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[RUGBYLIST] Notizie del lunedì
allrugby
allrugby a gmail.com
Lun 7 Set 2009 14:45:22 CEST
Riprendono da oggi, un po' più corpose, le notizie dal Gazzettino.
Come prima, però rimane il fatto di non poter riportare gli articoli,
anzi "l'articolo per eccellenza" di Antonio Liviero.
Cercherò di trascriverlo domani.
Ciao.
Franco (TV)
Presutti scommette sul gruppo: «Sarà la nostra forza»
PADOVA - Il precampionato del Petrarca è stato di sicuro superiore
alle aspettative. Nella tre amichevoli disputate, tutte a Padova, i
bianconeri hanno perso di misura con Treviso (12-5) per poi superare
Rovigo (22-13) e Viadana (18-12). Per una squadra che è priva di
sponsor, che ha dovuto lasciar andare giocatori importanti (Little,
Leaega, Stoltz, Rizzo…) e che punta sui giovani, il biglietto da
visita è apprezzabile. «Le amichevoli danno delle indicazioni – spiega
l’allenatore Pasquale Presutti – ma il campionato è un’altra cosa.
Posso però dire che sono soddisfatto dell’approccio, di come stiamo
lavorando: questo è un gruppo dove tutti sono pronti ad aiutarsi a
vicenda».
Che super 10 sarà?
«Treviso e Viadana faranno un torneo a parte perché hanno degli
organici troppo superiori. Per il Petrarca prevedo un campionato con
alti e bassi. Un primo bilancio credo lo potremo fare dopo quattro
giornate: abbiamo tre partite in casa e la trasferta a Treviso.
Verranno a farci visita Gran Parma, L’Aquila e Venezia. Se le
battiamo, penso che anche noi potremmo toglierci qualche
soddisfazione. Per una squadra come la nostra, rimane primario far
bene nelle partite interne. A Padova negli ultimi tre anni poche
avversarie hanno festeggiato».
Ma al momento chi sono le altre sue favorite per i play off?
«Le neopromosse Prato e L’Aquila si sono molto rinforzate.
All’Aquila c’è un grande entusiasmo, un’incredibile voglia di
rinascere e di lasciarsi alle spalle quanto è successo. Sono abruzzese
e naturalmente sarebbe stato meglio se non ci fosse stato il
terremoto; purtroppo è successo e credo che la squadra di rugby sia in
questo momento uno dei simboli della città. Altre buone squadra sono
Rovigo e Parma. Ma sono discorsi prematuri».
Sarà il Petrarca dei giovani?
«Nella rosa ne abbiamo inseriti tanti. Ce ne sono molti di
interessanti. Troveranno spazio».
In che maniera giocherà la sua squadra?
«Spero il meglio possibile. Se non c’è tanta qualità, cercheremo
di sopperire mettendoci tanta quantità. Non ci daremo mai per
sconfitti in partenza, neppure quando andremo a giocare a Viadana e
Treviso. E quando il verdetto del campo dirà che non possiamo vincere,
faremo di tutto per strappare qualche punto di bonus».
Alberto Zuccato
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Innocenti: «Dobbiamo concentrarci su conquista e difesa»
Marzio Innocenti è arrivato quest'anno al Casinò di Venezia dopo avere
portato in serie A l'altra formazione veneziana del Riviera del
Brenta. Raccoglie l’eredità di Gajan. «Un rischio per noi sarà quello
di affrontare l'avversario in modo troppo...disinvolto, da squadra di
alto livello, mentre invece dovremo pensare di più alla conquista,
oltre che alla brillante gestione dell'ovale» afferma l'allenatore,
richiamandosi quasi al recente passato che non tornerà più, se non
altro perchè questo sarà l'ultimo campionato di Super 10.
«Speriamo che la competizione si mantenga su livelli sportivi
buoni, e di non vedere troppi risultati con 50 punti di divario –
prosegue Innocenti – tra le due più forti Benetton e Viadana e le
altre, anche se ad esempio la Cavalieri Prato si è rinforzata molto».
E voi dove vi collocate? «Siamo un po' un'incognita anche per noi
stessi – risponde – anche perchè abbiamo fatto un solo test
affidabile, contro il Gran Parma a fine agosto».
Il reparto che è cambiato di più è quello nevralgico della
mediana. «Sabato a Badia contro il Rovigo, il nostro Lucio Prati si è
mosso anche meglio dell'esperto Travagli. Lui e il giovane Daupi hanno
buon margine di crescita e... voglia di affermarsi. All'apertura
invece Davide Duca avrà davanti, nei titolari, l'esperto Pilat, un
giocatore di grande coraggio che utilizzeremo nel ruolo di 10 anziché
in fondo allo schieramento. La mediana è il reparto più importante -
aggiunge - ma devo dire che nel nostro caso mi preoccupa maggiormente
la tenuta difensiva, la continuità nella concentrazione, lo si è visto
anche sabato nella gara di mezz'ora giocata contro Rovigo, in cui ci
siamo mossi bene in alcuni frangenti di attacco, e meno bene nella
conservazione generale dell'ovale, per non dire dei due errori
difensivi che ci sono costati altrettante mete». Per la cronaca, il
Memorial Pedrini è andato alla Femi-Cz Rovigo che in finale contro il
Casinò di è imposta con 4 mete a una.
Nella squadra lagunare Innocenti avrà a disposizione il
nazionale Montauriol, alla fine trattenuto per la seconda stagione in
laguna. “Non è un problema anzi sono ben felice di gestire un azzurro
anche nell'ottica dei suoi impegni con la Nazionale» assicura
Innocenti.
Michele Salin
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Parma
NOSTRO INVIATO
Cinque giorni al via del campionato. Franco Smith con il suo
Treviso dovrà difendere il titolo. E intanto si gode la Supercoppa
conquistata sabato a Parma.
Siete sembrati già molto più avanti degli avversari.
«Anche noi dobbiamo progredire, fisicamente e nel gioco. Ma mi è
piaciuto lo spirito della squadra. Lo stesso della finale scudetto».
Cosa non le è piaciuto invece?
«Non sono stato contento dei punti d’incontro. Dobbiamo
utilizzare più rapidamente la palla. Ma in questo settore tutti hanno
problemi».
E tanto per cambiare c’è una nuova interpretazione della regola
placcato-placcatore.
«Il primo che arriva sul punto può mettere le mani sul pallone,
sempre che rimanga sugli appoggi. Una interpretazione per giocatori
come McCaw e Smith. Gli arbitri hanno sempre più elementi di cui
tenere conto, le regole cambiano continuamente. Non è facile per
loro».
Lei aveva annunciato una nuova evoluzione del Benetton.
«La struttura di gioco è stata creata, le mie idee recepite. Ora
mi attendo più confidenza da parte dei giocatori. E maggior capacità
di adattarsi alle situazioni in campo».
E sul piano dello stile?
«Continueremo ad applicare diversi stili di gioco a seconda
degli avversari. Cerchiamo di essere multiformi».
La Celtic è uno stimolo o un problema?
«L’ho detto il primo giorno: non voglio sentire la parola
Celtic. L’obiettivo è lo scudetto».
Ci sono tanti rinforzi importanti. Problemi di inserimento?
«Sono già entrati nella mentalità Benetton. Hanno capito che la
nostra è una famiglia. Si cresce, si sta bene insieme, ci si diverte.
E guardate che questi sono valori umani, non c’entra il
professionismo».
Però tanti nazionali, tanti problemi per le lunghe assenze.
«Qui invece c’entra il professionismo: i giocatori sanno qual è
il sistema di Treviso. Sanno passare in fretta da uno all’altro. La
nazionale non è un problema, ma uno stimolo. A Treviso siamo fieri che
i nostri giocatori vestano la maglia azzurra».
Quali sono i suoi rapporti con Mallett?
«Ideali. Ci conosciamo da quando mi allenava con gli Springboks.
Ci parliamo spesso. Lui sa che le porte a Treviso sono sempre aperte.
Poi è chiaro che ciascuno ha le proprie idee».
Anche analogie. L’uso del maul ad esempio. A Parma è stato travolgente.
«Due anni fa era la nostra priorità. Ci ha fatto vincere in
Europa. Ho visto che i ragazzi non hanno dimenticato come si fa. Penso
che possa essere un punto di forza dell’Italia, anche come piattaforma
per sviluppare il gioco».
Cosa teme di più del Viadana?
«La forza fisica, l’organizzazione, gli avanti potenti. Si
preparano alla Celtic. Sono duri da battere».
Altre squadre pericolose?
«In amichevole mi ha colpito il Petrarca. Ci fa sempre soffrire.
Sono su ogni pallone, Mercier usa alla grande la testa e i piedi. Ma
sono convinto che L’Aquila e il Prato creeranno sorprese: hanno fatto
un’ottima campagna acquisti e sono galvanizzate dalla promozione».
Giovani da seguire?
«Nel Treviso mi attendo la crescita di Benvenuti, una maggior
assunzione di responsabilità nel gioco da da parte di Sgarbi. Degli
altri club dico Rubini e Favaro. Ma ce ne sono altri».
Heineken Cup sempre proibitiva?
«Nel nostro girone ci sono i campioni di Francia, i vincitori
della Celtic League e quelli della Challenge Cup. Che dire? vogliamo
giocarcela alla pari su ogni pallone, vincere le touche, segnare delle
mete. E lo faremo come sempre per il rugby italiano».
Di solito le squadre italiane vanno male all’esordio.
«Ci manca l’intensità. Gli avversari fanno sequenze lunghe,
anche di un minuto, ad alto ritmo. Le azioni in Italia durano in media
20 secondi. Noi abbiamo bisogno di una partita per trovare il passo».
Cosa chiede al campionato?
«Un gioco che aiuti il rugby italiano a crescere».
A. Liv.
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Casellato: «Punto sul gioco di movimento
Dai giovani attendo un salto di qualità»
Rovigo
L’eredità che raccoglie Umberto Casellato non è delle più
facili. Ha preso il posto di Massimo Brunello, il tecnico che ha
riportato la Femi Cz Rovigo nei play off dopo molti anni, ma l’ex
mediano di mischia trevigiano si presenta al via del Super 10 con
molta serenità. «E’ naturale che dopo il risultato dell’anno scorso,
qui a Rovigo ci siano delle aspettative – dice Casellato – ma io credo
che si debba procedere facendo un passo alla volta, crescendo e
migliorando partita dopo partita. Abbiamo una squadra che ha cambiato
molto e sono convinto che possa fare molto bene perché ci sono ottimi
giocatori. Sono contento del gruppo che ho a disposizione e sto
lavorando nel modo migliore».
Ad pochi giorni dall’inizio del campionato qual è lo stato di
salute della squadra?
«Sicuramente in crescita, sia sotto l’aspetto fisico che
tecnico. Le amichevoli che abbiamo fin qui disputato ci sono servite
per trovare la condizione e credo che i progressi si siano visti.
Ovviamente in questo periodo non possiamo essere al massimo della
forma, ma sono soddisfatto perché abbiamo buoni margini di
miglioramento e penso che lo si potrà vedere dopo le prime tre o
quattro partite, quando i nuovi acquisti, alcuni dei quali non hanno
ancora giocato, si saranno meglio inseriti».
Tra i giocatori arrivati a Rovigo quest’anno, chi potrà essere
la sorpresa della stagione?
«Penso soprattutto ai giovani che fanno parte del gruppo
azzurro, come Ravalle, Pratichetti, Bocchino e gli stessi De Marchi e
Bacchetti, che nuovi non sono. Da questi giocatori mi attendo un salto
di qualità nelle prestazioni perché il loro obiettivo deve essere
quello di entrare nel gruppo del Sei Nazioni. Ma per raggiungerlo
dovranno disputare una stagione da protagonisti».
Che Super 10 sarà?
«Davanti a tutti vedo le due finaliste dello scorso campionato,
Treviso e Viadana. Per organizzazione societaria e qualità di organico
sono sicuramente le migliori. Ma tolte queste due squadre, penso che
dietro ci sia un grande equilibrio. Molte formazioni, compresa la
nostra, si presentano al via con tanti cambiamenti e sarà necessario
attendere le prime giornate di campionato per valutare meglio le
potenzialità e le ambizioni delle squadre».
Ci sono timori o preoccupazioni nell’affrontare questa avventura
sulla panchina di una squadra come il Rovigo?
«Diciamo che per me allenare questa squadra rappresenta una
grande sfida che sto affrontando con il massimo impegno e con una
grande convinzione. Però nello sport sono sempre i risultati a parlare
e se questi non dovessero venire potrebbe esserci qualche problema di
pressione, ma fa parte del gioco. Io cercherò di trasmettere alla
squadra la mia filosofia di gioco nella quale è privilegiata l’azione
offensiva e la volontà di muovere la palla. So anche che ho
l’opportunità di vivere un’esperienza rugbystica speciale in una città
che ama questo sport in maniera unica».
Roberto Roversi
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Il Super 10 scatta venerdì con l’anticipo L’Aquila-Viadana. Sabato
sarà subito derby veneto tra Venezia Mestre e Rovigo, mentre i
campioni d’Italia del Treviso saranno in trasferta a Prato e il
Petrarca esordirà in casa con il Gran Parma. Diretta tv ogni venerdì
su Raisport Più in chiaro sul satellite. Pause dal 31 ottobre al 29
novembre per i test internazionali e dal 10 gennaio al 27 marzo per
Coppe e Sei nazioni. Semifinali il 15 e 22 maggio, finale il 29
maggio. Presentazione giovedì a Milano.
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