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[RUGBYLIST] Govanili prossima stagione

Giorgio Betteto giorgioxt a email.it
Gio 14 Gen 2010 15:35:38 CET


Ciao a tutti da Giorgio
Torniamo a parlare di qualcosa d'importante ...

Pare (perchè ancora nulla di ufficiale risulta) che nell'ultimo 
consiglio federale sia stato deciso
che dalla prossima stagione i campionati giovanili Under 20 spariscono, 
e quello under 18 diventerà Under 19 facendo giocare
i ragazzi delle classi 94-93-92.
Motivazioni ufficiose "Mancano i diciottenni" (!)

Sul giornale Petrarca News distribuito al derby PD-TV c'era questo 
articolo in prima pagina (e si può anche scaricare dal sito)

> Fa e farà discutere la recente decisione della Fir di rivedere ancora 
> una volta la annate delle
> categorie del settore giovanile. Dalla prossima stagione sportiva, 
> determinazione approvata
> nell’ultimo Cf di dicembre con due soli voti contrari, dopo l’under 16 
> (nati negli anni ’95 e
> ’96) si passerà direttamente all’under 19 (nati negli anni ’94, ’93, 
> ’92). Per i nati nel 1990
> e 1991 si aprono (obbligatoriamente) le porte del settore seniores.
> La notizia, per quanto confermata da più fonti, non è
> stata ancora ufficializzata dagli organi preposti della federazione a 
> causa delle festività natalizie. Lo sarà a breve.
> Il dibattito che ne seguirà promette di assumere toni decisamente 
> “alti” (si spera non scomposti), soprattutto alla luce
> di quanto dichiarato da Massimo Brunello, tecnico della Nazionale 
> under 18 (e dell’Accademia
> zonale di Mogliano), reduce dal 3-60 subito prima di Natale in Irlanda 
> nella giornata inau-
> gurale del Sei Nazioni 2010 di categoria. “La sconfitta – ha detto in 
> sostanza l’allenatore ro-
> digino – è il naturale portato di una povertà numerica di praticanti 
> che, per logica e scontata
> estensione, genera l’impossibilità di individuare elementi di qualità 
> con i quali allestite una
> Nazionale competitiva”.
> Insomma: dal poco nasce il poco. Considerazione sulla cui 
> attendibilità dovrà (prima o poi) pronunciarsi l’uffi-
> cio tesseramento Fir che, dati alla mano, potrà avvalorare o smentire 
> una tale affermazione.
> Sul piano tecnico e metodologico, l’accorpamento di tre anni di età 
> risulta operazione og-
> gettivamente sciagurata. Perché è sicuramente vero, come già qualcuno 
> argomenta che “se
> un sedicenne è forte non ha problemi a competere con un diciottenne”, 
> ma è altrettanto vero
> che i nostri vivai non pullulano di eccezioni ma di ragazzi che, 
> fisicamente e tecnicamente, si
> situano nella norma (italiana) dei praticanti.
> E sono proprio loro, i “non Bergamasco” e i “non Parisse” a costituire 
> quantitativamente lo
> zoccolo (ci si augura duro) dell’intero movimento. Senza il loro 
> contributo i club troveran-
> no sempre più problemi a creare il necessario ricambio nel settore 
> seniores e il rugby italiano
> resterà per ancora molti anni “roba per pochi”. L’accorpamento, oltre 
> a presentare poten-
> ziali profili di pericolosità legati all’incolumità e alla sicurezza 
> dei praticanti,
> mette inoltre in discussione la procedura di apprendimento distribuita 
> su quattro bienni
> (under 14, 16, 18, 20) e impone ai responsabili tecnici una profonda 
> rivisitazione dei tempi di ac-
> quisizione delle competenze.
> Nell’attesa di saperne di più e confidando sulla competenza dei 
> vertici federali è sicu-
> ramente il caso di sospendere ogni giudizio. Nella consapevole 
> certezza che il problema sul tappeto, quello
> della povertà numerica della nostra base, è aspetto per nulla 
> secondario. Sul quale, come
> su certi imballaggi, andrebbe applicata la scritta “maneggiare con cura”.
> Giacomo Lorello
> Remigio Sturaro 



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