[RUGBYLIST] Petrarca-Casinò Venezia 36-3

[Angelo Volpe a fast]

La partita di ieri è piaciuta a tutti e tutti si sono divertiti. Il Petrarca ha giocato, ha segnato e ha vinto senza particolari difficoltà. Se il punteggio non è stato più ampio, specie nel primo tempo, è solo per qualche errore di troppo, a mio avviso per eccesso di foga e di voglia di fare, piuttosto che per limiti oggettivi. Sicuramente ci saranno (ci sono) i soliti raffinati intenditori che storceranno il naso adducendo il fatto che il livello del gioco è basso, gli errori sono sempre tanti, che il rugby importante è un'altra cosa, e via discorrendo. Ma permettetemi di dire che mene sbatto altamente (licenza poetica). Come ha giustamente scritto Giorgio Sbrocco nel suo pezzo sul Petrarca News di ieri, se il termine di paragone è il livello di gioco che si vede in televisione nel Tri Nations o in importanti campionati esteri, allora sì i detrattori hanno ragione. Ma se invece restiamo con i piedi per terra e ci guardiamo intorno in ambito italiano, allora giù il cappello di fronte a Pasquale Presutti e ai suoi ragazzini terribili (e alla chioccia Mercier...). La riprova sono gli applausi scroscianti che il Petrarca ha raccolto sia durante la partita che alla fine. E aggiungerei che i carrettini in mischia chiusa che i nostri ragazzi hanno fatto sistematicamente e ripetutamente ai veneziani valgono da soli il prezzo del biglietto. Da spellarsi le mani a forza di applausi. Da quanti anni non si vedeva una cosa del genere? E notate che la prima linea (Repetto, Gatto e Chistolini) non è certo dotata di fisici mostruosi e devastanti. Anzi credo che senza offesa alcuna la si potrebbe chiamare affettuosamente "La banda Bassotti". Evidentemente la determinazione, la grinta e la tecnica individuale contano ancora qualcosa da opporre ai superman supermuscolati.
E vogliamo affrontare il capitolo "Lomu" Ricciardi.... attuale metamen del campionato? Avete letto l'intervista dell'altro giorno sul Gazzettino (inviata da Franco nel suo estratto-stampa del lunedi)? Quanta modestia nelle parole del bocia (19 anni). Roba d'altri tempi.

Il Petrarca è partito già a inizio stagione dichiarando 1) di puntare sulle vittorie casalinghe, 2) di non poter competere con le due grandi del campionato  3) di raccogliere quanto più possibile in trasferta. Con umiltà ma tanto realismo. Bene così... L'importante è restare con i piedi per terra e giocare in maniera elementare, ma efficace. I raffinati con il nasino all'insù potranno anche continuare a sminuire per il piacere di farlo, ma quello che conta è vincere e divertire divertendosi.


Angelo
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