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[RUGBYLIST] Notizie del lunedì

allrugby allrugby a gmail.com
Lun 11 Gen 2010 16:29:06 CET


Dal gazzettino.
Ciao.
Franco


Il Petrarca
batte Treviso
Rovigo risorge
Venezia resiste

Mercier impreciso
ma guida sicura

Che rabbia, Mercier! Dalla piazzola 1/4 non è da lui, proprio nel
derby. Anche se c’era l’attenuante del terreno pesante, si è notato il
suo disappunto. Per contro il francese è stato straordinario per come
ha condotto il gioco, con ben altra precisione e lucidità. Nel finale
si è riscattato anche dalla piazzola con il calcio dell’8-3.
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Settimana decisiva per l’ingresso delle due italiane
No money, no Celtic
È l’ora della verità

di Ivan Malfatto

Benetton Treviso in crisi o concentrato sui prossimi due turni di
Heineken Cup nei quali punta a fare bella figura contro Munster
(sabato, già 2.030 biglietti venduti in prevendita) e Perpignan?
      Qualunque sia la risposta, i campioni d’Italia ieri sconfitti
8-5 nel derby contro il Petrarca Padova nell’11. giornata di
campionato (e ko anche mercoledì con il Prato), non subivano una
doppia sconfitta in Super 10 da due anni abbondanti. L’ultima risaliva
al 2007/08, 3. e 4. turno d’andata fra ottobre e novembre, 33-0 a
Viadana e 24-23 a Rovigo. Era la prima stagione di Franco Smith.
      La sconfitta peggiore per Treviso, e il rugby italiano, potrebbe
venire però in settimana, se saranno confermate le voci di un no del
board della Celtic League all’ingresso di Benetton e Aironi nel
torneo. Il nodo del contendere sembra siano i soldi che l’Italia è
disposta a mettere sul piatto per far entrare le due franchige e far
lievitare così il livello del suo rugby. I celtici chiederebbero uno
sponsor da 2,5 milioni circa per compensare il disagio economico e
agonistico di quattro match in più. La Fir pare sia arrivata finora a
offrire 900 mila euro. Con i diritti televisivi ancora da piazzare,
perché Sky (padrona del rugby tv nella nostra penisola) sembra non sia
interessata.
      Si troverà un punto d’incontro? Probabilmente sì, altrimenti sai
che figuraccia! La "rivoluzione" Celtic si trasformerebbe in "bolla di
sapone" Celtic, per stare in rima. Con tutti i discorsi fatti da un
anno a questa parte sulla sua necessità per alzare il livello che
andrebbero a farsi benedire. E il tanto disprezzato campionato
italiano che tornerebbe a essere la culla dell’élite.
      Campionato che ieri ha proposto anche la resurrezione di Rovigo
andato a vincere a Parma (18-20) dopo il ko con Venezia e una
settimana di polemiche (Basson fuori rosa). Il Prato che battendo 22-6
la Roma sale al terzo posto proprio con la FemiCz ed entra di
prepotenza nella lotta play-off. Il Casinò di Venezia che continua la
cura ricostituente di Alejandro Canale, perdendo solo 6-0 in casa dal
Viadana. Ora Super 10 in letargo fino al termine del Sei Nazioni (27
marzo). Non si uccide anche così l’alto livello?
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Nel top 14
vince Canale,
torna Dellapè

Il Clermont di Canale (entrato nella ripresa) ha battuto lo Stade
Toulousain 15-16 nel clou del Top 14 francese. La squadra del centro
azzurro è secopnda a 4 lunghezze dalla capolista Castres. Frena il
Racing di Masi, Lo Cicero, Festuccia e del rientrante Dellapè (dal
65’) sconfitto dal Perpignan 31-12.
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MISCHIA APERTA
di Antonio Liviero

E continuavano
a chiamarlo
torneo d’eccellenza

Di bello c’era il sole. Sul terreno invece pantano. In senso fisico e
di gioco. Un brutto derby e non per ragioni estetiche. Mancavano
intensità e ritmo. Tanti errori (anche arbitrali), pochi palpiti. Rare
illuminazioni tattiche, a parte il solito Mercier. Merci. E pensare
che c’erano in campo una dozzina di nazionali oltre a stranieri del
calibro di Van Zyl, Kingi, Vilk, Goosen, Galatro, Fletcher. Domanda:
cosa vedremo il prossimo anno quando i 70 migliori giocatori del
torneo traslocheranno (se non ci saranno brutte sorprese) in Celtic
League?
      Si era detto una cinquantina. E sembrava già un impoverimento
eccessivo per il livello tecnico del campionato. Ma saranno di più in
quanto quasi nessuno degli azzurri che militano all’estero è
intenzionato a rientrare in Italia per la prossima stagione. E se sarà
costretta a sborsare di tasca propria i 2,5 milioni di euro richiesti
dagli organizzatori della Celtic, alla Fir potrebbe non dispiacerebbe
dover far fronte a contratti meno onerosi.
      Per rimpiazzare il "buco" dei giocatori di prima fascia Treviso
e Viadana saranno costrette ad attingere a piene mani dal campionato.
Che rischia il dissanguamento. Anche perchè è prevedibile che a causa
dell’inevitabile riduzione dei profitti, se ne andranno presto molti
stranieri bravi. Il cono d’ombra in cui è destinato a finire il torneo
non potrà, infatti, che accentuare la riduzione delle sponsorizzazioni
già in atto a causa della crisi economica.
      Stando alle indiscrezioni che circolavano ieri in tribuna a
Padova la federazione starebbe ipotizzando di fronteggiare questa
emorragia immettendo nel campionato una settantina di giovani nati nel
’90 e nel ’91 che dal prossimo anno, con la scomparsa della categoria
under 20, diventeranno automaticamente seniores. Un’operazione sulla
quale gravano però parecchie perplessità: a 19 anni se non si è Mauro
Bergamasco è raro in Italia essere pronti al grande salto.
Servirebbero ancora due o tre stagioni di maturazione e affinamento.
Senza contare le lacune nei fondamentali che spesso si portano dietro.
      Insomma, in attesa che i pargoli crescano il campionato che
continuerà ad essere chiamato "di eccellenza", diventerà molto
amatoriale e giovanile. Qualcuno già lo battezza "da patronato". E non
ci sarebbe da sorprendersi se i mille spettatori scarsi di ieri al
derby evaporassero quasi completamente. La speranza è che almeno il
pubblico traslochi in Celtic. Ma, anche qui, il travaso dei 70 genera
perplessità: le coppe europee hanno dimostrato che sono pochi gli
italiani dotati del livello necessario. Si potrebbe tamponare con
qualche straniero in più di qualità. Ma c’è il limite di cinque
stabilito dalla Fir. Sarebbe più saggio, almeno all’inizio, una deroga
per alzare il tetto in attesa del rientro degli azzurri dall’estero.
Si eviterebbe un impatto troppo duro in Celtic e ne guadagnerebbe
anche il campionato potendo contare su qualche discreto giocatore in
più. Non è molto, d’accordo. Ma con l’aria che tira è meglio di
niente.
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Il Petrarca si aggiudica il derby di Padova:
seconda sconfitta consecutiva per il Benetton

Secondo stop consecutivo e prestazione deludente
Resta capolista Treviso, ma il Viadana ha una partita in meno

di Alberto Zuccato

Contro un Petrarca tutto cuore, i leoni perdono il derby in modo a dir
poco imbarazzante. Una partita non bella sotto il profilo tecnico,
condizionata da un campo pesante e ancor più dai 5 giocatori del
Petrarca usciti per infortunio nel 1. tempo. Eppure anche con un XV
tanto rabberciato (in campo due mediani di mischia e nessun estremo,
una seconda linea improvvisata) il Petrarca è riuscito a tener testa
ai campioni d’Italia e a batterli con merito. Del resto basta guardare
la progressione del punteggio: gli unici 3 punti della partita la
Benetton li ha messi a segno al 6’ del primo tempo. Nei rimanenti 74’
i biancoverdi han combinato poco. L’avvio era stato scoppiettante. Al
1’ il Petrarca vince una mischia, la palla viene aperta al largo: due
passaggi ed arriva ad Acuna che va in meta sull’angolo. Si infortuna
alla caviglia e qualche minuto dopo esce.
      La Benetton si porta in attacco e al 6’ guadagna una punizione
che Botes mette tra i pali. Treviso in questa fase ha una certa
superiorità territoriale e al 10’ ha una mezza occasione con De Jager,
servito all’ala. Il giocatore calcia a seguire, ma Bertetti recupera
la palla. Al 23’ Mercier, che aveva già fallito la trasformazione e
mancato di poco un drop, sbaglia un calcio da posizione agevole. Al
30’ escono per infortunio Ricciardi e Fletcher e 3’ dopo anche Costa
Repetto. L’occasione più ghiotta arriva all’ultimo minuto, quando
Spragg dà un calcio alla palla. Che arriva tra i piedi di Patrizio,
tutto solo. Il centro petrarchino forse potrebbe raccoglierla, ma
preferisce sospingerla col piede. Un po’ troppo forte. Tuffandosi, nel
tentativo di fermarla e di segnare la meta, si fa male ad una spalla.
Non rientrerà.
      Nella ripresa Smith cambia in 7’ l’intera prima linea e
inserisce in seconda il possente Vermaak, col chiaro intento di
prevalere in fase di mischia. L’idea è giusta, ma non sortisce i
risultati sperati. Treviso attacca, ma il Petrarca si difende molto
bene. Al 10’ Mercier sbaglia un altro piazzato e il punteggio è sempre
fermo sul 5-3. Tra il 12’ e il 20’ la Benetton ottiene due calci ma
rinuncia a piazzare per andare in touche: scelta discutibile. Succede
davvero poco, la pressione dei trevigiani è sterile, si susseguono
raggruppamenti fino al 29’ col calcio per i padovani che Mercier
realizza. E’ la svolta,. Al 35’ Garcia prende palla all’interno
dell’area dei 22 ma commette in avanti: la foto della Benetton di
ieri, davvero deludente.
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L’OPINIONE DI SMITH

«Due touche invece dei piazzati
ma non è andata come speravo»

PADOVA - (a.z.) “Sono tre anni che alleno la Benetton, tre volte che
vengo a Padova e ho sempre perso - ricorda Franco Smith all’uscita
dallo spogliatoio - Dopo la sconfitta interna con Prato mi aspettavo
una reazione diversa. Abbiamo cercato di giocare, ma non ci siamo
riusciti. E poi ci sono stati fischiati contro troppi calci di
punizione, cosa che di solito non capita. Dobbiamo capire dove abbiamo
sbagliato”.
      Nella ripresa, in svantaggio 5-3, avete rinunciato a due calci. Perché?
      «Solo uno dei due era piazzabile per le caratteristiche di
Botes, ma abbiamo scelto di andare in rimessa laterale perché abbiamo
fiducia nella nostra touche. Cercavamo di fare 7 punti invece di 3.
Non è andata come speravamo anche per merito del Petrarca».
      Due sconfitte di fila non arrivavano da tempo?
      «In questa fase della stagione abbiamo sempre un calo di
rendimento per la preparazione che stiamo facendo in vista delle gare
di Coppa Europa. Questo non vuol dire che il nostro impegno nel Super
10 non sia massimo: eravamo venuti a Padova per vincere».
      La parola a uno dei tanti ex, Vittorio Munari: «Di sicuro il
campo pesante non ci ha favoriti. Posso dire che ha vinto con pieno
merito il Petrarca, che ha giocato con più cuore, con più voglia. Il
risultato è giusto. Non mi è piaciuto l’arbitraggio, ma questo non
vuol essere un alibi per la Benetton. Ad ogni modo, anche se abbiamo
perso due partite di fila, siamo sereni. I conti si fanno a maggio».
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(L'articolo è simile a quello riportato sulla pagina nazionale).

SUPER 10 Nonostante una formazione rimaneggiata a causa di cinque
giocatori infortunati nel primo tempo,
i bianconeri superano meritatamente una Benetton imbarazzante, a segno
soltanto con un piazzato iniziale

Alberto Zuccato

Un Petrarca tutto cuore vince il derby superando una Benetton a dir
poco imbarazzante. Una partita certamente non bella sotto il profilo
tecnico, condizionata da un campo pesante e ancora più dai cinque (!)
giocatori del Petrarca usciti per infortunio nel primo tempo. Eppure
anche con un XV tanto rabberciato (in campo due mediani di mischia e
nessun estremo, una seconda linea improvvisata), il Petrarca è
riuscito a battere i campioni d’Italia con pieno merito. Del resto
basta guardare la progressione del punteggio: gli unici punti della
partita la Benetton li ha messi a segno al 6’ del primo tempo. Nei
rimanenti 74 minuti il XV biancoverde ha combinato poco. Pochissimo.
Praticamente nulla.
      L’avvio era stato scoppiettante. Al 1’ il Petrarca vince una
mischia, la palla viene aperta al largo: due passaggi e arriva ad
Acuna che va in meta sull’angolo. Il giocatore si infortuna alla
caviglia e qualche minuto dopo è costretto a uscire. La Benetton si
porta in attacco e al 6’ guadagna una punizione che Botes mette tra i
pali. Treviso in questa fase ha una certa superiorità territoriale e
al 10’ ha una mezza occasione con De Jager, servito all’ala. Il
giocatore calcia a seguire, ma Bertetti recupera la palla. Al 23’
Mercier, che aveva già fallito la trasformazione e mancato di poco un
drop, sbaglia un calcio di punizione da posizione agevole. Alla
mezz’ora escono per infortunio Ricciardi e Fletcher e tre minuti dopo
anche Costa Repetto è costretto ad abbandonare il campo. L’occasione
più ghiotta arriva all’ultimo minuto, quando Spragg dà un calcio alla
palla. Che arriva tra i piedi di Patrizio, tutto solo. Il centro
petrarchino forse potrebbe raccoglierla, ma preferisce a sua volta
sospingerla con il piede. Un po’ troppo forte. Tuffandosi, nel
tentativo di fermarla e di segnare la meta, si fa male a una spalla.
Non rientrerà.
      Nella ripresa Smith cambia in sette minuti l’intera prima linea
e inserisce in seconda il possente Vermaak, con il chiaro intento di
prevalere in fase di mischia. L’idea è giusta, ma non sortisce i
risultati sperati. Treviso attacca, il Petrarca si difende molto bene.
Al 10’ Mercier sbaglia un altro piazzato e il punteggio è sempre fermo
sul 5-3. Tra il 12’ e il 20’ la Benetton ottiene due calci di
punizione, ma rinuncia a piazzare per andare in touche: scelta
discutibile. Succede davvero poco, la pressione dei trevigiani è
sterile, si susseguono raggruppamenti, quasi tutti all’altezza della
linea dei 10 metri petrarchina. Al 29’ c’è un calcio per i padovani da
posizione angolata. Questa volta Mercier realizza. Punteggio 8-3. È la
svolta, perché alla Benetton non basta più una punizione per passare
in vantaggio, serve una meta. La potenziale occasione (l’unica) arriva
al 35’, quando Garcia prende palla all’interno dell’area dei 22. Il
centro della nazionale commette però passaggio in avanti: un po’ la
foto della Benetton di ieri. Un Petrarca grintoso, generoso, tenace,
che ha fatto la partita che poteva in quelle condizioni, ma anche
Treviso davvero deludente.
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IL DOPO GARA Il presidente Toffano: «Un gruppo che dà tutto quello che
ha». Mercier: «Consapevoli di poter entrare nei play off»

Presutti felice: «Orgoglioso della società e della squadra»

(a.z.) Felice e stanco, Pasquale Presutti analizza così la partita:
«Nel primo tempo potevamo concludere di più e mettere a segno almeno
altri otto punti, un calcio di Mercier e la possibile meta di
Patrizio. È andata bene lo stesso, ma alla fine della prima parte, con
cinque giocatori infortunati, ero molto preoccupato».
      Cosa ha detto alla squadra durante l’intervallo? «Siamo in
grossa difficoltà, bisogna placcare e placcare, sacrificarsi e fare le
cose semplici. Il messaggio è stato recepito. Nel secondo tempo
abbiamo difeso benissimo, con grande cuore, concedendo davvero poco
alla Benetton. Sono orgoglioso di fare parte di questa società e di
allenare questa squadra».
      «Abbiamo iniziato ottimamente il 2010 – dice il presidente
Enrico Toffano – e anche se non giochiamo il rugby più bello del
mondo, questa è una squadra che dà tutto quello che ha. Abbiamo
affrontato una Benetton che schierava tutti i titolari e abbiamo vinto
con pieno merito. Credo che nessuno possa dire il contrario».
      Infine il capitano, Ludovic Mercier: «Nei calci di punizione
sono stato poco preciso, un po’ per colpa del terreno. Ma quell’ultimo
calcio, quello più importante, non lo potevo sbagliare: mi sentivo
obbligato a segnarlo nei confronti dei miei compagni di squadra, in
particolare di quelli del pacchetto di mischia, che hanno disputato
una grande partita. Vincendo gare come questa aumenta la nostra
consapevolezza di potere centrare un posto nei play off. Per come
eravamo ridotti dopo tutti quegli infortuni, battere la Benetton è
stata un’impresa».
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SUPERDIECI Gli amaranto-oro subiscono il ritorno della corazzata Mps Viadana

Casinò, colpaccio mancato

di Michele Salin

Il Casinò di Venezia manca il colpaccio in casa contro la corazzata
Mps Viadana che dal prossimo anno dovrebbe entrare in Celtic League,
se tutto andrà come prescritto dai requisiti di ammissione. Di certo i
mantovani non hanno meritato la vittoria se non nella misura in cui
gli è stata regalata dal Casinò, che nel solo primo tempo gettava
all'aria, in quella porzione di cielo non compresa nell'«acca» della
porta avversaria, almeno due opportunità per passare in vantaggio,
seguite da un'altra nella ripresa quando gli avversari erano in doppia
inferiorità numerica per l'espulsione definitiva di Elosu (dita negli
occhi a Scott Palmer: non si fa!) e quella temporanea di Cox. Davvero
una bella occasione (persa) per bissare la vittoria a sorpresa di tre
giorni prima a Rovigo nel giorno dell'Epifania, che ha risollevato
classifica e spirito di un Casinò di Venezia che rischiava di
sprofondare sott'acqua.
      Domenica pomeriggio contro Viadana gli amaranto-oro hanno
combattuto alla pari, confermando così i progressi nell'affiatamento
collettivo e nella convinzione mentale evidenziati al “Battaglini”,
necessari per rimanere in corsa nel rush finale verso la salvezza che
scatterà appena dopo la lunga pausa dettata dal Torneo Sei Nazioni,
quando la squadra veneziana ritroverà alla terza giornata l'avversario
diretto Plusvalore Gran Parma a Parma. Intanto febbraio sarà impegnato
dalla Coppa Italia. Al tecnico Alejandro Canale la Coppa servirà
soprattutto per inserire il nuovo sudafricano Van Jarsveelt arrivato
il 31 dicembre al posto del transfuga Montauriol. Per tornare alla
gara c'è poco da dire attorno allo scarno tabellino delle marcature
che solo dopo un'ora di gioco riportava i primi punti al piede di Law
da facile posizione, raddoppiati poco più tardi su un altro calcio
ancora più facile che fissava il sei a zero.
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IL PRESIDENTE PIPITONE

«Sono soddisfatto della gara»

(m.sal.) Il presidente Tommaso Pipitone subito dopo la conclusione
della gara, che segnava l'esordio della sua squadra davanti al
pubblico di casa nel nuovo anno 2010, è tutto sommato soddisfatto,
ovviamente più per la prestazione complessiva che per il risultato
finale.”Viadana contro di noi non ha certo meritato di vincere, in
campo ha fatto davvero poco per riuscirci – dice Pipitone – da parte
nostra abbiamo avuto le occasioni ma le abbiamo sbagliate, in compenso
la squadra ha lottato alla pari contro un avversario più attrezzato, è
un segnale prezioso per il nostro futuro”. A bordo campo Manuel Dallan
è costretto a proseguire il riposo forzato. “Mi sto sottoponendo a
varie valutazioni mediche, per uscire dai problemi al collo derivanti
da un colpo di frusta rimediato in automobile, che vanno avanti ormai
da tre mesi”.
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La Femi Cz risorge a Parma

Il Rovigo torna a sorridere sbancando il «XXV Aprile» di Parma. Dopo
la sconfitta di tre giorni fa nel derby casalingo contro Venezia e le
polemiche della settimana che hanno portato a mettere fuori rosa
Basson, gli uomini di Casellato risorgono
      Il successo passa attraverso un ottimo approccio alla gara, idee
chiare in campo, un Bustos magnifico (due drop) dalla piazzola e nel
gioco al largo e tanta voglia di lottare sui punti di incontro. Una
vera boccata d'ossigeno, dopo tre giorni passati a recriminare sui
punti persi contro Venezia e le tante voci sulla crisi della società
rodigina che ha ora il tempo per organizzarsi e sfruttare la lunga
sosta e ripartire di slancio.
      Pronti via e i rossoblu tengono bene il campo con possesso e
territori soddisfacente. Bustos muove il punteggio dalla piazzola
(13'). Reazione dei padroni di casa che hanno in Thrower un ottimo
terminale offensivo che sancisce il pareggio con un drop da posizione
favorevole. Il primo break è di Rovigo e arriva al 23': ottimo il
cambio di fronte della linea arretrata rossoblu che trova la
superiorità numerica al largo con Immelman ,schierato ala, abile a
schiacciare in meta.
      La marcatura del numero 8 sudafricano regala 10’ di sicurezza
prima del nuovo ritorno dei padroni di casa. È Irving a centrare i
pali, poi Thrower a sfruttare il giusto pertugio tra le maglie
rodigine dopo un buon lavoro del pacchetto gialloblù. In un amen
Rovigo si ritrova sotto nel punteggio (13-8) ma non demorde e trova al
41'il piazzato di Bustos che manda le squadre al riposo sul 13-10.
      Al rientro in campo, Rovigo non cambia lo spartito e scende in
trincea sfruttando una buona supremazia soprattutto in rimessa
laterale garantendosi il possesso del pallone. Oltre alla costante
pressione, la compagine rodigina ha il pregio di limitare le azioni
offensive dei padroni di casa attraverso un sapiente rallentamento del
gioco che penalizza la frizzante squadra del duo Sgorlon-Mazzariol,
capace sulla carta di sfruttare la velocità del suo reparto arretrato
su un campo di gioco tenuto alla perfezione nonostante il maltempo che
ha creato disagi in altre importanti piazze rugbystiche italiane.
      Al 12' Bustos capitalizza la superiorità territoriale e riporta
in vantaggio Rovigo per poi allungare al 20' dalla piazzola. Parma non
ci sta e comincia a macinare gioco trovando la resistenza della difesa
rossoblù fino al 33'quando Emerick (man of the match) trova il timing
giusto al largo per ribaltare il risultato ed approfittare
dell'inferiorità numerica dovuta al giallo di Bocchino. Ultimi minuti
vietati ai cardiopatici. Rovigo risale il campo grazie con due calci
di punizione e costruisce la piattaforma giusta per Bustos che non
sbaglia il drop della vittoria. Punti importanti che fanno dunque ben
sperare e che proiettano gli ospiti verso una dimensione più
appropriata. (Italpress).


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