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[RUGBYLIST] Notizie del lunedì
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Lun 19 Apr 2010 16:42:17 CEST
Dal Gazzettino.
Ciao.
Franco
Al Nord Est il torneo Milani
La selezione Nord Est si è aggiudicata la 36esima edizione del Torneo
“Aldo Milani” di Rovigo.
La squadra guidata dal tecnico federale polesano Mattia Dolcetto ha
superato in finale la selezione Centro Sud per 17-0 grazie alle mete
di Seno, Leso, Zaramella e una trasformazione di Gasparini. Terzo
posto per la selezione Nord Ovest.
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«A noi rossoblù la Celtic non va giù»
Casellato ha portato gioco aperto stile Benetton
Ivan MALFATTO
Cinque vittorie consecutive. Le due big di Celtic sconfitte nel giro
di otto giorni. Un gioco basato su ritmo e circolazione di palla da
ogni zona del campo. Molto più di tradizione trevigiana, da dove
proviene il suo tecnico Umberto Casellato, che rodigina. A tre
giornate dalla fine della regular season, con queste credenziali, il
FemiCz Rovigo si propone come rivelazione e terza forza del Super 10.
Lo conferma la classifica. Dietro a Treviso e Viadana ci sono i
Bersaglieri. Consolidati al 3° posto, a soli due punti dal 2°, con
nove lunghezze sul Prato, prima squadra fuori dalla zona play-off. Un
3° posto che sarà difficile difendere. I prossimi impegni prevedono la
sempre dura trasferta di L’Aquila (anticipo venerdì alle 19, diretta
RaisportPiù), l’impronosticabile derby col Petrarca (in casa) e lo
scontro diretto a Prato. L’obiettivo è arrivare all’appuntamento
finale già qualificati ai play-off. I rossoblu possono comunque
facerla. Vista la anche concretezza dimostrata in prestazioni negative
come quella di sabato con il Gran Parma (20-15). Ultimo in classifica,
ma che avrebbe meritato sul piano del gioco l’intera posta al
"Battaglini".
Ha un che di romantico questo ruggito del Rovigo dei budget
sempre in rosso. Del gas tagliato negli appartamenti dei giocatori.
Dei perenni rimpasti societari. Dell’under 20 incapace di salire nel
girone d’élite. Dell’under 18 al momento senza i numeri per fare la
squadra l’anno prossimo. Del trofeo "Milani" e della club house
salvati per i capelli. Degli oriundi dal cuore rossoblu in rivolta,
perchè saranno espulsi dal prossimo campionato con la regola dei 17 di
formazione italiana. E di mille altre contraddizioni.
È il grido d’orgoglio e di dolore di una capitale che si ribella
a non essere più tale con l’avvento della Celtic League e del nuovo
modello di sviluppo dell’alto livello deciso dal consiglio federale.
Un grido sintetizzato alla perfezione dallo striscione dei tifosi al
Battaglini: "Ai noi rossoblu la Celtic non va giù". Un messaggio ben
più profondo di uno slogan a effetto, rivolto a chi ha scelto di
lasciare morire il vero campionato italiano.
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MISCHIA APERTA di Antonio LIVIERO
La battaglia dei Celti e quella dei Franchi: Treviso in vantaggio
Hanno perso gli assenti. Troppi per una sfida che anticipava quella
celtica della prossima stagione tra Treviso e Viadana. A Monigo è
andata in scena una delle più gradevoli partite viste negli ultimi
tempi in Italia. Ed è stato un peccato che solo duemila e rotti
spettatori vi abbiano assistito. Sei mete, tre per parte. Voglia di
giocare e atteggiamento mentale positivo, specie nel primo tempo
dominato dal Benetton, avrebbero meritato ben altra cornice di
pubblico.
I biancoverdi acquisiscono un significativo vantaggio
psicologico sui più diretti avversari. Vantaggio che non risiede solo
nella vittoria ma anche nei contenuti del gioco. Vero che i mantovani
hanno reagito all’umiliazione casalinga col Rovigo e si sono mostrati
cinici e concreti. Ma il gioco di passaggi dei biancoverdi e la loro
volontà di utilizzare tutti gli assi d’attacco sono stati altra cosa.
Azioni in linea, contrattacchi, cambi di direzione, off-load efficaci,
velocità e buon ritmo danno la dimensione della qualità della banda
Pavanello.
Ed è sorprendente come ciò sia avvenuto in assenza di palloni di
qualità dalla touche che risente dell’assenza del suo signore: Van
Zyl. Però sulla volontà di costruire gioco una riflessione sugli
arbitraggi si impone. Treviso ha attaccato per tutta la prima parte
del match. Mentre per vedere una sequenza articolata del Viadana si è
dovuto attendere il 37’. Eppure ogni volta che il Viadana metteva il
naso nella metecampo veneta se ne tornava puntualmente con le famose
spese di viaggio (un calcio di punizione). Mentre i biancoverdi non
riuscivano a concretizzare. Certo non sono stati immuni da
imprecisioni, ad esempio nel piazzamento dei sostegni, sia vicini che
lontani, che non sempre offrivano più soluzioni al portatore. Ma
l’impressione, al di là dei singoli episodi, è che De Santis sabato
non fosse pienamente in sintonia con lo spirito del gioco. È un
vecchio discorso: l’arbitro fa parte del gioco ed è fondamentale per
la sua riuscita. Altrimenti tanto vale chiudere il discorso e
limitarsi a calciare. Come infatti ha fatto in parte il Treviso nella
ripresa.
Una scelta però dettata anche dalla sfida tattica dei due
Franchi: Smith e Bernini. Il tecnico trevigiano a metà gara ha
affidato ai calci di Goosen il compito di tenere lontani i mantovani.
Obiettivo centrato fino al 27’. Poi la squadra di Bernini, complici un
giallo al Benetton per fallo professionale, hanno messo a segno ben
tre mete nell’ultimo quarto d’ora. Ma l’ultima a tempo scaduto, valida
solo per il bonus difensivo. Al 39’ sul 32-16 i trevigiani avevano
infatti già chiuso la partita con una travolgente meta del maul, una
delle poche che si vedono in giro su raggruppamento penetrante. Mentre
il pubblico di Monigo si concedeva un civile dissenso condito di
humour nei confronti dell’arbitro: anziché fischiarlo lo ha
incoraggiato, scandendo in coro il suo nome: De Santis! De Santis! Un
umorismo che di certo avrà fatto sorridere lo stesso direttore di
gara.
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(Michele Salin) Anche se per un solo punto, anche se la classifica
avulsa lo premia sulla rivale Gran Parma, vuole dire molto per il
Casinò di Venezia non essere più inchiodato al fondo della classifica.
Il progresso in graduatoria scaturisce dal pareggio colto su campo
esterno sabato a Roma contro la Futura Park bloccata sul 19 a 19. Ma
quale è la situazione, allo scattare dello sprint per la salvezza, a
tre giornate dal termine? Innanzitutto c'è da ricordare che la
retrocessa sarà una, anche se la futura riorganizzazione dei
campionati nazionali di alto livello lascia ampi spazi di incertezza
sulla stagione 2010-2011. Il Casinò affronterà sabato prossimo in casa
la squadra rivelazione di questa stagione I Cavalieri Prato, in corsa
per il quarto posto che vale l'accesso all'Europa. Dall'altra parte,
gli emiliani dovranno vedersela nella stessa giornata in trasferta
contro l'Mps Viadana, seconda in classifica, ormai a un passo
dall'accesso ai play-off scudetto, sconfitta di poco nella scorsa
giornata a Treviso contro la Benetton.
Il Casinò ha dalla sua parte una ritrovata condizione atletica e
mentale, favorita dall'arrivo di Alejandro Canale che a partire dalla
prima di ritorno (vittoria a Rovigo) ha sempre ottenuto prestazioni
positive dalla squadra. Anche il rientro di elementi importanti come
Walter Pozzebon e Edoardo Candiago, con la buona forma di Duca,
Palmer, Van Niekerk, potrà favorire il Casinò nelle schermaglie
decisive della lotta per la salvezza.
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L’ala-centro inglese, migliore in campo contro Viadana, raccomanda
prudenza: «Ci attendono tre gare dure»
Vilk, gran Leone: «Non è finita...»
Ennio Grosso
Gioco, forza e carattere. Tre ingredienti fondamentali nel rugby, tre
ingredienti che il Benetton sabato ha dimostrato di avere in
abbondanza e che sono serviti per vincere lo scontro al vertice con il
Montepaschi Viadana e rimanere al comando della graduatoria del Super
Ten in tutta solitudine.
Un risultato, questo, che a tre turni dalla conclusione della
Regular Season potrebbe essere determinante per la griglia dei
playoff. Evitare Rovigo, in questo momento una delle squadre più in
forma e maggiormente galvanizzate, sarebbe importante e con questa
vittoria il Benetton potrebbe lasciare ad altri l’ingrato compito di
saggiare, nuovamente, la consistenza del XV polesano.
«Dovremo giocare ancora tre gare estremamente dure – sostiene
Andy Vilk, sabato il migliore in campo – noi però viviamo alla
giornata. Abbiamo battuto il Montepaschi, godiamoci questo risultato,
ma già da domani (oggi, per chi legge, ndr) pensiamo al successivo
impegno, quello che ci attenderà sabato a Parma con il Plusvalore, un
avversario che deve salvarsi e lotterà con tutte le forze per farci lo
sgambetto».
- Contro Viadana, tanto gioco e grande carattere. Non era facile
mantenere la lucidità nel momento in cui vi ha risucchiato quasi tutto
il vantaggio, oltretutto segnando una meta d’intercetto…
«Siamo stati bravi a non scoraggiarci e abbiamo messo a posto
subito le cose. Con Viadana sappiamo che è sempre una guerra, non puoi
distrarti un attimo perché ti può punire. Sono indubbiamente contento
di questa vittoria, purtroppo non abbiamo segnato le 4 mete per il
punto supplementare. Comunque ora siamo davanti e saranno gli altri a
dover recuperare».
- Tanto gioco: forse Viadana non si aspettava questo vostro atteggiamento.
«Non lo so se per Viadana questa sia stata una sorpresa o meno,
so che noi abbiamo i giocatori per muovere bene la palla e sabato lo
abbiamo dimostrato. Abbiamo usato questa mobilità per creare il
divario e nel primo tempo si poteva anche segnare di più. Comunque mi
pare che abbiamo dimostrato di saper fare bene pure altre cose, la
prova della mischia, ad esempio, è stata superlativa e la meta in
spinta, quella che ci ha ridato una certa tranquillità, è stata
emblematica».
- Meglio giocare all’ala o al centro?
«Ovviamente al centro si può fare di più, hai molti più palloni
da giocare, sei più nel vivo della partita, puoi continuamente parlare
con il compagno. L’importante è comunque esserci, poi giocare in un
ruolo o in un altro non è che conti più di tanto».
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Goosen supera Lynagh
(e.g.) Con i 24 punti segnati sabato al Viadana ed un eccezionale 9 su
9, Marius Goosen ha raggiunto i 1.205 punti in campionato: a Viadana,
nel primo anno in Italia, ne ha segnati 99, a Roma, nella seconda
stagione, 167, quindi a Treviso 939.
Dopo aver raggiunto da qualche mese il 3. posto nella
graduatoria dei Marcatori Benetton, Goosen ha superato sabato un’icona
come Michael Lynagh nella graduatoria generale tra A1 e Super Ten.
Goosen è al 18. posto e può puntare a raggiungere Cameron Oliver, che
ha segnato 1.253 punti.
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