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[RUGBYLIST] Cronache di rugby veneto-padovano

Angelo Volpe a fast volpe_angelo a fastwebnet.it
Lun 7 Giu 2010 19:46:21 CEST


Stagione trionfale per il rugby veneto: 

Titolo Super 10 + Coppa Italia: Benetton (TV)
Under 20: Petrarca Padova
Under 18: Ruggers Tarvisium (TV)
Under 16: Valsugana rugby (PD)
Promozione in serie A: Roccia Rubano (PD)
Scudetto femminile: Mira (VE) 

E ritornano a far parlare di sè i Dogi con una partita di esordio contro l'Albania a distanza di decenni dall'ultimo match disputato (ARTICOLO IN FONDO ALLA MAIL).

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Due articoli riguardanti il rugby padovano: Roccia Rubano e Valsugana Rugby

Dal Mattino di Padova

Giocatore e giornalista, Simone Varroto racconta le emozioni del Roccia Rubano

« » Siamo in A, nonostante me

«Che tensione, negli spogliatoi c'è chi fa la doccia gelata



RUBANO. Scrivo per il Mattino di Padova e gioco a rugby.

E' un privilegio che mi permette di raccontare con occhi speciali

lo sport che mi appassiona. Un amore nato quasi ventanni

fa, in prima superiore, grazie al mio amico e compagno

di banco Mattia, il primo a passarmi un pallone ovale.

Grazie al rugby sto vivendo una gioia unica: la mia squadra,

il Roccia Rubano, è salita per la prima volta in serie A, «nonostante

Varroto», sghignazzano i miei redattori. Sabato abbiamo

fatto festa banchettando sul campo di Rubano.

libere,

fantasie che credono alle

favole» canta Vasco Rossi in

«T'immagini» e quel verso,

profetico, l'abbiamo cantato

a squarciagola nel pullman

che ci riportava a casa da Segni.

Tra quelle colline a sud di

Roma, i nostri avversari ci

hanno dato battaglia senza

tregua. Anche loro in maglia

rossa e verde, colori che ricoprivano

la tribuna coi tifosi

uniti in un'unica coreografia.

Anche a Segni come a Rubano

giocano a rugby per

passione, senza prendere un

euro, puntando sul vivaio.

Rugbisti da rispettare.

Le immagini indelebili di

quei due giorni sono tante.

La sgambata tra i campi appena

arrivati in albergo, con

gli automobilisti increduli. I

discorsi in giardino prima di

andare a letto, tra ansie e sogni.

La strada che s'inerpica

verso Segni, col pullman immerso

in un silenzio irreale.

Lo stadio in cima al colle.

I gesti dei compagni in spogliatoio:

chi va al bagno sei

volte, chi si fa una doccia gelata,

chi siede ad occhi chiusi

e la musica in cuffia. Io

sdrammatizzo, sorrido, incoraggio

i più giovani e i più tesi,

a parole e schiaffoni in testa.

Ero il capitano una volta,

certe cose posso farle. Poi

gli ultimi discorsi degli allenatori

e di Giulio, Il capitano.

Beppe ci legge uno splendido

messaggio di sua moglie

Carla.

I bambini di Segni accompagnano

le squadre a centrocampo.

Vedo il primo tempo

in panchina, sulle spine. All'intervallo

entro, carico a

mille. Il campo è duro, mi

sbuccio le ginocchia, litigo

con un guardalinee, corro,

spingo, placco. Calcio perfino

un pallone, io pilone. Rischiamo

nel finale, ma resistiamo

e l'arbitro dice: «Ultima

azione». Basta calciare

fuori ed è fatta.

Tocca al mediano Enrico

Sandonà, detto Panda, vent'anni,

il piccolo della squadra,

uno di Rubano al 100%.

Dai tre fischi in poi il sogno

diventa realtà. Abbracci, baci,

pianti, l'invasione dei tifosi,

le foto di gruppo.

Nel terzo tempo devo lavorare

- accidenti - caricare foto,

fare il tabellino, pensare

a che diavolo scrivere nel

pezzo. Lo faccio in pullman,

in un casino pazzesco. Scrivo

di cuore mentre il cervello

sente solo cori e risate. Quando

avverto che ho spedito,

Leandro dice che uscirà anche

la locandina sulla nostra

impresa. Abbiamo fatto notizia.

Goditela Rubano questa

serie A, goditela Roccia Rugby,

godetevela miei cari

compagni di squadra e voi

«cinghialetti» che un giorno

indosserete la maglia rossoverde.

Anche tu Simo, godite-

1A

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CAMPIONI D'ITALIA

Il Valsugana vince

lo scudetto Under 16

PADOVA. Il Valsugana

Under 16 è campione d'Italia.

Lo scudetto è arrivato ieri

sul campo dello stadio Padovani

di Firenze, dove i

biancazzurri di Altichiero

hanno letteralmente stroncato

la Polisportiva Lazio

col punteggio di 23-8, vincendo

la coppa intitolata a Mario

Lodigiani di fronte a

1500 spettatori.

E' la conferma della qualità

di un gruppo che l'anno

scorso ha vinto il titolo italiano

nella categoria U15,

sempre contro la Lazio, e

continua a maturare come

testimonia il punteggio di

scarto inflitto ai pari età romani

che un anno fa avevano

perso di soli tre punti.

Per la società padovana è

un successo da incorniciare,

un premio al lavoro che

da anni conduce sul settore

giovanile.

I giovani biancazzurri

classe 1994 e 1995, allenati

da Carlo Toni, Paolo Dell'Antonio,

Dario Masala e

dal preparatore atletico Fabio

Scapin, si confermano

per il secondo anno consecutivo

i più forti d'Italia, ed è

una doppietta notevole perché

realizzata da una società

che non compete ai

vertici del movimento ovale.

II Valsugana ha tentennato

solo ad inizio partita,

quando i laziali hanno segnato

una meta con l'ala

Bruno. Ma la reazione non

si è fatta attendere: prima

la meta di Catelan, al 15',

poi i calci di Roden hanno

portato in vantaggio i biancazzurri,

che a metà della ripresa

hanno messo l'allungo

decisivo con la meta segnata

da Parisotto, fino a

chiudere sul 23-8.

Questa la formazione scesa

in campo a Firenze.

Valsugana Rugby: Roden;

Mamprin, Parisotto, Brandolini,

Luisetto; Bellotto,

Scapiti; Andreaggi, Catelan,

Gobbo; Grigolon, Minante;

F. Paparone, Volpini (25' s.t.

Ramazzina), A. Paparone. A

disposizione: Pizzarello,

Moldoveanci, Fortini, Giacon,

Zanetto, Salmaso. (s.v.)

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IL GAZZETTINO

Sabato a Pordenone con l'Albania, non giocavano dal '93

Rinascono i Dogi

Missione Balcani

 Dogi testa di ponte per lo sviluppo del rugby nei Balcani, come anche la storia con la s maiuscola della Serenissima insegna. Elemento di un progetto organico in Friuli Venezia Giulia (dopo i test azzurri, i Golden Oldies, il Benetton di Celtic a Fontanafredda). Strumento per portare risorse nuove all'insegna del motto «impegno nella tradizione».
      È su queste basi che sabato alle 18 a Pordenone contro l'Albania XV risorgerà la selezione a invito dei Dogi. Quella in maglia rossa che annovera tra le sue fila giocatori triveneti o stranieri di club triveneti. A cavallo fra gli anni '70 e '90 ha segnato la storia di questo sport. Dal 17 novembre 1993 (sconfitta 33-23 contro le Zebre a Treviso) era sparita. Stritolata dal professionismo e dai calendari saturi. «Ora nonostante tutto e tutti siamo ripartiti - spiega con orgoglio Elio De Anna, dei Dogi giocatore, selezionatore e oggi presidente - Siamo riusciti a mettere in piedi 3 squadre per 4 impegni nel giro di un paio di settimane. Il triangolare di L'Aquila, con anche la nazionale Vigili del Fuoco, come preparazione al test di rientro con l'Albania XV di sabato. I Dogi seven vincitori del torneo di Mirano. I Dogi under 20 che hanno sfidato il GranViadana a Padova».
      I giocatori selezioni non sono più campioni come un tempo, perchè oggi i big sono impegnati fra nazionali, Celtic e Super 10. Sono giocatori di squadre delle serie minori. Ma De Anna non è spaventato dall'etichetta Dogi di serie B. «La squadra non ha limiti, chi vuol venire gioca - afferma - Non vogliamo intralciare nessuno, nè club, nè federazione. Abbiamo i nostri sponsor. Le nostre assicurazioni per tutelare le società che ci danno i giocatori. Il Cus Padova ci ha dato gentilmente i campi d'allenamento. Piero Monfeli e Fabio Coppo hanno accettato di fare i selezionatori. Partiamo dal livello più basso possibile con l'unico intento di esistere, di essere utili al rugby e a chi vorrà».
      Ad esempio l'Albania. Dopo la sfida di sabato a Pordenone contro un XV, verrà restituirà la visita con l'obiettivo di far nascere la nazionale albanese. Sarà la prima meta nei Balcani dei risorti Dogi.

 


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