[RUGBYLIST] sfidare noi stessi

[Giovanni Ciraolo]

Italia-Francia è sempre un classico. Il nostro avvicinamento al 6 Nazioni viene talvolta paragonato alla lunga evoluzione del rugby francese nel 5 Nazioni. Spesso i progressi di una squadra nazionale sono anche correlati all'emergere di uno o due giocatori che rompono ogni schema e si qualificano come veri leaders, aldilà del loro ruolo specifico (un tipico caso fu quello di Paparemborde negli anni settanta). I valori cambiano, ma ogni match è unico. La nostra rispettabilità rugbistica internazionale come istanza dI nazione ha iniziato a delinearsi proprio in un incontro per noi vittorioso sui galletti nel 1997. Altri tempi. Ma le sfide con i francesi hanno sempre qualcosa di particolare. Spesso vengono schierati giocatori non titolari, per esempio tra i francesi al Flaminio rientrerà dopo molto tempo Tomas, che non vedeva l'ora di essere così felice e cercherà di dare il massimo di sé stesso. I francesi hanno perlomeno una trentina di giocatori totalmente completi per le sfide internazionali. Sarà molto difficile per noi costruire un simile "super-vivaio". Il gioco delle due squadre risente di queste differenze. I francesi arrivano caricati ed attenti a Roma (di fatto, quest'anno, non stanno reinventando nulla del loro classico gioco champagne, fatto di "combinazioni" e di velocità) e quando loro sono così stretti l'un l'altro penso che l'imperativo sia soffocare le fonti del loro gioco, approfittare di una prevedibile minore fantasia nei calci e farli seriamente dubitare sulle loro capacità di conquista. Finora, in questo campo, non siamo andati molto bene. E' tempo di riscattarsi. Certo, quello che i francesi fanno a Marcoussis noi lo possiamo fare, per il momento, solo in parte alla Borghesiana o a Tirrenia. Secondo me, sarebbe anche bene uscire intanto dalle frasi fatte. Il nostro pack sarà forse tra i migliori del mondo, come molti riconoscono, a cominciare dagli stessi francesi, ma se l'avversario non viene destabilizzato, la spinta del pack non rovescia un match. Con la Francia incassiamo dai visitors transalpini in ogni ruolo il profondo rispetto dell'avversario individuale diretto. Ma per vincere con i francesi occorre un grande cuore ovale: ci vuole il sacro fuoco dell'arte!!       
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