I: Reply: RI: I: Reply: RI: Re: [RUGBYLIST] Reply: Rugby

[Salvatore Messina]

Sono pienamente d'accordo con te, anche se per come la penso io, non ci dovrebbe essere nessuna limitazione, nemmeno in A.
Mettiamo che io sia un dirigente di una multinazionale e mio figlio giochi i FED1 in Francia. Mi trasferisco a Milano e lui o rimane in Francia o gioca i C.
La salvaguardia dei vivai italiani la si fa con il lavoro fatto bene e non con il protezionismo.

Se un giocatore è più bravo e costa meno che colpa ne ho io se lo assumo anche se straniero? Alla fine costa meno comprare il giocatore già fatto che costruirlo in casa. Nemmeno servono le obbligatorietà giovanili in quanto lo sappiamo benissimo che, salvo rare eccezioni, non viene fatta con lo scopo di creare e valorizzare giocatori ma solo per doveri federali (ricorrendo anche spesso a piccoli stratagemmi).
Anche se poi, dietro al professionismo ci sono tante altre considerazioni da fare.

Oltretutto mi sembra che sia una normativa unicamente del nostro paese.
 PEACE & LOVE & PLAY RUGBY 


Salvatore Messina 



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Da: "gaetano.palmiotto a fastwebnet.it" <gaetano.palmiotto a fastwebnet.it>
A: rugbylist a rugbylist.it
Inviato: Giovedì 10 settembre 2009, 12:40:47
Oggetto: Reply: RI: I: Reply: RI: Re: [RUGBYLIST] Reply: Rugby

Nota – Il messaggio inoltrato è stato allegato.

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Sarebbe sufficiente che chi è straniero presenti idonea documentazione che attesti che la persona lavora in Italia e non è un professionista del rugby, perchè la finalità della regola è proprio questa.
E' chiaro che se lo straniero fosse davvero un fenomeno non giocherebbe di certo in Serie C.
Inoltre, non è la nazionalità che fa la differenza: mi risulta che ci sono un bel pò di Italiani che prendono un rimborso spese in diverse squadre di C.
Il problema è che su una zona come il milanese, dove il 18% della popolazione residente è straniera (e parliamo di gente in regola....) è assurdo dire che solo il 4% di una squadra possa essere straniero. 







-----Segue messaggio-----


Purtroppo è vero ma è anche vero che molte società di C (parrebbe assurdo) si riempiono di stranieri (distogliendo fondi importanti per le giovanili ed altre attività).
L'unica soluzione sarebbe quella, finalmente, di istituire una categoria amatoriale, al di fuori dei normali campionati, in cui chiunque possa giocare liberamente senza limiti di frontiera od obbligatorietà..
 PEACE & LOVE & PLAY RUGBY 


Salvatore Messina 



----- Messaggio inoltrato -----
Da: "gaetano.palmiotto a fastwebnet.it" <gaetano.palmiotto a fastwebnet..it>
A: rugbylist a rugbylist.it
Inviato: Giovedì 10 settembre 2009, 9:59:12
Oggetto: Reply: RI: Re: [RUGBYLIST] Reply: Rugby

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Si, ma se un ragazzo è stato tesserato nel suo paese è considerato straniero.
Esempio: da noi c'è un ragazzo rumeno di 30 anni, in Italia da 10 anni, lavora in Italia (come muratore) ma essendo stato tesserato nelle giovanili di un club rumeno, rientra nella quota.
Avendo noi 3/4 ragazzi nella medesima situazione, a qualcuno dovremo dire arrivederci.
Col problema che poichè tutte le squadre di Serie C della zona sono nella stessa siutazione, questi ragazzi smettano di giocare a rugby.
Un vero peccato.




<----Messaggio originale:---->
Da:    Giorgio Betteto <rugbylist-bounces a rugbylist.it>
Inviato:    giovedì 10 settembre 2009 9.42
Cc:      <rugbylist a rugbylist.it>
Oggetto: Re: [RUGBYLIST] Reply: Rugby

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gaetano.palmiotto a fastwebnet.it wrote:
>
> Oppure, da quest'anno in Serie C può giocare un solo straniero con conseguenze catastrofiche per le zone a forte immigrazione che si vedono costrette a "rimpatriare" ragazzi stranieri che già sono vittime di discriminazione sociale e che magari nel rugby avevano trovato una piccola rivincita, degli amici ed un ambiente dove venivano rispettati.
>  
Scusa Tanu, ma i giocatori stranieri che *non* sono stati tesserati con 
altre federazioni, non sono equiparati alla formazione italiana  e 
quindi liberi da vincoli?
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