[RUGBYLIST] Onore alla Nazionale

Dom 21 Mar 2010 21:05:24 CET

Sono d'accordo con te. Io mi trovo spesso impegnato sui campi da gioco sia quale umile latore di informazioni sullo sport locale sia come uno dei 744 presidenti di club. Guardo le cose con uno angolo visuale ovviamente diverso. Spesso andare contro l'istituzione è la consolazione dello sfiduciato, del tifoso deluso, di colui che spesso nulla può per cambiare le cose e in alcuni casi nulla fa per modificarle. E' chiaro che il tifoso ha tutto il diritto di sfogare la propria rabbia nei modi urbani che la critica più feroce permette. Noi rugbisti non bruciamo le macchine fortunatamente dopo la partita, diciamo così che bruciamo le carte federali. Piove governo ladro. I mali del nostro rugby sono altri e la nostra nazionale come momento apicale del movimento ne è affetta per la sua parte. Nel tuo intervento c'è tutto. Non c'è una pianificazione di gioco comune? E come farla tra i 744 duci e ducetti che siamo noi presidenti? Da noi si dice che ogni testa è un tribunale. E sì che ora non vanno più di moda. Nella stragrande maggioranza dei casi nella società di base quando le cose vanno male, difficilmente ci si riunisce e ci si confronta, più spesso invece c'è una scissione e la nascita di un nuovo club che dovrebbe risolvere i problemi e spazzare il vecchio che avanza. E così via. Tempo fa dissi che prima di affiliare un club bisognava testarne le capacità. Parlavo proprio di questo. Allenatori naif? Dalle mie parti diciamo personaggi "fatti ad allenatori". O vogliamo discutere del ritmo delle partite del campionato under 14 di quest'anno? Il progetto altezza è riservato alle seconde e alle terze linee, ma così si scelgono purtroppo anche i mediani di mischia sperando che rinasca dalle nostre parti Phillips mentre il Parra di turno ci scivola via. Ma quello scappa, come si vede scappa a tutti. La base ha le sue ragioni ma la Federazione un progetto per scegliere l'eccellenza con le accademie lo ha già fatto e i campionati élite potrebbero essere una prima risposta. I risultati potranno giungere solo tra qualche anno. Certo questo tipo di risposta rispetto all'ingresso nel VI nazioni è stata tardiva. Ma tant'è. Si potrebbe fare di più limitando ancora i "non di formazione".  L'obiettivo federale conclamato sono i mondiali. Io non credo che il nostro movimento abbia la profondità per passare ai quarti. Ma per ben figurare al VI nazioni sì. Io credo che solo dopo la WRC vada tirata la linea dei conti del dare e avere. Il movimento è come dire al 50' della partita e al 50' che si fa? Non si parla. Si spinge, si pressa, si placca. Poi alla fine e solo al martedì si parla. Oggi invece ci si dovrebbe interrogare su come arrivare bene al prossimo appuntamento. Poi se vogliamo parlare dei singoli azzurri...parliamo degli assenti. Oggi sulla gazzetta dello sport c'era scritto "per avere in squadra Parra, Williams, O'Driscoll ci vuole altro". Noi in squadra uno del genere lo abbiamo ma infortunato ed è Parisse. Un giocatore del genere noi non lo possiamo regalare a nessuno. E in questo rugby che diventa sempre più uno contro uno, il singolo è importante. Ripartiamo da queste certezze. Parisse è un giocatore che vale per la sua squadra il 150% e rende più azzurri i suo compagni che altrimenti sfumano verso il grigio. Sono dell'opinione che con lui in campo contro l'Inghilterra...Basta ho scritto troppo mi sono Ninizzato...;-)
  ----- Original Message ----- 
  From: Gigi Bianchi 
  To: rugbylist a rugbylist.it 
  Sent: Sunday, March 21, 2010 5:46 PM
  Subject: [RUGBYLIST] Onore alla Nazionale

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  Sono uno dei tanti che legge e scrive poco sulla list che comunque seguo sempre con molta attenzione, ma vorrei dissentire sulla delusione dei risultati della Nazionale Italiana, anzi vorrei complimentarmi con i vertici FIR per i risultati che anche se scarsi riescono ad ottenere e per il lavoro che fanno considerando che siamo lontani almeno 10 anni dalle Nazionali rugbysticamente evolute e questo è evidente, la realtà italiana è veramente disarmante, il livello del rugby italiano è veramente pionieristico ed è evidenziato anche dai numeri:
  1) numero dei tesserati poco più dei 60 mila contro i circa 300 delle altre federazioni che contano.
  2) settore arbitrale che è in costante miglioramente ma sempre con numeri ridicoli di fischietti che comunque incidono sul livello dei campionati.
  3) tecnici che spesso e sopratutto nel settore Juniores sono dei naiff e poco preparati (andate sui campi delle giovanili e capirete cosa intendo)
  4) di conseguenza gli allenamenti e la preparazione tecnica sono approssimativi e di scarsissima intensità (parlare è il 50% di un allenamento)
  5) non esiste un "modo" italiano di giocare comune e sviluppato dalla federezione
  6) corsi di aggiornamento basati sulla teoria (non sempre chiara e univoca) quasi sempre incomprensibile e con nessun valore aggiunto.
  7) allenatori che dimenticano i fondamentali del rugby (da non confondere con l'insegnare il passaggio) che sono elementari ma difficili da far comprendere.
  8) chi allena si dimentica che il rugby è uno sport di combattimento e di intensità e che ogni giocatore deve essere in grado di capire e quindi di agire "osare".
  9) conoscere 4 schemi di allenamento non fa un allenatore
  10) non curiamo e non sappiamo riconoscere un talento, anzi a volte il dotato fisicamente è preferito al talento (sopratutto a livello juniores).
  11) ecc... e ci sono almeno altri 100 motivi.
  Concludendo grazie ragazzi del vostro impegno, state facendo molto più di quello che sapete fare e se TUTTI ci impegnamo forse fra 4/5 anni potremo toglierci qualche soddisfazione.
  Pensiamo di più a crescere che ai risultati, questa potrebbe essere una ricetta vincente.
  Ciao a tutti gigi

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