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[RUGBYLIST] Interviste a Mallet
Salvatore Messina
totorugby a yahoo.it
Lun 6 Dic 2010 10:16:17 CET
Ho piacevolmente notato nell'ultima intervista di Mallet una interessante
precisazione al suo precedente commento. Una precisazione che forse ai più è
sfuggita ma che sommata ad altre interviste e dichiarazioni da un quadro
abbastanza chiaro della situazione.
Per quello che ne posso capire io, che sono un ignorante in materia:
1. la campagna elettorale per la successione di Dondi è in pieno svolgimento
nella sua fase sostanziale;
2. la nazionale di rugby è uno dei campi su cui si vedono gli effetti di tale
campagna;
3. la gestione dei giocatori è lottizzata al pari della RAI (tanto per fare un
esempio), per cui non giocano i giocatori migliori ma giocano quelli migliori
all'interno del pacchetto di corrente;
4. i partecipanti alla campagna politica per la spartizione della torta,
dall'ingresso nel 6N, sono aumentati e comprendono, oltre alle solite correnti
federali, lobbyes economiche, procuratori ecc ecc
5. certi esperimenti sono dunque dettati dalla necessità del tal giocatore in
campo a tutti i costi (quindi anche in un ruolo non suo);
6. molti giovani non trovano spazio perché per essere selezionabili dovrebbero
giocare in club "grandi elettori" o seguiti da alcuni procuratori ma, essendo
questi pochi ed i giovani tanti, le possibilità sono ristrette;
7. il carrozzone mediatico dopo San Siro ha assunto un giro d'affari così alto
che la flessione di pubblico ha notevolmente preoccupato i vertici;
8. da ciò nasce la richiesta formale ed esplicita fatta a Mallet di vincere;
9. ne consegue una pesante critica nei confronti del tecnico che non riesce a
tirare fuori la vittoria ad effetto dal cilindro nonostante gli siano state
offerte una Argentina in revisione ed una Australia in clima vacanziero;
10. giustamente un tecnico del livello del sudafricano se la prende affermando
che con il materiale (staff e giocatori) offertogli dal datore di lavoro non è
possibile ottenere miracoli e chi li pretende non capisce un beeep di rugby;
11. la carenza evidente è il gioco dei 3/4 ed il gioco d'attacco conseguente
(come da lui stesso ammesso ai microfoni di La7), comprendendo anche il gioco al
piede (basta capirne anche poco di rugby per accorgersene) e guardacaso non sono
i settori direttamente sotto il suo controllo ma di un tecnico molto amato dai
tifosi e che tanto ha dato alla nostra nazionale ed a un club veneto.
Considerando i punti sopra espressi se ne deduce che, se Mallet avesse potuto
selezionare i giocatori e tecnici che secondo lui erano i migliori, con un po'
di anni di lavoro avrebbe sicuramente fatto fare un salto di qualità alla
squadra. Purtroppo questo non è stato possibile. Si è intascato il lauto
compenso avallando tutto e, solo adesso che i mondiali sono alle porte ed il suo
contratto in scadenza non verrà rinnovato, si permette di esprimere opinioni
(anche tecniche).
Personalmente ritengo che, al di là di tutto, la sfida per un allenatore, a
qualsiasi livello appartenga, non sia di vincere con i giocatori migliori ma di
far esprimere ai giocatori a disposizione il miglior gioco possibile. Ciò
presuppone un allenamento non solo tecnico ma anche psicologico ed una
formazione dei propri collaboratori. Impegno visto sicuramente con Coste e,
perché no, Kirwan.
Ed in tutti questi anni da parte di Mallet sono arrivate solo lamentele. Quasi
fossero dei capricci di un bambino viziato perché non ha più i giocattoli
costosi con cui è abituato a giocare....
Poi, ragazzi, le mie sono chiacchiere da bar.... che lasciano il tempo che
trovano... mica sono io a decidere....
PEACE & LOVE & PLAY RUGBY
Salvatore Messina
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