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I: Reply: R Re: [RUGBYLIST] Un Mallet molto italiano

antoniomangano1962 a libero.it antoniomangano1962 a libero.it
Gio 25 Ago 2011 15:36:49 CEST 

Concordo pienamente. Mi sono sempre chiesto cosa sarebbe stato il rugby italiano senza dominguez. Senza la sua gambetta meccanica non ci sarebbero stati la malinconia della legenda e la odierna trepida speranza del futuro 

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-----Messag. originale-----
Da: Salvatore Messina
Inviato:  25/08/2011 12:19:45
Oggetto:  I: Reply: RI: Re: [RUGBYLIST] Un Mallet molto italiano

Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
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Condivido sia l'analisi di Giovanni sia quella di Angelo.

Vorrei aggiungerne anche un'altra. Siamo così sicuri che il problema stia nei 3/4?

Vista la partita con il Giappone e quella con la Scozia ho notato finalmente l'applicazione di un gioco al largo, con buoni schemi e linee di corsa (pur essendo quelle basilari e scontate). Quando in campo vengono schierati i giovani anche la velocità e la reattività sono a livello medio europeo. Per quanto riguarda la difesa mi sembra che ci sia ancora molto da lavorare ed al momento sia lasciato ampio spazio all'iniziativa individuale. Tuttavia si deve considerare che utilizzare schemi difensivi preordinati, che non siano la scalata/scivolamento o la copertura in 2a linea di difesa, necessita di molto lavoro comune durante l'anno. Sicuramente esistono ancora delle lacune per la non eccelsa qualità di alcuni giocatori e per la mancanza di uno staff tecnico dei 3/4 all'altezza.

A mio avviso, però, considerando il buon livello di questa Italia pre-mondiale, il vero gap però è nella mischia.
Un errore tipico della nostra mentalità nazionale è quello di considerare gli avanti solo per mischia chiusa e touch. Grave errore!
Il nostro gioco "al largo", in attacco ed in difesa; utilizza solo le terze linee. Il pack, salvo in caso di cambio di fronte d'attacco, non dà sostegno alla manovra. La prima linea è pesante e forte ma non ha certamente la mobilità media dei nostri concorrenti. Per quanto riguarda le seconde linee, sicuramente la velocità (l'anagrafica ha il suo perché) non è la loro dote migliore.
Se osserviamo la Scozia, il gioco penetrante ed in velocità viene portato da tutti gli avanti sia vicino sia al largo, con le terze linee inserite nelle giocate come centri.
Abbiamo una mischia veramente possente ma mi sembra una potenza più fine a se stessa. Sopratutto quando non si ha un calciatore con percentuali alte per trasformare in punti SICURI i calci di punizione. Non per niente sia le franchigie sia la squadre di eccellenza sono sempre alla ricerca disperata di un piazzatore, poiché pare che in Italia (patria dei pallonari) non si insegni più a calciare.

In definitiva, il salto di qualità lo si potrà avere solo quando, una volta trovato un piazzatore da 15/20 punti partita, avremo giocatori negli avanti in grado di portare alla manovra d'attacco non solo il costante sostegno interno (che ad oggi manca) ma anche quello sull'asse del portatore di palla (naturalmente con una buona capacità nel ball handling).

Possiamo ancora migliorare lo staff ma se non cominciamo ad insegnare il rugby come sport e non sempre solo come gioco, le generazioni future le vedo male, anche perché, nelle nuove leve, sono sempre meno quelli che hanno interesse a conoscere come funziona veramente il rugby.
 

PEACE & LOVE & PLAY RUGBY


Salvatore Messina

----- Messaggio inoltrato -----
Da: "volpe_angelo a fastwebnet.it" <volpe_angelo a fastwebnet.it>
A: rugbylist a rugbylist.it
Inviato: Giovedì 25 Agosto 2011 8:49
Oggetto: Reply: RI: Re: [RUGBYLIST] Un Mallet molto italiano

Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
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Non condivido l'affermazione secondo cui non si può parzializzare la prestazione della squadra. E' un dato di fatto che in certe partite un reparto giochi meglio di un altro. Dare un giudizio per forza cumulativo non renderebbe giustizia alle prestazioni in campo e non permetterebbe di sezionare le prestazioni dei singoli o dei reparti. La prova lampante viene spesso dalle prestazioni della nazionale con evidentissima frattura di resa e di gioco fra mischia e trequarti. 

angelo


<----Messaggio originale:---->
Da:    Giovanni Ciraolo <rugbylist-bounces a rugbylist.it>
Inviato:    giovedì 25 agosto 2011 8.19
A:     rugby list <rugbylist a rugbylist.it>
Oggetto: Re: [RUGBYLIST] Un Mallet molto italiano

Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
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Prendo spunto dal dibattito su Mallett per dire la mia su qualcosa a cui
tengo. Dopo un match come quello con la Scozia, il commento
prevalente è "peccato, abbiamo dominato con gli avanti, la mediana non ha
capito e poi.....". Mi sembra questo un modo parziale di vedere una
squadra, non capisco, per esempio, perché si parla di dominazione
sugli avversari di una parte della squadra. Quando gli avanti dominano
veramente vuol dire che i tre quarti si sostengono bene, che la mediana fa 
circolare
la palla velocemente ed efficacemente ma anche con furbizia (chi dimentica 
Tronky?),
che il gioco difensivo è anche offensivo e molto altro ancora, ma se non si 
verificano
queste condizioni, non mi sembra si possa dire che gli avanti dominino,
certo danno l'impressione di dominare ma il gioco non respira. Ci può anche 
essere
qualche touche in più e, all'opposto, qualche tenuto non fischiato ma non è
su queste conquiste o perdite "frazionarie" che si decide veramente 
qualcosa,
la conquista ed il possesso non si possono attribuire a performances 
parziali.
Credo che in questo ci siano profonde differenze non solo tra rugby e 
calcio, ma anche
tra rugby e tutti gli altri giochi di squadra. Caro Nick, se quel giocatore 
non è troppo in
forma e quell'altro capisce poco trova loro un buon posto in tribuna! Se il 
posto dei giocatori esperti
viene conservato anche in momenti di forma incerta, addio inserimenti di 
giovani, tanto meno
italiani, negli stessi tornei nazionali!
Ciao a tutti. Giov.




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> >Da: antoniomangano1962 a libero.it
>>Ne dico un'altra santamaria a viadana negli anni è il tallonatore che ha
>> più giocato nel club e nella franchigia. È un ex nazionale under 21.
>> Non è inserito nelle liste della nazionale non viene chiamato.
>> Forse sono di parte ma A me sembra molto buono e qualche chance
>> in più del simpatico d'apice e del logoro ongaro dovrebbe averla
>
> Santamaria con il Viadana mi è piaciuto abbastanza, D'Apice l'ho visto per
> la
> prima volta sabato e mi è sembrato eccellente.
> In realtà secondo me al momento sono i primi due tallonatori italiani
> insieme
> a Festuccia e sopra Ghiraldini, discreto in campo aperto ma non in mischie
> chiuse o aperte, e Ongaro, che ho l'impressione abbia perso la forma che
> aveva
> qualche anno fa.
>
> Vedremo Brunel.
>
> Marco
>
>
>
>
> __________ Informazione NOD32 6404 (20110823) __________
>
> Questo messaggio   stato controllato dal Sistema Antivirus NOD32
> http://www.nod32.it
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Non condivido l'affermazione secondo cui non si può parzializzare la prestazione della squadra. E' un dato di fatto che in certe partite un reparto giochi meglio di un altro. Dare un giudizio per forza cumulativo non renderebbe giustizia alle prestazioni in campo e non permetterebbe di sezionare le prestazioni dei singoli o dei reparti. La prova lampante viene spesso dalle prestazioni della nazionale con evidentissima frattura di resa e di gioco fra mischia e trequarti. 

angelo


<----Messaggio originale:---->
Da:	Giovanni Ciraolo <rugbylist-bounces a rugbylist.it>
Inviato:	giovedì 25 agosto 2011 8.19
A:     rugby list <rugbylist a rugbylist.it>
Oggetto: Re: [RUGBYLIST] Un Mallet molto italiano

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Prendo spunto dal dibattito su Mallett per dire la mia su qualcosa a cui
tengo. Dopo un match come quello con la Scozia, il commento
prevalente è "peccato, abbiamo dominato con gli avanti, la mediana non ha
capito e poi.....". Mi sembra questo un modo parziale di vedere una
squadra, non capisco, per esempio, perché si parla di dominazione
sugli avversari di una parte della squadra. Quando gli avanti dominano
veramente vuol dire che i tre quarti si sostengono bene, che la mediana fa 
circolare
la palla velocemente ed efficacemente ma anche con furbizia (chi dimentica 
Tronky?),
che il gioco difensivo è anche offensivo e molto altro ancora, ma se non si 
verificano
queste condizioni, non mi sembra si possa dire che gli avanti dominino,
certo danno l'impressione di dominare ma il gioco non respira. Ci può anche 
essere
qualche touche in più e, all'opposto, qualche tenuto non fischiato ma non è
su queste conquiste o perdite "frazionarie" che si decide veramente 
qualcosa,
la conquista ed il possesso non si possono attribuire a performances 
parziali.
Credo che in questo ci siano profonde differenze non solo tra rugby e 
calcio, ma anche
tra rugby e tutti gli altri giochi di squadra. Caro Nick, se quel giocatore 
non è troppo in
forma e quell'altro capisce poco trova loro un buon posto in tribuna! Se il 
posto dei giocatori esperti
viene conservato anche in momenti di forma incerta, addio inserimenti di 
giovani, tanto meno
italiani, negli stessi tornei nazionali!
Ciao a tutti. Giov.




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> >Da: antoniomangano1962 a libero.it
>>Ne dico un'altra santamaria a viadana negli anni è il tallonatore che ha
>> più giocato nel club e nella franchigia. È un ex nazionale under 21.
>> Non è inserito nelle liste della nazionale non viene chiamato.
>> Forse sono di parte ma A me sembra molto buono e qualche chance
>> in più del simpatico d'apice e del logoro ongaro dovrebbe averla
>
> Santamaria con il Viadana mi è piaciuto abbastanza, D'Apice l'ho visto per
> la
> prima volta sabato e mi è sembrato eccellente.
> In realtà secondo me al momento sono i primi due tallonatori italiani
> insieme
> a Festuccia e sopra Ghiraldini, discreto in campo aperto ma non in mischie
> chiuse o aperte, e Ongaro, che ho l'impressione abbia perso la forma che
> aveva
> qualche anno fa.
>
> Vedremo Brunel.
>
> Marco
>
>
>
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