R: [RUGBYLIST] Papa Woitila

[A Zibana]

A prposito di cardinali e Rugby voglio ricordare che in occasione di un incontro 6 Nazioni a Roma avevo invitato Rob Whenrigt che della Scozia era stato capitano e che avevo conosciuto a treviso quando la Scozia giocò prima della nostra entrata al Torneo.
Eravamo al pranzo prepartita quando entrò un sacerdote che fu subito salutato da Rob e sua moglie. Chiesi chi fosse e mi dissero che era il Cardinale di Edinburgo e quindi la massima autorità religiosa cattolica in Scozia.
Ritenni doveroso andarlo a salutare e gli chiesi come mai non avesse niente di rosso come pensavo fdosse dovuto ad un cardinale. Sorrise e mi disse che in certe occasioni anche un cardinale poteva indossare il clergyman senza il rosso colore riservato alle cerimonie.
Il Cardinale aveva unfisico da chi avesse praticato sport che poteva anche  essere stato il rugbyr. Mi guardò, mi strinse l'occhio, sollevò la camicia e mi mostrò la maglia della Scozia.
Non resistetti e lo abbracciai come si usa con un vecchio amico rugbista.

Antonio
Rimasi di stucco
  ----- Original Message ----- 
  From: Giovanni Ciraolo 
  To: rugbylist a rugbylist.it 
  Sent: Saturday, April 30, 2011 4:39 PM
  Subject: Re: R: [RUGBYLIST] Papa Woitila






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  Papa Woytila era un grande sportivo e non è impossibile che, a livello molto generale, sapesse rappresentarsi cos'è il rugby. Peraltro, se non sbaglio, i bambini della scuola primaria Karol Woytila presso Palestrina giocano a rugby proprio in suo nome! Inoltre, più di un cardinale della Chiesa cattolica è sostenitore di rugby e della propria nazionale. Mi riferisco in primo luogo ai prelati scozzesi ed ancor più a quelli irlandesi, contemporaneamente cattolici ed appartenenti a nazioni di forte cultura rugbistica. Qualcuno di loro (se non sbaglio il Primate d'Irlanda) organiizzò, come ha fatto Antonio Zibana, delle visite in Vaticano della sua nazionale e possedeva anche nel proprio studio qualche cimelio dedicato al rugby.  
  Credo sia abbastanza facile dire che cosa nel rugby possa interessare ad un uomo di fede; a parte il carattere altruistico del gioco, la cosa bella è che nessuno si può nascondere e farla franca in sospensione del codice d'onore e di quello ufficiale, quindi non ci sono predicozzi morali ma il coinvolgimento di tutti i giocatori in campo. Nell'ultimo Giubileo dello sport Woytila chiedeva proprio questo agli sportivi: coinvolgete tutti, non escludete nessuno!     
  Non so se Giovanni Paolo II abbia mai intercettato immagini di rugby giocato (peraltro, ha visitato nel 1986, a Christchurch, uno dei maggiori stadi neozelandesi della prossima Coppa del Mondo). La vita di un Papa non consente molte distrazioni televisive, al pari di altri Capi di Stato. De Gaulle, però, quando si accorse negli anni sessanta che i suoi galletti del rugby ci sapevano fare, cominciò a maturare una grande passione per questo sport. Anche la Regina Elisabetta, pur nella sua dinastica, meravigliosa perfezione (a chi si oppone a lei, al massimo, concede solo qualche drop a tempo scaduto!), segue i grandi tornei internazionali sia pure, mi sembra, più come premiatrice ed arbitro di alta tribuna che non come appassionata spettatrice di parte. Peraltro, il rugby potrebbe entrare stabilmente a Buckingham Palace perché la nipote preferita della Regina, Zara Phillips, dovrebbe sposare Mike Tindall, il campione dell'Inghilterra di Wilkinson. I due vivono da anni nel Gloucestershire dove Tindall ancora gioca ed è cresciuto in un ambiente di ceto medio( con il professionismo, è finito da tempo il legame tra rugby e classi superiori). Ho affiancato le foto da fidanzati di Zara e Mike con quelle di William e Kate, ieri sposi reali: mi sembra grosso modo che le dimensioni di Mike siano uguali a quelle delle altre tre persone messe insieme!
  Giov.                     
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