R: [RUGBYLIST] Nick Mallett

[Piero Filotico]

A proposito di Brunel.  Piero

 

http://rugby1823.blogosfere.it/2011/04/affari-italiani---ecco-jacques-brunel
-il-futuro-coach-dellitalrugby.html

 

 

 

Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it]
Per conto di Giovanni Ciraolo
Inviato: martedì 26 aprile 2011 19:59
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: Re: [RUGBYLIST] Nick Mallett

 

Prendo spunto dall'intervento di Antonio Zibana per un commento sulla
decisione federale relativa a Mallett.

Che Mallett sia un passionale, e possa aver gestito i rapporti di vertice in
modo impulsivo, è probabile. Ciò non toglie nulla alla sua statura.

Sia con Mallett che con Berbizier decidiamo di interrompere un rapporto
tecnico ed umano con uomini di elevata competenza e buona capacità di
assicurare coesione proprio nel momento in cui questo stesso rapporto sembra
cominciare a dare i frutti maggiori.

Non credo tuttavia che la nostra RWC debba necessariamente risentire del non
rinnovo di contratto a Mallett. I giocatori daranno prova di coesione
intorno al trainer, penso.

L'arrivo di Jacques Brunel pone degli interrogativi. Brunel è' stato per
molti anni il vice di Laporte, è una persona seria ed è un protagonista
anche come passato giocatore del rugby sud-ovest/pirenaico, cioè della parte
più romantica, e secondo me la più bella, della palla ovale francese; ha
condotto il suo club, Perpignan, ai massimi livelli di campionato (anche se
mi sembra che adesso le cose vadano meno bene). Brunel è un uomo che sa
cambiare storia, sa ripartire. E' uno che normalmente riesce a rafforzare
sul piano emotivo squadre brillanti ma troppo febbrili, ed una delle sue
caratteristiche (credo anche come conseguenza del rapporto "analitico" con
Laporte) è quella di rafforzare il gioco indicando come sfruttare al meglio
ogni zona (anche trascurata) del terreno di gioco (questo ci può essere
benefico). Il nostro gioco richiede anche lucidità e, forse, una maggiore
mobilità degli avanti. Brunel può dare qui, credo, un buon contributo.

Però, a prescindere dalle qualità di Brunel, che ritengo interessanti, mi
chiedo quali siano i metodi federali nell'individuare potenziali trainers
della nazionale. La teoria dei 4 anni come periodo di logoramento di un
trainer potrebbe essere interessante ma...sarà ben difficile trovare dei
"papers" che dimostrino questa teoria sulle maggiori riviste di psicologia
dello sport! Ovviamente, ci può essere sempre qualcosa da imparare, ma se la
teoria del quadriennio di massima combustione fosse vera beh.... si potrebbe
allora obiettare che uno studente di medicina non diventa un buon medico
perché dipende per ben 6 anni dall'università, e quindi ce ne sono 2 di
troppo che seguono l'inevitabile logoramento!

Scherzi a parte, speriamo che l'Italia possa consolidare il suo valore
rugbistico ed acquisire nuovi profili tecnico-tattici.      

Intanto, però, la federazione potrebbe iniziare una riflessione non sugli
altri che da lei dipendono, ma su sé stessa. Gli antichi ben lo dicevano,
medico, cura te stesso! (medice, cura te ipsum!)

g.c.            

 

----- Original Message ----- 

From: A Zibana <mailto:azibana a tin.it>  

To: rugbylist a rugbylist.it 

Sent: Sunday, April 24, 2011 5:56 PM

Subject: [RUGBYLIST] Nick Mallett

 

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Nessun commento al benservito a Mallett.

Dopo quello a Berbizier si é presa la decisione alla vigilia di una RWC dove
già le nostre speranze sono appese ad un lumicino.

Penso che non si debba dubitare dell'impegno di Mallett da oggi al termine
del suo mandato né quello dello staff e dei giocatori che credo solidali a
Nick.

Mi domando perché questa decisione dopo una stagione in complesso più che
positiva, vedi la partita di San Siro con gli AB, la vittoria con la Francia
e la quasi vittoria con l'' irlanda.

Dire poi che un tecnico non deve allenare una Nazionale più di un certo
periodo mi sembra quantomeno strano.

Al nuovo tecnico servirà un certo lasso di tempo per entrare nel difficile
mondo federale.

Mi auguro sia un autentico mago.

Per quel che può valere un bravo di cuore a Mallett che a mio avviso avrebbe
potuto dare ancora molto al nostro rugby.

 

Antonio



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