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[RUGBYLIST] Notizie del giovedì

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Gio 28 Gen 2010 17:37:31 CET


Dal Gazzettino  (non è citato l'autore dell'articolo).
Ciao.
Franco

RUGBY Il citì Mallett è fiducioso alla vigilia del Sei Nazioni, anche
se l’esordio è con l’Irlanda campione

«Una mischia
tra le più forti»

LONDRA - Negli occhi ancora gli 80mila di San Siro per la sfida gli
All Blacks, nel cuore la vittoria contro Samoa, orgoglio e
consapevolezza: l'Italia del rugby, alla vigilia dell'undicesima
apparizione al Sei Nazioni, è una squadra che si sente pronta per
stupire contro qualunque avversario, anche se la strada è subito in
salita.
      Reduce dal cucchiaio di legno nell'edizione 2009, Azzurra
comincia affrontando la squadra detentrice del trofeo, ovvero con la
trasferta di sabato 6 febbraio a Dublino contro l'Irlanda del
fuoriclasse O’ Driscoll, che l'anno scorso ha anche trascinato il
Leinster al trionfo in Coppa Europa Heineken.
      Sembra quindi una missione impossibile quella di Azzurra (che
nella capitale irlandese avrà seimila tifosi al seguito), ma
l'importante è provarci, anche perché l'Irlanda sarà l'avversaria da
battere al prossimo Mondiale, tra un anno e mezzo in Nuova Zelanda,
per garantirsi lo storico accesso ai quarti di finale della
competizione iridata, traguardo finora mai raggiunto dal rugby
italiano. Per farcela, bisogna cominciare ad abituarsi alle sfide
all'ultimo respiro contro gli irlandesi.
      Intanto, il citì azzurro Nick Mallett più di fissare obiettivi
minimi da raggiungere nel prossimo mese e mezzo preferisce
concentrarsi sulla crescita del gruppo in vista della Coppa del Mondo
2011. Anche senza il giocatore simbolo del movimento rugbistico
italiano, Sergio Parisse, bloccato dalla rottura del legamento
crociato. «Ma questa squadra ha già dimostrato che può far bene anche
senza Sergio - la sferzata di Mallett - Sono orgoglioso dei miei
giocatori. Sia nei test match di giugno che in quelli di novembre
abbiamo dimostrato di essere un gruppo in crescita che non molla mai.
Contro la Nuova Zelanda abbiamo disputato una grande partite e dopo 13
sconfitte di fila siamo riusciti a battere Samoa. In questo gruppo c'è
cuore e convinzione». Ingredienti indispensabili in un torneo che ha
visto gli azzurri meritare in sette occasioni (su dieci) il cucchiaio
di legno. Cinque sconfitte in altrettante partite lo scorso anno, due
sole mete realizzate, 21 subite: eppure l'Italia ha saputo ritrovarsi
nel proseguo della stagione culminata con il tutto esaurito di Milano
contro gli All Blacks.
      «È stata una giornata speciale per il rugby italiano che ha
segnato una tappa importante - il commento di Mallett nella conferenza
stampa di presentazione del Sei Nazioni 2010 - Se il rugby è sempre
più popolare in Italia è grazie alle prestazioni di questi giocatori
che non mollano mai».
      Confermato l'equiparato australiano Craig Gower all'apertura,
Mallett assicura di avere già in mente il gruppo dei 30 dai quali
pescherà la rosa mondiale. Una lunga marcia di avvicinamento che
inizia tra dieci giorni a Dublino, contro l'Irlanda di Brian O’
Driscoll, vincitrice del Grande Slam nel 2009. L'obiettivo è di fare
meglio del 2008 quando gli azzurri si inchinarono di soli cinque punti
(16-11).
      «Il Sei Nazioni è un torneo difficile - spiega Mallett - perché
ti costringe a disputare cinque partite nello spazio di sei settimane
e a noi manca le alternative che hanno altre nazioni. Ma rispetto a
due anni fa la base è comunque più ampia e soprattutto abbiamo la
consapevolezza di essere competitivi contro chiunque. Abbiamo una
delle mischie più forti al mondo, dobbiamo partire da qui, da queste
fasi di gioco per costruire la nostra forza».
      Emozionato ma non spaventato il tallonatore Leonardo Ghiraldini,
scelto per sostituire Parisse nel ruolo di capitano: «Non è la prima
volta che avrò questa responsabilità. Sono orgoglioso per la fiducia
che mi è stata data ma anche dispiaciuto per l'assenza di Sergio che
resta il nostro capitano. L'Irlanda? Ovviamente è un inizio difficile
ma ci stiamo preparando al meglio e siamo convinti di poter far bene».
      Imbattuta da 12 mesi - nove vittorie e un pareggio (contro
l'Australia) - la nazionale di Declan Kidney (9/4) è dietro alla sola
Francia (6/4) nei favori dei pronostici per la vittoria finale, il
successo azzurro è data addirittura a 250. Impietose anche le quote
dei bookmakers per la sfida di Croke Park: 1/25 la vittoria irlandese,
a 19 quella italiana (64 il pareggio). Ma sognare di bissare l'unica
lampo in trasferta (a Murrayfield nel 2007) non è proibito. Anche
senza Parisse.


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