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R: Re: [RUGBYLIST]studenteschi [ERA Minirugby e "personaggi" [ERA:
Arbitri e preparazione fisica]
tonotto a libero.it
tonotto a libero.it
Mer 11 Maggio 2011 10:39:18 CEST
scritto il giorno 21-4-2011 x faceboock
Bella giornata di sole ieri per gli studenteschi di rugby (dove la locale
squadra milita nel campionato di serie A con poca fortuna). Il torneo parte
alle 14 e 30, 4 scuole medie più 2 superiori. Gran caldo e i ragazzini della
mia scuola si guardano attorno vedendo ragazzotti grandi e grossi. Chiaro siamo
con le scuole di asti e tutti hanno dentro qualcuno che già gioca, spiego
perché siamo qui e comincio a far prendere confidenza con un campo infinito che
mai, mai abbiamo coperto nella nostra esperienza. Ora si accusa il caldo e la
polvere si fa sentire, chiedo se son previste delle bottiglie d’acqua
offrendomi di andarle a prendere, mi informano che sono in arrivo. Un minuto
dopo un signore in virtù forse di una confidenza mai data, mi sbatte sei
borracce sulla panchina “così non rompo più gli ioni” e se ne và. Al ragazzino
spiego che il sole da alla testa ai vecchietti, ed abbozzo. Pronti via primi
tre minuti della prima partita 4 mete subite, di là luca (nome di fantasia) è
grandioso ma mentre rimangono tutti annichiliti, io che sono il suo
selezionatore nonché segnalatore in ambito nazionale, comincio a richiedere
sicurezza in campo. Ora, se devo spiegare a voi la differenza in termini di
sicurezza tra un ragazzo (per quanto forte) ed un rugbysta esperto mi ci metto
volentieri, ma se devo spiegarlo ad un professore di educazione fisica, nonché
creatore di realtà sportive giovanili, nonché responsabile tecnico dell’
astirugby giovanile fino all’anno scorso, nonché responsabile del torneo e
sbatto contro risposte tipo “il ministero me lo permette” o ”cosa vuoi da me” è
ovvio che devo alzare un po’ la voce per farmi ascoltare. Fortuna vuole che
Chris (allenatore dell’Asti rugby), tecnico di estrazione anglosassone quindi 2
generazioni avanti nell’approccio con gli atleti in formazione, abbia suggerito
di dare dei limiti a Luca ed io gli ho chiesto di fare l’ambasciatore del
rugby, così luca ha continuato a divertirsi, i neofiti hanno preso meno botte e
a volte placcavano vantandosene “quello forte” (grazie Luca) e il torneo è
continuato permettendomi di apprezzare finalmente le doti di Carafa Enzo come
arbitro. Finiamo ultimi, e vi spiego come l’ho scoperto. Nel corso di un torneo
(tanto più mini come questo) di solito c’è un piccolo tabellone con su scritto
le singole partite, i risultati e la classifica finale. L’organizzazione si
differenzia, poiché prima delle classiche brioscine offerte a tutti, sistema 4
scuole (sparite le superiori) a terra davanti al gazebo delle premiazioni, poi
il signore di cui sopra, dando le spalle a tutti, comincia a leggere la
classifica dal 3° in su con tanto di applausi e distribuzione medaglie e foto
corale e noi ultimi, poveri beoti sotto il sole palesemente ignorati alla
faccia dei “valori dello sport e soprattutto del rugby”. Saluto i miei
ragazzini che si son ben comportati (1 pareggio una partita persa di due mete e
due partite perse di tanto), qualcuno si è anche divertito, nessuno si è
sentito coinvolto e qualcuno è acciaccato. Qua si potrebbe poi aprire il
capitolo dell’occasione completamente ignorata dalle realtà rugbystiche locali.
L’asti rugby non era esposta in nessun modo il campo e le strutture erano
quelle che ne onorano le gesta, ma non ho visto una tuta un colore, dei premi
aggiuntivi di stimolo, non ho sentito musica, insomma tutto lasciato al caso,
come se le scuole non fossero un lavoro loro e sì che vanno spesso ragazzi dell’
asti nelle scuole ad insegnare, e sì che non è che si navighi nei numeri nelle
giovanili del Club più rappresentativo del rugby piemontese. I senatori sono
per definizione Senatori, quindi una squadra senior che non è implicata nella
formazione di giovani rugbysti, mentre la neo-nata asti rugby junior ha dato
agli istruttori un borsello estivo. La forma come sempre lascia a desiderare,
poiché a me è stato dato nel parcheggio della cittadella del rugby sempre dalla
medesima persona, agli altri non lo so, quindi a dire il vero non so nemmeno se
era previsto o se dietro la frase “tieni questo lo diamo a tutti gli
istruttori” si nascondesse in realtà un regalo perché io non rompa più gli
ioni. Signori per favore ne basta uno che racconta barzellette in giro.
saluti ovali
Rossini Marco
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