Sono stato all'inferno e sono ritornato", scherza Kirwan. "Avendolo vissuto, sono in grado di capire chi ci finisce".
Roberto Parretta
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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>From: Roberto <freeas_thewind a yahoo.com>
>To: Ruggero Rizzi <ruggerorizzi a gmail.com>
>Sent: Friday, October 21, 2011 1:45 PM
>Subject: Re: [RUGBYLIST] le maglie e la scaramanzia
>
>
>meglio così allora 
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>>From: Ruggero Rizzi <ruggerorizzi a gmail.com>
>>To: rugbylist a rugbylist.it
>>Sent: Friday, October 21, 2011 1:29 PM
>>Subject: Re: [RUGBYLIST] le maglie e la scaramanzia
>>
>>Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
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>>
>>
>>
>>www.imgworld.com/services/categories/rugby.aspx
>>
>>
>>.....questo è uno dei circa duecento link che appaiono   cliccando " evento mediatico rugby" e che confermano il medesimo dato.
>> Naturalmente con tutto il rispetto dei dati in possesso di Roberto....
>>saluti dalla Bassa Valle Scrivia
>>Ruggero Rizzi
>>
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>>Il giorno 21 ottobre 2011 13:07, Roberto <freeas_thewind a yahoo.com> ha scritto:
>>
>>io ho dati diversi, calcio, cricket, basket, baseball, olimpiadi e formula 1 sono sicuramente sports più popolari e seguiti del rugby, e probabilmente anche qualche altro
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>>>>From: Ruggero Rizzi <ruggerorizzi a gmail.com>
>>>>To: rugbylist a rugbylist.it
>>>>Sent: Friday, October 21, 2011 1:49 AM
>>>>Subject: Re: [RUGBYLIST] le maglie e la scaramanzia
>>>>
>>>>Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
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>>>>Roberto (..Roberto quale?)  scrive  tra l'altro:
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>>>>"... il rugby é tuttora uno sport di nicchia se paragonato al calcio o al basket in termine di audience mondiale....."
>>>>A livello mondiale, stando a quanto si legge da più parti,  non  pare proprio ".uno sport..di nicchia"
>>>>Saluti dalla bassa Valle Scrivia
>>>>Ruggero Rizzi
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>>>>Il giorno 20 ottobre 2011 20:57, Roberto <freeas_thewind a yahoo.com> ha scritto:
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>>>>Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
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>>>>>mi sembra del tutto inutile fare giocare la Francia colla maglia da trasferta dato che il rugby non é il calcio, questa Finale dei Mondiali verrà vista quasi esclusivamente solo dagli appassionati di rugby (dato che il rugby é tuttora uno sport di nicchia se paragonato al calcio o al basket in termine di audience mondiale), quindi da chi saprà riconoscere senza problemi le due squadre, inoltre la Francia avrebbe comunque giocato coi calzoncini bianchi e sarebbe bastato solo questo per distinguere le due squadre, per non dire che nel 2011 ormai le tv in bianco e nero praticamente non esistono più ... infine é anche uno schiaffo alla tradizione dato che finora tutte le precedenti Finali erano state giocate (senza problemi) da entrambe le nazionali colle rispettive maglie titolari ... un vero peccato per uno sport che fa del rispetto delle tradizioni il suo forte ... comunque nonostante tutto, Allez les Blues! (anche se ci vorrà un vero e
 proprio miracolo)
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>>>>>>From: mattia basile <mattia.basile a fastwebnet.it>
>>>>>>To: 
>>>>>>Cc: "rugbylist a rugbylist.it" <rugbylist a rugbylist.it>
>>>>>>Sent: Thursday, October 20, 2011 7:17 PM
>>>>>>Subject: Re: [RUGBYLIST] le maglie e la scaramanzia
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>>>>>>Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
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>>>>>>Do ragione a lievremont, la stampa francese dovrebbe aiutare non criticare, la squadra è in finale mondiale dovrebbe sentire il supporto di tutta la Francia.
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>>>>>>Anche io non avrei accettato il cambio maglia, già giocano in casa All black, haka, tutto il supporto del paese e anche le maglie, ma quanti vantaggi psicologici debbono avere?
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>>>>>>Allez les blues (corretto?)
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>>>>>>Mattia Basile
>>>>>>Inviato da iPhone
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>>>>>>Il giorno 20/ott/2011, alle ore 18:54, "14cavallopazzo a libero.it" <14cavallopazzo a libero.it> ha scritto:
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>>>>>>Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
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>>>>>>Copiato da RUGBY1823
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>>>>>>>Non sarà amato dai suoi giocatori, ma di sicuro alcuni "vizi" Marc Lievremont li ha insegnati ai suoi ragazzi. Come quello di litigare con la carta stampata in conferenza stampa. Dopo gli eccessi del coach, infatti, ecco che ieri è stato il turno di Aurelien Rougerie diattaccare i colleghi. 
>>>>>>>Marc Lievremont aveva definito il rapporto con la stampa francese detestabile, durante l'intero Mondiale non ha perso occasione per bisticciare, arrivando a definire in maniera volgare un quesito di un giornalista. E ieri è stato il turno del trequarti del Clermont alzare la voce e far infuriare un gruppo di giornalisti. Rougerie, infatti, indispettito dalle domande dei cronisti ha sbottato e prima ha definito gli interventi "inutili e banali" e poi ha affondato il colpo. "Il nostro lavoro non è semplice, perché veniamo continuamente giudicati dalla gente. Voi, invece, avete vita facile. Potete fare ciò che volete e nessuno vi giudica e vi critica. E quindi fate ciò che volete". Un affondo pesante e che mostra un clima non proprio sereno in casa francese. Clima che le ultime uscite di Lievremont non hanno aiutato. Nonostante il coach abbia ammesso che criticare i giocatori dopo l'uscita serale post semifinale non sia stato geniale,Lionel
 Nallet ha evidenziato come "le parole di Lievremont non mi sono piaciute, non posso nasconderlo". Insomma, le polemiche rinforzeranno anche la squadra, ma qui siamo di fronte a una polveriera pronta a esplodere.
>>>>>>>Nota a margine della conferenza stampa: dopo il bel gesto della Federazione francese che ha rinunciato alla maglia blu per lasciare l'onore alla Nuova Zelanda di vestire all black domenica, non poteva mancare il distinguo di Lievremont, che si è detto dispiaciuto e ha definito la scelta un potenziale errore. Anche aprire bocca, spesso, lo è...
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>>>>>>>Voglio dire la mia: per me ha ragione Lievremont. Si tratta della finale della Coppa del Mondo di Rugby.
>>>>>>>Molti sono i giocatori che, oltre all'attaccamento al colore sociale della maglia, sentono anche la scaramanzia della stessa. Per esempio ricordo, da giovane,un grande capitano che voleva sempre le solite maglie ed anche il solito numero. Io stesso un volta capitano facevo di tutto perchè le partite importanti venissero giocate con le maglie dai colori ufficiali.
>>>>>>>Non è facile spiegare le ragioni di questi comportamenti, che possono sembrare al di fuori della logica, però esistono e condizionano (seppur minimamente) alcuni giocatori. Psicologicamente si entra in campo con un diverso approccio.
>>>>>>>E' come dire che la haka non condiziona nessuno. Tutto da dimostrare.
>>>>>>>Un caro saluto da Cavallo pazzo
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