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R: [RUGBYLIST] Chi ha ragione?
VolpeFast
volpe_angelo a fastwebnet.it
Mer 4 Maggio 2011 12:51:16 CEST
Riporto la dichiarazione di Dondi nella versione tradotta in automatico dal
servizio Google a beneficio di chi come il sottoscritto con parla né
comprende l’inglese.
"Non riesco davvero a capire la critica," Giancarlo Dondi, presidente di
lunga data della FIR, ha detto. "La gente sta dimenticando il perché abbiamo
scelto di entrare nell'era professionale. Abbiamo deciso di accettare
l'offerta Magners League per acquisire una dimensione professionale che
permettono ai giocatori la nostra nazionale di crescere e abituarsi a
livello internazionale su base settimanale. "Lo abbiamo fatto solo per avere
la possibilità di controllare i nostri giocatori d'elite, cercando di
offrire loro un ambiente più competitivo ed economicamente gratificante, che
avrebbe impedito loro di lasciare l'Italia. Allo stesso tempo abbiamo
cercato di ottenere alcuni dei nostri migliori internazionali ritorno dei
campionati inglese e francese. Vogliamo che i nostri giocatori in partita e
vogliamo un minor numero di giocatori stranieri, ma di alta qualità per
aiutare il nostro rugby crescere. Quindi non è davvero una questione di
Aironi e Benetton Treviso, è l'interesse del rugby italiano e la squadra
nazionale che sta guidando la crescita del nostro movimento. Devo aggiungere
che tutte le squadre di Magners League (dovrebbero) operare nelle stesse
condizioni ".
Trovo che la motivazione addotta da Dondi sia plausibile: meno stranieri ma
più forti = più spazio agli italiani di qualità in campo. Anche se molto
“teorica”. Bisogna vedere se e quali stranieri di alto livello verrebbero
realmente a giocare nelle due franchigie italiane e a quali costi (ingaggi).
Inoltre non mi risulta che le altre squadre della Magners abbiano gli stessi
vincoli; dunque le due italiane partirebbero obiettivamente svantaggiate
rispetto alle loro avversarie. Cui prodest?
Il tono diventa invece pesantemente minaccioso con la seconda parte della
dichiarazione:
La Federazione Italiana possiede le due licenze partecipazione e, se le cose
non cambiano nel breve periodo, possono anche loro riassegnare ad altri
candidati 2012-13.
Follia pura. Sembra davvero un braccio di ferro mirato a stabilire chi abbia
più forza, con le buone o con le cattive. Con tutti gli investimenti fatti
dalle due franchigie per approdare alla partecipazione al torneo, adesso
viene fuori che potrebbero essere messe alla porta? Solo per dimostrare chi
comanda? Ancora una volta, la domanda è la stessa: cui prodest?
Venendo infine alla domanda posta da Salvatore-pace-e-amore a me pare
evidente che il ruolo principale nella formazione degli atleti vada ascritto
principalmente ai club, laddove le accademie assumono un ruolo secondario e
marginale. Anzi, spesso, in aperta antitesi con i club di formazione e
provenienza. A cominciare dalla disponibilità che viene loro concessa
nell’utilizzo dei giocatori per la partecipazione ai vari campionati.
angelo
Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it]
Per conto di Salvatore Messina
Inviato: mercoledì 4 maggio 2011 09:31
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: [RUGBYLIST] Chi ha ragione?
Di seguito inserisco il link di un interessante articolo.
http://www.espnscrum.com/italy/rugby/story/138776.html
Personalmente ritengo siano due posizioni entrambe condivisibili. Rimane da
vedere se, per il nostro movimento, sia più importante la "valorizzazione"
dei giocatori italiani o i risultati dei clubs/franchigie.
Anche perché la domanda principale è: "Chi forma realmente in giovani
italiani, i clubs o la federazione?"
Detto poi da chi per anni ha pescato all'estero tagliando le possibilità in
nazionale dei prodotti del nostro vivaio, sembra perlomeno ambiguo...
PEACE & LOVE & PLAY RUGBY
Salvatore Messina
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