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I: [RUGBYLIST] se posso

VolpeFast volpe_angelo a fastwebnet.it
Mer 15 Giu 2011 18:59:55 CEST


Luciano, come sai non sono addentro alle cose di Palazzo (FIR) e tantomeno
in quelle del Coni. Sono solo un osservatore esterno non dell'apparato di
potere ma, molto banalmente, dello sport giocato con un pallone ovale.
Non ho quindi elementi concreti e inconfutabili per entrare nel merito della
questione. Tuttavia penso che una struttura piramidale come una federazione
sportiva e dunque lo stesso Coni siano per loro stessa natura organismi in
cui la partecipazione e la condivisione con la base e/o le varie componenti
siano un orpello inutile e fantasioso. Da quello che ne so, una volta data
una delega o aver votato qualcuno, spesso in ragione di promesse e regalìe,
la palla passa esclusivamente al manipolo di eletti, con poca comunicazione
tra le parti e decisamente scarsissimo confronto dialettico. Direi che
questa struttura possa essere definita decisamente oligarchica piuttosto che
democratica. E la sensazione, viste le cose da fuori, è che spesso, all'atto
pratico, si faccia ricorso alla cooptazione in luogo di altri sistemi
elettivi.
Sbaglio? Non si vota forse un listone chiuso e inscatolato già bell' e
pronto per il vertice federale? Sì, forse mi sbaglio per colpevole
disinformazione. Ma se così non fosse? Alternative praticabili al listone?
Concorrenti al candidato unico? Boh.  Ma, ripeto, può darsi che sia io ad
essere ignorante e all'oscuro di tutto e che invece la democrazia e il
confronto regnino sovrani sia in Fir che nel Coni.
Un saluto affettuoso.

Angelo
( P.S.: Come hai "digerito" la finale scudetto persa dal tuo Rovigo contro
il mio Petrarca.....?)

-----Messaggio originale-----
Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it]
Per conto di luciano37 a libero.it
Inviato: mercoledì 15 giugno 2011 10:31
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: [RUGBYLIST] se posso

Amici della List,
vedo che ci si sta scandalizzando per quanto riportato dall'attento Duccio 
Fumero nel suo blog, a proposito del progettato nuovo statuto Fir
. Se posso, desidero far notare che tutto ciò non è che il frammento di uno 
specchio frantumato (basta leggere le cronache) dell'intero sport italiano
sul 
piano della democrazia.
 Ho il grave difetto di seguire lo sport, TUTTI gli sport (datemi fiducia)
da 
ben oltre mezzo secolo. Lo sport anche come amministrazione e
rappresentatività 
gestionale, quindi le vicende tutte del Coni. Per quel che è il mio concetto
di 
democrazia, penso che lo sport italiano sia una evidente anomalia. Troppo
lungo 
spiegarne il motivo. Diciamo che usciva dal periodo del Ventennio, che si
trovò 
senza soldi, che fu salvato dalla Sisal-Totocalcio (dando soldi allo Stato),

che ora si arrabatta per avere soldi (di ritorno?) dal cosiddetto Stato, in
una 
commistione indecifrabile di professionismo e dilettantismo. 
Ergo: il Coni NON PUO' essere un ente nel quale rifulge la democrazia. Nè 
possono esserlo le Federazioni. Ripeto: si leggano le cronache di
federazioni 
più o meno in vista. Il rugby - sempre se posso e mi si da fiducia - non è 
certo l'esempio più negativo di tale situazione. In ogni caso non è una
novità. 
Era molto peggio, vi assicuro, gli anni dal 195o al 1980 sono stati
scandalosi, 
ma proprio negli anni più recenti le cose sono diventate molto più
trasparenti 
(e l'indagine di Fumero lo dimostra). Purtroppo - parere personale - il
difetto 
sta nella base. Qual è il percorso di rappresentatività dalle società al 
vertice?  Quali i  meriti per raggiungere certi posti di vertice?
Fumero fa riferimento al Porcellum della nostra vita politica. Bravo!  Lo 
sport italiano è in Italia, come è noto a tutti.
Comunque ogni dibattito lascia sempre qualcosa.
Scusate
Luciano Ravagnani

Squadre e aziende di rugby in Italia -
http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
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-------------- parte successiva --------------
 Amici della List,
vedo che ci si sta scandalizzando per quanto riportato dall'attento Duccio 
Fumero nel suo blog, a proposito del progettato nuovo statuto Fir
. Se posso, desidero far notare che tutto ciò non è che il frammento di uno 
specchio frantumato (basta leggere le cronache) dell'intero sport italiano sul 
piano della democrazia.
 Ho il grave difetto di seguire lo sport, TUTTI gli sport (datemi fiducia) da 
ben oltre mezzo secolo. Lo sport anche come amministrazione e rappresentatività 
gestionale, quindi le vicende tutte del Coni. Per quel che è il mio concetto di 
democrazia, penso che lo sport italiano sia una evidente anomalia. Troppo lungo 
spiegarne il motivo. Diciamo che usciva dal periodo del Ventennio, che si trovò 
senza soldi, che fu salvato dalla Sisal-Totocalcio (dando soldi allo Stato), 
che ora si arrabatta per avere soldi (di ritorno?) dal cosiddetto Stato, in una 
commistione indecifrabile di professionismo e dilettantismo. 
Ergo: il Coni NON PUO' essere un ente nel quale rifulge la democrazia. Nè 
possono esserlo le Federazioni. Ripeto: si leggano le cronache di federazioni 
più o meno in vista. Il rugby - sempre se posso e mi si da fiducia - non è 
certo l'esempio più negativo di tale situazione. In ogni caso non è una novità. 
Era molto peggio, vi assicuro, gli anni dal 195o al 1980 sono stati scandalosi, 
ma proprio negli anni più recenti le cose sono diventate molto più trasparenti 
(e l'indagine di Fumero lo dimostra). Purtroppo - parere personale - il difetto 
sta nella base. Qual è il percorso di rappresentatività dalle società al 
vertice?  Quali i  meriti per raggiungere certi posti di vertice?
Fumero fa riferimento al Porcellum della nostra vita politica. Bravo!  Lo 
sport italiano è in Italia, come è noto a tutti.
Comunque ogni dibattito lascia sempre qualcosa.
Scusate
Luciano Ravagnani  
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