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R: [RUGBYLIST] Articolo dal Riformista
Giovanni Ciraolo
jxcira a tin.it
Gio 20 Ott 2011 00:13:31 CEST
L'articolo del Riformista è molto bello, però non credo che la Francia farà antigioco
Vedremo la squadra (locale) più bella del mondo (anche fisicamente) e la squadra più unita del mondo
Quando ci sono in campo queste due formazioni, può succedere di tutto, anche punteggi funambolici
Anche la natura talvolta è irrefrenabile: come nel 1961, prima tournée estera della Francia dopo i successi del 58 in Sudafrica, si gioca a Wellington il 5 agosto in una tempesta torrenziale con vento a 130 orari; la Francia va in meta ad un quarto d'ora dalla fine ma Albaladejo non trasforma perché....il pallone calciato verso i pali ritorna indietro e passa sopra la sua testa! Vincono gli AB con meta trasformata da Don Clarke da posizione impossibile: ha mirato il centro del terreno, non i pali!
In generale, quando i Bleus sono partiti favoriti (raramente), hanno quasi sempre perso. Però una gemma l'hanno sempre prodotta. A parte le eliminazioni nei mondiali, la più grande secondo me è stata il 14 luglio 1979, festa nazionale. Si gioca ad Auckland, i francesi vincono 24 a 19. Il telecronista francese si mise quasi a cantare!
Giov.
----- Original Message -----
From: mattia basile
To: rugbylist
Sent: Tuesday, October 18, 2011 6:55 PM
Subject: Re: R: [RUGBYLIST] Articolo dal Riformista
Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
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Io
Alez le blu
Mattia Basile
Inviato da iPhone
Il giorno 18/ott/2011, alle ore 18:04, "14cavallopazzo a libero.it" <14cavallopazzo a libero.it> ha scritto:
Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
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Lo so benissimo che gli All Blacks sono favoritissimi!!!
Però sono con te Angelo!!!!!
Patiremo tanto!!!!
Un caro saluto da Cavallopazzo
----Messaggio originale----
Da: volpe_angelo a fastwebnet.it
Data: 18/10/2011 17.50
A: "list"<rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: [RUGBYLIST] Articolo dal Riformista
Quote scommesse per la finale. All Blacks a 1,08 e Francia a 6,50. Un’enormità la differente quotazione.
Ma che sia il caso di tentare il colpaccio? Qualcuno pensa che sia possibile il miracolo di una Francia che batte gli AB?
Se dovesse succedere in Nuova Zelanda sarebbe una vera tragedia. Ma a costo di andare controcorrente io tiferò Francia. Qualcuno la pensa come me?
Angelo
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Dal Riformista di oggi, 18 ottobre
Per i dei del Rugby una finale imperdibile
Archiviate le primarie del Partito socialista,
ora la Francia intera ha un solo pensiero fisso
in testa: ore 10 di domenica 23 ottobre,
stadio di Auckland, finale dei mondiali di rugby tra
i "galletti" e i padroni di casa, gli Ali Blacks che due
giorni fa hanno triturato la povera Australia.
Altro che il premier bebé di casa Sarkzoy-Bruni,
altro che la crisi di Dexia e della banche transalpine
stracariche di debito greco, altro che i prospettati
tagli dell'Ue all'agricoltura: c'è solo Francia-
Nuova Zelanda nella testa dei francesi.
Come nel 1987, ancora in Nuova Zelanda
come allora, ancora "les bleus" contro i maori
neozelandesi in finale: allora la spuntarono i
padroni di casa in quella che è restata l'unica
vittoria iridata, nonostante il loro status ormai
consolidato di squadra più forte del mondo.
Quattro anni fa, ai mondiali di Francia, i
transalpini si tolsero la soddisfazione di spedire
gli dei del rugby anticipatamente al checkin
dell'aeroporto Charles De Gaulle battendoli
ai quarti di finale, un'onta che gli AH Blacks
non hanno dimenticato e che fra cinque giorni
intendono cancellare, seppellendo gli iconoclasti
francesi sotto una slavina di mete.
Non hanno dubbi al riguardo i bookmaker,
che danno gli Ali Blacks vincenti a 1.08 mentre riservano
ai galletti di Francia un largo 6.50, figlio
legittimo del divario sulla carta ma anche della fatica
disumana fatta dalla Francia per battere il
Galles in semifinale, un 9-8 che grida vendetta
esattamente come quell'espulsione al 18mo del
primo tempo che ha privato i Dragoni del loro capitano,
reo di aver alzato un avversario placcandolo,
senza però accompagnarne la caduta a terra,
come regolamento impone.
Una delle più belle descrizioni dei due contendenti
in campo la fece, inviato allo Stade de France,
Alessandro Baricco. Eccone un estratto:
«Che i veri eletti, per quello sport, siano i
neozelandesi lo capisci anche solo a vederli. Eleganti,
facce d'angelo (non proprio tutti ma quasi),
andatura da animali da preda. Violenza e velocità :
nati per quello... I francesi, loro, sono più
umani. Nel senso che non sembrano degli dei
scesi in terra, ma uomini che giocano a rugby.
Facce da attaccabrighe pazzeschi: quelli che
stanno al bar e quando tu entri dopo un po' ti si avvicinano
e ti chiedono qualcosa, e tu capisci subito
che sei fottuto, qualsiasi risposta tu possa inventare
sarà ' un insulto, e via con la rissa. Quelli lì. Gente
magari non elegantissima, ma tosta».
Tutto vero e infatti se vi siete impressionati per
gli scontri di piazza San Giovanni e la loro furia devastatrice,
state lontani dai primi quindici minuti della
finale di domenica. Spaventati come sono dal perdere
la finale per l'ennesima volta, soprattutto giocando
in casa e di finire impantanati dal gioco da
trincea dei francesi, penso che gli Ali Blacks cercheranno
di chiudere la partita subito, correndo come
gazzelle e picchiando come fabbri ferrai. I francesi,
dal canto loro, cercheranno di non far correre
gli Ali Blacks, unica strategia per batterli, mettendo
in pratica ciò che sanno fare meglio: non far giocare
l'avversario e, anzi, innervosirlo al punto giusto,
con provocazioni e gioco sporco.
Semplice. D'altronde, sempre citando Baricco,
«il rugby è un gioco primario: portare una
palla nel cuore del territorio nemico. Ma è fondato
su un principio assurdo, e meravigliosamente
perverso: la palla la puoi passare solo all'indietro.
Ne viene fuori un movimento paradossale,
un continuo fare e disfare, con quella
palla che vola continuamente all'indietro ma come
una mosca chiusa in un treno in corsa: a furia
di volare all'indietro arriva comunque alla stazione
finale: un assurdo spettacolare». Tutto qui.
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