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[RUGBYLIST] Francia - Italia
Antonio Mangano
antoniomangano1962 a libero.it
Lun 15 Mar 2010 16:16:12 CET
ovviamente non parlo del divario tecnico ma dell'approccio. Quanto alla
Scozia vorrei fare una piccola rettifica. Per me una vittoria non è mai un
compitino. Soprattutto contro un XV del VI nazioni. Se perdiamo quest'umiltà
cenere siamo e cenere ritorneremo
----- Original Message -----
From: "Antonio Mangano" <antoniomangano1962 a libero.it>
To: <rugbylist a rugbylist.it>
Sent: Monday, March 15, 2010 4:02 PM
Subject: Re: [RUGBYLIST] Francia - Italia
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> A me le sconfitte cosidette onorevoli hanno fatto sempre girare i
> cabbasisi,. Perché quando passa il tempo scompare l'onorevole e resta la
> statistica della debacle. Di quel in avanti che avrebbe potuto cambiare la
> partita dopo qualche mese nessuno se ne ricorda più. Per me una sconfitta
> vale l'altra. Certo c'è modo e modo di perdere. Ma alla fine la sostanza
> non cambia. Nello sport ci si ricorda solo delle vittorie, nella vita
> degli uomini troppo spesso solo degli errori. Ma questa è un'altra storia.
> La partita con la Francia si è dimostrata per noi un autentico tabù come
> lo è da tempo. Oserei dire da sempre. Sia chiaro giocando la partita del
> secolo avremmo soltanto contenuto lo score così come avvenuto con gli All
> Blacks a novembre. Ma mi chiedo una cosa. Andando a leggere le aride
> statistiche degli ultimi anni degli azzurri, la partita con la Francia è
> sempre stata il buco nero che assorbe quanto di buono fatto. Riusciamo a
> giocare meglio con tutti meno che con questi "simpaticoni". E' la partita
> che patiamo di più perché? Eppure stranamente nelle coppe europee abbiamo
> una migliore resa con i francesi che con le squadre celtiche o inglesi. Il
> grande Boh!!!
> Quanto ai protagonisti, io ho un mio personale criterio di valutazione
> delle prestazioni dei singoli. Io credo che un giocatore possa dirsi più o
> meno bravo, in uno sport come il rugby, solo ed esclusivamente se in una
> buona prestazione collettiva faccia o non faccia il proprio dovere, o per
> dirla come i boy scout "lasci il mondo meglio di come lo ha trovato".
> Certo l'uno contro uno è fondamentale. Ma è chiaro che in quel marasma se
> la meta non fosse nata per esempio dall'errore di Mirko sarebbe nata
> dall'errore di un altro. Abbiamo giocato sempre in affanno, e in quelle
> condizioni salvarsi è difficile. Fare nomi e cognomi anche questo è
> marasma.
> Piuttosto per il Galles avrei un'idea. Il compitino con la scozia
> l'abbiamo fatto. Perché non provare la mediana Canavosio-Bocchino e Gower
> secondo centro?
> ----- Original Message -----
> From: "allrugby" <allrugby a gmail.com>
> To: <rugbylist a rugbylist.it>
> Sent: Monday, March 15, 2010 3:12 PM
> Subject: [RUGBYLIST] Francia - Italia
>
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> Coobiz.it - Gestisci la tua azienda in rete - http://www.coobiz.it
>
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>
>
> Piegati come un inutile fil di ferro, strapazzati come si usa fare con
> le uova, irrisi e sbeffeggiati dalla disarmante bravura francese.
> Quello che avevo paventato alla vigilia puntualmente si è verificato:
> siamo allergici al "galletto". Giochiamo partite oneste con All
> Blacks, Sudafrica, Inghilterra e Scozia, ma quando arrivano "quelli"
> ci squagliamo come la classica neve al sole. Il risultato di 46 a 20
> (6 mete a 2) non la dice tutta sul come sono andate le cose.
> Vero è che hanno atleti più veloci dei nostri; vero è che hanno un
> movimento molto più ampio del nostro, coltivato attrezzato e seguito,
> da cui attingere per le nazionali (vero, mr. Dondi?); vero è che
> tecnicamente sono più evoluti di noi; vero è che hanno più talento di
> noi.
> Ma noi abbiamo lasciato nello spogliatoio anche l'unica cosa che
> poteva loro fare un po' di male: la dentiera. Non dico denti, sarebbe
> stato addirittura troppo bello, per noi.
> Certo, se l'avversario è più forte, onore a lui, ma non ci sono scuse
> se a fronte di questo non si tirano fuori nemmeno gli attributi e ci
> si adagia, si prende l'abitudine alla meta subita e non si reagisce
> come si dovrebbe.
> Credo sia inutile disquisire di tattiche e di giocatori messi in campo
> un po' con l'azzardo (Tebaldi, ad esempio, che di fronte a Parra, che
> gli è scappato "enne" volte e una di queste ci è costata una meta,
> sembrava un gatto al cospetto di un leone). Ma non credo che nemmeno
> con Canavosio dall'inizio il copione sarebbe cambiato sostanzialmente.
> Inutile anche parlare dei "buchi" tra mediana e centri e della touche
> semplicemente ridicola (ma intanto se ne parla)...
> Il problema è capire quando il limite del "si doveva fare" invade
> quello del "si poteva fare".
> A mio avviso, si poteva fare di più.
> A guardar bene, la Scozia che abbiamo battuto si è arresa ai galletti
> di soli 9 punti, facendoli tribolare non poco; l'Irlanda ne ha si
> beccati 23, ma l'approccio alla gara è stato diverso dal nostro, a ben
> ricordare; il Galles, ns. prossimo avversario si è arreso per soli 6
> punti. Quindi, mentalità differente nell'affrontare gli eventi
> transalpini: più positive le anglosassoni, negativa la nostra.
> Avevamo la quarta miglior difesa (ed è già tutto dire quando si parla
> di crescita difensiva!), ora siamo solamente a 3 punti dal "Galles
> colabrodo". Attacco? Ultimi, anche se ad un solo punto dalla Scozia;
> la peggiore differenza punti (45).
> Prospettive? Scordiamoci di vincere in Galles ed accontentiamoci,
> ancora una volta, di aver superato la Scozia nella partita dei
> "poveri" (l'anno prossimo, in casa loro, le beccheremo noi!): vittoria
> che ci ha evitato il classico "cucchiaio di legno". Inoltre, Bocchino
> e Derbyshire, bravini, sono insufficienti a garantire un ricambio
> completo. Ci manca tutto il retroterra (vero, mr. Dondi?).
> Della serie:
>
> siamo tutti sudati dello stesso sudore,
> abbiamo lo stesso sangue nelle vene,
> siamo fatti di muscoli ed ossa.
> Ma quando il fiato manca corriamo ugualmente,
> quando le gambe cedono si fa ancora un passo,
> si spronano i campagni, si dà l'esempio.
> Fino ad arrivare in cima, sulla vetta;
> e per arrivarci non serve superare l'avversario:
> bisogna superare sè stessi.
>
> Con la Francia, ieri, non ci siamo superati.
>
> Ciao.
> Franco (TV)
>
>
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