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Re: R: Re: [RUGBYLIST] Notizie del lunedì - coda
allrugby
allrugby a gmail.com
Mer 9 Set 2009 09:26:52 CEST
Stralcio dell'articolo di Antonio Liviero di lunedì 07/09 u.s.,
riportato in list:
"Concentriamoci invece sul Veneto. Prima regione
italiana per praticanti, per club nel massimo campionato (4 su 10) e
naturalmente quella più scudettata: 28 titoli negli ultimi 40 anni,
contro gli 8 della Lombardia, 3 dell'Abruzzo, uno del Lazio, zero
dell'Emilia."
Trovo molto offensiva la frase "per fare posto al (quasi) nulla in qualsiasi
campo della memoria ovale italiana".
Frase offensiva o un semplice dato di fatto?
Ciao.
Franco Meneghin
Il giorno 09 settembre 2009 08.28,
tonotto a libero.it<tonotto a libero.it> ha scritto:
> _______________________________________________
>
>
>
> Trovo molto offensiva la frase "per fare posto al (quasi) nulla in qualsiasi
> campo della memoria ovale italiana"
> ma chi sei ? chi ti credi di essere? (Franco ti sono grato per tutte le info
> che mandi in rete quindi il chi sei non è proprio a te franco ne...non
> prendertela) è la stessa vanagloria per cui treviso è stata fatta fuori dalla
> celtic , o non ti preoccupare la spocchia qua ce l'han tutti, i romani so li
> mejo, i lumbard hanno soldi, e persino io nel mio piccolo sostengo a spron
> battuto che il rugby è nato a Torino, e c'è stato un periodo in cui le (varie)
> squadre di torino giocavano in francia...ma da qui a dirle seriamente certe
> cose..., capisco l'arrabbiatura verso i politici ma non deve ricadere su chi
> (dalla a alla c3, dal 890 al 2008) FA rugby.
> Per nn sbagliare io metto in primis il fatto che la celtic E' SOLDI, TANTI
> SOLDI e dove ci stanno i soldi (ed il lucro) non cè posto per la storia, per le
> tradizioni e per i campanilismi.
> saluti ovali
> marco rossini
>
>
>
> ----Messaggio originale----
>>Da: allrugby a gmail.com
>>Data: 08/09/2009 22.37
>>A: <rugbylist a rugbylist.it>
>>Ogg: Re: [RUGBYLIST] Notizie del lunedì - coda
>>
>>_______________________________________________
>>
>>Togliamo pure il Veneto dall'Italia e dall'Europa. Vediamo tutto solo
>>come mera votazione di quattro "politici" arroganti ed ignoranti, che
>>del rugby non hanno cognizione e che sono stati, a loro volta, votati
>>da una base che non ha merito: solo mero scambio di favori. Do ut des.
>>Non meritano e non devono essere a capo di decisioni di tale portata.
>>Lasciamo fuori Treviso, Padova, Rovigo, Venezia, Mogliano, Alpago,
>>Udine, Montebelluna, Mirano, Paese, Villorba, Selvazzano, Villadose e
>>quant'altro (e magari non in quest'ordine e non ci sono tutti), per
>>fare posto al (quasi) nulla in qualsiasi campo della memoria ovale
>>italiana. Che si sia trattato di un colossale errore l'hanno ammesso
>>anche gli addetti ai lavori più onesti: che si continui a fare
>>mercimonio di idee in tal senso è solo tempo perso o inconcludente
>>esercizio di mal tarata elucubrazione (tanto per dire), mentale.
>>Pretoriani? Qualcuno ci indichi le loro origini, i loro titoli, i loro
>>meriti in campo ovale, da cinquant'anni ad oggi.
>>Lo stesso dicasi per la selezione che fa capo a Viadana (Mantova?,
>>Colorno?). Carneade, chi era costui?
>>Non nascondiamoci dietro la solita unghia nera ed incarnata: ci stimo
>>facendo del male da soli e chi potrebbe tace e/o si nasconde invece
>>di intervenire con risolutezza. Spazzatura!
>>Il Titanic è già affondato, e chi di dovere non se ne è ancora
>>accorto, dal momento in cui cerca di imbarcare nelle scialuppe gente
>>già affogata, lasciando morire quelli che a galla ancora respirano.
>>Che acque torbide!
>>Ciao.
>>Franco (TV)
>>
>>
>>Il giorno 08 settembre 2009 18.32, Angelo Volpe
>>@fast<volpe_angelo a fastwebnet.it> ha scritto:
>>> _______________________________________________
>>>
>>>
>>> Boh, non capisco. Chiunque si accosti all'argomento Treviso-Celtic
> esordisce assrendo che l'esclusione del Veneto è una grande ingiustizia e una
> scelta sbagliata. Immediatamente dopo invece incominciano una serie di
> distinguo, di precisazioni, si fa appello alla democrazia (?), alla politica, a
> tutto e di più per lasciare le cose come sono in nome di non si sa che cosa e
> no si sa di quali principi. Bisogna ad un certo punto decidersi: o la scelta di
> lasciar fuori Treviso e il Veneto è sbagliata o è giusta. Non si può affermare
> una cosa e difendere al tempo stesso lo statu quo deliberato dalla Federazione.
> E se è sbagliata la decisione deve essere rivista per sanare l'errore e porre
> rimedio alla palese ingiustizia. Altrimenti si dica chiaramente "mi sta bene
> così, il Veneto meritava di essere escluso" e finisce lì. Il piede in due
> staffe proprio non si può tenere.
>>>
>>> angelo
>>>
>>> ----- Original Message -----
>>> From: Salvatore Messina
>>> To: rugbylist a rugbylist.it
>>> Sent: Tuesday, September 08, 2009 10:47 AM
>>> Subject: I: [RUGBYLIST] Notizie del lunedì - coda
>>> _______________________________________________
>>>
>>> ________________________________
>>>
>>> Premesso che nessuna regione come il Veneto è in grado di rappresentare il
> rugby d'alto livello (e con questo intendo riassumere anche tutti gli
> altri numerosi meriti di questa regione), premesso che se le documentazioni
> presentate non fossero state corrette si dovrebbe rivedere il tutto, premesso
> che se la votazione stessa non fosse stata secondo il regolamento si dovrebbe
> rifare, non capisco come si possa dire che se io ho votato in base alle mie
> idee politiche, convinzioni personali, interessi od antipatie, non ho votato
> correttamente.
>>>
>>> Mi da estremamente fastidio che persone che si professano liberali e
> democratiche passino sopra i propri principi quando vengono prese decisioni che
> non rispettano le proprie ideee.
>>> La libertà di espressione e di voto deve essere sempre tutelata, anche
> quando appare evidentemente male espressa.
>>>
>>> Cosa avreste detto se fosse stata approvata la candidatura di Treviso e
> tutto il resto d'Italia fosse insorto per ricusare la votazione?
>>>
>>> Siamo tutti d'accordo che il Veneto è la massima espressione attuale del
> rugby italiano, facciamo tutti i doverosi controlli sullo svolgimento della
> votazione ma smettiamola di condannare i membri del consiglio federale che
> hanno votato diversamente.
>>>
>>> Sono stati regolarmente eletti e hanno le proprie idee. Se anche avessero
> voluto votare altri per antipatia cosa possiamo farci?
>>> Come avete detto l'incapacità (di valutazione politica in questo caso) è
> un grave difetto ma non un reato.
>>> Sarebbe ben più grave se una decisione politica regolare venisse stravolta
> sotto pressioni esterne, anche se popolari (ma lo sono poi o sono solo
> strumentalizzate?)
>>>
>>> PEACE & LOVE & PLAY RUGBY
>>>
>>> Salvatore Messina
>>>
>>> ----- Messaggio inoltrato -----
>>> Da: allrugby <allrugby a gmail.com>
>>> A: rugbylist a rugbylist.it
>>> Inviato: Lunedì 7 settembre 2009, 22:38:32
>>> Oggetto: [RUGBYLIST] Notizie del lunedì - coda
>>>
>>> _______________________________________________
>>>
>>> Ecco l'articolo di Antonio Liviero, dal Gazzettino di oggi (trascritto).
>>> Non so... Altri articoli di discutibile interesse, sul rugby, non si
>>> possono scaricare dal Gazzettino. Permalosi?
>>> Se qualcuno ci legge, al Gazzettino, ci (mi) risponda. Se qualsoca non
>>> quadra, siamo (sono) qui. Non lasciateci, anche voi, digiuni dal
>>> rugby.
>>> Grazie per una risposta.
>>>
>>> L'articolo di Antonio Liviero, sotto riportato, mi sembra sia una
>>> caustica, precisa ed evidente denuncia di un fatto gravissimo, che il
>>> rugby italiano non potrebbe sopportare se le cose continuassero ad
>>> andare nella direzione voluta da chi, a suo tempo, ha chiesto la
>>> votazione segreta nel consiglio FIR e di chi, a torto e forse con
>>> troppa sufficienza, ha aderito ad una prassi evidentemente scorretta
>>> (art. 18 del regolamento). Dobbiamo continuare a lasciare in mano il
>>> ns. rugby a gente disinformata, poco attenta al regolamento e succube
>>> dei propri risentimenti verso Tizio e/o Caio, atteggiamenti tali da
>>> menomare seriamente l'intero movimento?
>>> Ragazzi, il tempo delle birre del dopo partita è finito. Soprattutto
>>> per chi gestisce una federazione ambigua nelle decisioni e nelle
>>> scelte.
>>> Dondi & C. avete sbagliato. L'ho sempre detto e scritto. Andatevene,
>>> per grazia di Dio. Lasciateci almeno la speranza che con altri
>>> personaggi meno attenti alla "carega" e più sensibili alle
>>> problematiche del rugby nostrano, si possa auspicare in un futuro
>>> migliore.
>>> Ciao.
>>> Franco (TV)
>>>
>>> MISCHIA APERTA
>>> Perchè è il Veneto ad essere tagliato fuori (di Antonio Liviero - Dal
>>> Gazzettino)
>>>
>>> Si è detto che l'esclusione di Treviso e del Veneto dalla Celtic
>>> League è stata una scelta politica. Bisogna intendersi sul termine. Se
>>> la politica è considerata un mezzo di mera conquista e conservazione
>>> del potere, ma anche il luogo di patti segreti e inconfessabili, di
>>> logiche clientelari, allora se ne può comprendere l'uso da parte dei
>>> tifosi arrabbiati per il torto subito. Ma se la s'intende
>>> nell'accezione più nobile (sempre più in disuso, purtroppo) di scienza
>>> del buon governo, se misuriamo un uomo pubblico dalla capacità di
>>> mettersi al servizio del bene comune, allora quella della FIR non si
>>> può dire una scelta politica. O almeno di buona politica.
>>> Lasciamo stare per una volta la candidatura di Treviso, i suoi meriti
>>> sportivi (che mancano alle altre candidature) e le credenziali
>>> economiche del gruppo Benetton, un nome di cui nessuna federazione al
>>> mondo si priverebbe. Concentriamoci invece sul Veneto. Prima regione
>>> italiana per praticanti, per club nel massimo campionato (4 su 10) e
>>> naturalmente quella più scudettata: 28 titoli negli ultimi 40 anni,
>>> contro gli 8 della Lombardia, 3 dell'Abruzzo, uno del Lazio, zero
>>> dell'Emilia.
>>> Vogliamo prendere invece in considerazione i settori giovanili? O il
>>> pubblico? Oppure la tradizione? Da qualunque parte si esamini la
>>> questione non c'è alcun motivo ragionevole per tagliare le radici del
>>> rugby italiano, per escludere il Veneto dall'attività di vertice.
>>> Un tifoso di Rovigo o di Belluno dovrebbe andare a settimane alterne a
>>> Viadana o a Roma per poter assistere ad una partita di èlite? E perchè
>>> mai un settore giovanile veneto dovrebbe continuare a reclutare
>>> ragazzini con lo stesso impegno se poi non avrà la soddisfazione di
>>> veder giocare i più bravi nello stadio di casa o almeno della città
>>> vicina? E i giocatori stessi? Se sono i più forti e i più numerosi,
>>> perchè obbligarli un giorno ad andarsene?
>>> Dal prossimo anno, se non ci saranno ripensamenti da aprte
>>> anglosassone, l'Italia avrà tre sole squadre professionistiche
>>> (nazionale compresa) e due tornei d'alto livello: il VI Nazioni e la
>>> Celtic League. Disputandosi il VI Nazioni a Roma, sembrerebbe
>>> scontato, se non si vuol affondare il rugby italiano, disputare la
>>> Celtic al nord e in ogni caso stabilire la base di una delle due
>>> franchigie in Veneto. Una logica stringente che non sfugge al
>>> presidente federale Giancarlo Dondi, che ha avuto modo di esprimersi
>>> duramente e pubblicamente contro l'esito del consiglio FIR di luglio.
>>> Un consiglio in cui il presidente, per sua stessa ammissione, è finito
>>> clamorosamente in minoranza su una questione strategica per il rugby
>>> italiano. Una sorta di "sfiducia" a scrutinio segreto che pone
>>> preoccupanti problemi di governabilità oltre che di buon governo e
>>> potrebbe aprire prospettive di forti turbolenze dagli esiti
>>> imprevedibili all'interno del movimento.
>>> Spetta a Dondi ora una pubblica assunzione di responsabilità.
>>> Riprendere le fila, promuovere un chiarimento all'interno del
>>> consiglio federale attraverso un confronto aperto. E fare sintesi
>>> delle posizioni. Per mettere infine in votazione la proposta del
>>> presidente, alla luce del sole e non con voti segreti espressamente
>>> sclusi dall'articolo 18 del regolamento (altrimenti come farebbe, in
>>> caso di parità, ad essere decisivo il voto espresso dal presidente?).
>>> Ben conoscendo i rischi di una nuova sconfitta di Dondi: l'azzeramento
>>> del consiglio federale e la richiesta di nuove elezioni.
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