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R: [RUGBYLIST] Articolo dal Riformista
Piero Filotico
pierofilotico a alice.it
Mar 18 Ott 2011 20:53:28 CEST
Sì, io per esempio. J
Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it]
Per conto di VolpeFast
Inviato: martedì 18 ottobre 2011 17:51
A: list
Oggetto: [RUGBYLIST] Articolo dal Riformista
Quote scommesse per la finale. All Blacks a 1,08 e Francia a 6,50.
Un’enormità la differente quotazione.
Ma che sia il caso di tentare il colpaccio? Qualcuno pensa che sia possibile
il miracolo di una Francia che batte gli AB?
Se dovesse succedere in Nuova Zelanda sarebbe una vera tragedia. Ma a costo
di andare controcorrente io tiferò Francia. Qualcuno la pensa come me?
Angelo
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Dal Riformista di oggi, 18 ottobre
Per i dei del Rugby una finale imperdibile
Archiviate le primarie del Partito socialista,
ora la Francia intera ha un solo pensiero fisso
in testa: ore 10 di domenica 23 ottobre,
stadio di Auckland, finale dei mondiali di rugby tra
i "galletti" e i padroni di casa, gli Ali Blacks che due
giorni fa hanno triturato la povera Australia.
Altro che il premier bebé di casa Sarkzoy-Bruni,
altro che la crisi di Dexia e della banche transalpine
stracariche di debito greco, altro che i prospettati
tagli dell'Ue all'agricoltura: c'è solo Francia-
Nuova Zelanda nella testa dei francesi.
Come nel 1987, ancora in Nuova Zelanda
come allora, ancora "les bleus" contro i maori
neozelandesi in finale: allora la spuntarono i
padroni di casa in quella che è restata l'unica
vittoria iridata, nonostante il loro status ormai
consolidato di squadra più forte del mondo.
Quattro anni fa, ai mondiali di Francia, i
transalpini si tolsero la soddisfazione di spedire
gli dei del rugby anticipatamente al checkin
dell'aeroporto Charles De Gaulle battendoli
ai quarti di finale, un'onta che gli AH Blacks
non hanno dimenticato e che fra cinque giorni
intendono cancellare, seppellendo gli iconoclasti
francesi sotto una slavina di mete.
Non hanno dubbi al riguardo i bookmaker,
che danno gli Ali Blacks vincenti a 1.08 mentre riservano
ai galletti di Francia un largo 6.50, figlio
legittimo del divario sulla carta ma anche della fatica
disumana fatta dalla Francia per battere il
Galles in semifinale, un 9-8 che grida vendetta
esattamente come quell'espulsione al 18mo del
primo tempo che ha privato i Dragoni del loro capitano,
reo di aver alzato un avversario placcandolo,
senza però accompagnarne la caduta a terra,
come regolamento impone.
Una delle più belle descrizioni dei due contendenti
in campo la fece, inviato allo Stade de France,
Alessandro Baricco. Eccone un estratto:
«Che i veri eletti, per quello sport, siano i
neozelandesi lo capisci anche solo a vederli. Eleganti,
facce d'angelo (non proprio tutti ma quasi),
andatura da animali da preda. Violenza e velocità:
nati per quello... I francesi, loro, sono più
umani. Nel senso che non sembrano degli dei
scesi in terra, ma uomini che giocano a rugby.
Facce da attaccabrighe pazzeschi: quelli che
stanno al bar e quando tu entri dopo un po' ti si avvicinano
e ti chiedono qualcosa, e tu capisci subito
che sei fottuto, qualsiasi risposta tu possa inventare
sarà' un insulto, e via con la rissa. Quelli lì. Gente
magari non elegantissima, ma tosta».
Tutto vero e infatti se vi siete impressionati per
gli scontri di piazza San Giovanni e la loro furia devastatrice,
state lontani dai primi quindici minuti della
finale di domenica. Spaventati come sono dal perdere
la finale per l'ennesima volta, soprattutto giocando
in casa e di finire impantanati dal gioco da
trincea dei francesi, penso che gli Ali Blacks cercheranno
di chiudere la partita subito, correndo come
gazzelle e picchiando come fabbri ferrai. I francesi,
dal canto loro, cercheranno di non far correre
gli Ali Blacks, unica strategia per batterli, mettendo
in pratica ciò che sanno fare meglio: non far giocare
l'avversario e, anzi, innervosirlo al punto giusto,
con provocazioni e gioco sporco.
Semplice. D'altronde, sempre citando Baricco,
«il rugby è un gioco primario: portare una
palla nel cuore del territorio nemico. Ma è fondato
su un principio assurdo, e meravigliosamente
perverso: la palla la puoi passare solo all'indietro.
Ne viene fuori un movimento paradossale,
un continuo fare e disfare, con quella
palla che vola continuamente all'indietro ma come
una mosca chiusa in un treno in corsa: a furia
di volare all'indietro arriva comunque alla stazione
finale: un assurdo spettacolare». Tutto qui.
__________ Informazioni da ESET NOD32 Antivirus, versione del database delle
firme digitali 6553 (20111018) __________
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