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R: [RUGBYLIST] Articolo di Genta
Gaetano Palmiotto a fastweb
gaetano.palmiotto a fastwebnet.it
Mar 15 Mar 2011 21:35:36 CET
Angelo,
solo una precisazione: Giacomo Bagnasco è un giornalista del Sole 24Ore, che
scrive anche di rugby (su cui è super-preparato) ma non lavora per Radio24,
è una sorta di invitato speciale per il rugby.
Ho sentito Giacomo telefonicamente ed era un po’ sorpreso dall’articolo di
Genta ma … lascio a lui la tastiera se ha voglia di raccontarvelo di
persona.
Ciao
G
Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it]
Per conto di VolpeFast
Inviato: martedì 15 marzo 2011 18.12
A: list
Oggetto: [RUGBYLIST] Articolo di Genta
Grazie a chi ha segnalato l’articolo perché molto istruttivo e illuminante
su come sia considerato il rugby in Italia al di fuori del nostro ambiente.
Evidentemente se non scoppia una rivoluzione e non si scende in strada a
fare casino e a tirare sassate per una o più sconfitte specie se
consecutive, la cosa desta sospetto e meraviglia. E’ chiaro che il rugby è
un’altra categoria che getta nel panico chi si mette ad osservarlo da fuori
utilizzando parametri usuali per altri ambienti e altri sport. Nel panico
perché le reazioni dei rugbysti sono spiazzanti per gli osservatori esterni.
Badate bene, Carlo Genta è un signor giornalista, non è l’ultimo arrivato
come forse qualcuno vorrebbe farlo apparire a leggere certi commenti
impietosi. Genta è un giornalista di punta di Radio24 dove conduce la
trasmissione a tempo di sport nel pomeriggio domenicale (ma anche al
sabato). Chi ha seguito qualche volta la sua trasmissione sa che è
competente e informato qualunque sia lo sport trattato nei vari collegamenti
(è una trasmissione che ricorda il mitico “Tutto il calcio minuto per
minuto” ma che non si limita al calcio. Ma evidentemente l’impostazione è
quella di chi si meraviglia se per una o dieci sconfitte non succede nulla
di eclatante al punto di finire sulle prime pagine dei giornali. Eppure
negli ultimi tempi le critiche verso la Federazione e verso Mallett e il suo
staff non sono certo state poche o all’acqua di rose. Ma nulla a che vedere
con quello che succede in altri sport e con altri personaggi. Per fortuna
parliamo di rugby, tutto il resto lasciamolo agli altri.
Nello specifico, Genta scrive -in buona sintesi- che la vittoria di sabato
non deve far crescere eccessive illusioni; che brocchi eravamo e brocchi
restiamo nonostante la vittoria sulla Francia. E probabilmente ha ragione e
altrettanto probabilmente tutti noi ne siamo consapevoli. Credo che nessuno
pensi improvvisamente di aver fatto un salto di qualità che ci porti al
livello dei francesi, ma ciò non ci impedisce di godere come maiali per la
vittoria, alla faccia di chi giudica senza conoscere e senza capire. Se
sabato prossimo dovessimo perdere in Scozia, molti se la rideranno alle
nostre spalle perché il nostro spirito sportivo suscita invidia in chi ci
vede da fuori quasi sotto una campana di vetro. E chissenefrega? E’ invidia
che nasce dall’ignoranza. Potremmo però anche vincere e allora saremmo noi a
ridercela di gusto dei denigratori e godere nuovamente. Ma quella degli
“altri” è un’invidia che nasce dalla non conoscenza o dalla conoscenza solo
superficiale costruita solo con notizie di agenzia di stampa o forse cion
qualche manuale. Tutt’altra cosa che non per esperienze personali e contatti
veri con il nostro sport.
Al Sole24ore e a Radio24 lavora anche un altro valente giornalista che si
occupa e scrive di rugby, Giacomo Bagnasco. Suoi gli interventi nel corso
della stessa trasmissione domenicale di Genta. Laddove Genta si ferma per un
approfondimento, entra in gioco Bagnasco che il rugby lo conosce per
davvero. La differenza tra i due è che Genta è informato di rugby, Bagnasco
è competente. E non da mo’, ma da svariati anni.
Facile comprendere come sia facile scrivere articoli superficiali.
In conclusione direi che in altre occasioni abbiamo letto ben di peggio. La
cosa non ci deve disturbare più di tanto. Siamo rugbysti o no? Siamo
atavicamente abituati al fango che ci finisce addosso e a qualche colpo
proibito. Abbiamo proprio bisogno del consenso e dell’approvazione del
signor Genta e di quelli che scrivono e ci giudicano da lontano o per
sentito dire? Direi proprio di no. Godiamoci questa e le prossime vittorie….
Poche o tante che saranno!
Angelo
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