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[RUGBYLIST] Fwd: Massimo GINI
ruggero rizzi
ruggerorizzi a gmail.com
Mer 25 Ago 2010 21:46:39 CEST
---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: ruggero rizzi <ruggerorizzi a gmail.com>
Date: 25 agosto 2010 20:14
Oggetto: Massimo GINI
A: rugbylist a rugbylist.it
Lo ricordo così.
Non riusciva mai a ricordarsi il mio nome.
Per sfottermi mi chiamava Evaristo, aggiungendo una rima salace, di quelle
solite e grasse tra commilitoni.
Roma: Distaccamento Marina Militare Piazza Randaccio, anno (o meglio:
campionato 1963/64) lo stesso anno che viene rifondata la squadra di rugby
della Marina.
Il comandante, (cap.Vasc. Oberdan GRECO) appassionato di rugby come gli
ufficiali che, negli anni '30, in Accademia a Livorno avevano praticato i
previsti tre sport: scherma, equitazione e pallaovale, ci mise del suo,
presso i vari Uffici Leva a spulciare eventuali reclute rugbyste. Ed ecco
arrivare in Marina (e in squadra) Gini, poi Michelon (Petrarca e futuro
nazionale) Chellini (romano: uno dei più forti rugby-man che io abbia visto,
decatleta) Pizzagalli dal Cus Genova, e canottiere a livello nazionale,
tutti furono iscritti nella leva di mare. Anche giocatori del Rho: uno per
tutti Pappini, centro/ala tra i più bravi e reattivi di allora.
Massimo, dopo pochi allenamenti si dimostrò quello che tutti coloro che
l'hanno conosciuto, hanno potuto apprezzare. Come atleta e come uomo già
"fatto"..io avevo 18 anni....
Un campionato, quello, senza nemmeno una sconfitta. Fu lui che, alla fine
del girone di andata disse al comandante, quasi per scherzo, di assegnare
un giorno di licenza ogni vittoria successiva.
Il comandante gli fece notare che, abitando lui a Roma, era in licenza ogni
libera uscita.
"Ma Evaristo no...e manco tutti quelli de lassù..(Genova,Padova,Milano.)
.."
Cosa che fu poi realizzata con la classica licenza 5+2 a primavera.
Però, adesso, pure il comandante mi chiamava Evaristo, dannazione.
Una volta (avevamo giocato a Civitavecchia) rientrammo in ritardo in
distaccamento a rancio serale già ultimato e cucine chiuse. Di solito ci
aspettavano o lasciavano i cestini pasto/freddo
Massimo, incaxxato come tutti noi, "pijò in mano 'a situazzione" e fece
telefonare (dal nostro accompagnatore Capo Lavaroni -poi diventato arbitro
nazionale-) a casa del comandante Greco. Si fece passare la cornetta del
telefono, e sottolineò al comandante che eravamo tutti digiuni dalle 11 e
che avevamo pure vinto.
Il Comandante eccezionalmente ci autorizzò ad usufruire della mensa
Ufficiali, ancora aperta, avvertendo lui stesso gli addetti del nostro
arrivo e -per nostra fortuna - ordinando agli addetti stessi di
"....fare mangiare i guagliòni..."
Massimo, saputo questo, non appena entrati in quella mensa, si sedette e, a
voce alta disse "....mo' er menù 'o faccio io...."
Non ricordo quanto e cosa elenco', per tutti, ma ricordo perfettamente con
quanta solerzia gli addetti alla mensa soddisfarono tutti i suoi/nostri
desideri. Bis e tris compresi.
Uscendo, satolli e allegri come tutti i rugbysti dopo una gran mangiata,
Massimo, tutto incazzato, se ne uscì con..." ..li mo..rtàcci ....nun avemo
chiesto 'a sambuca..."
Rimediammo attraversando la piazza e andando al bar dirimpetto l'ingresso
del distaccamento, prima che Massimo e Chellini (l'unico motorizzato e che
aveva la Vespa) ci salutassero: loro a dormire presso le loro famiglie e
tutti noi in caserma.
Ero furiere, in Marina, facevo servizio negli uffici del distaccamento.
Potete immaginare il caxxiatone che si prese il capo mensa, presentanto la
lista delle "razioni" da reintegrare in mensa Ufficiali. Roba per l'
equipaggio forse di una fregata.......
Massimo l'ho rivisto tre/quattro anni fa, al Flaminio: distribuiva i
programmi come ha fatto notare Zibana in altra e-mail.
Mi sono avvicinato ma non mi ha riconosciuto: gli anni trascorsi erano
parecchi: lui dimagrito io più in carne e brizzolato.
Ma quando gli ho ricordato di Evaristo ci siamo abbracciati...proprio mentre
lui aggiungeva la solita e salace rima.......
Tranquillo Massimo: rimarrà una cosa solo nostra. Ma con un grosso groppo in
gola.
Riposa sereno.
Evaristo/Ruggero
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