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[RUGBYLIST] Considerazioni

allrugby allrugby a gmail.com
Lun 16 Nov 2009 22:14:15 CET


Al di là di un risultato che, sicuramente, penalizza un po' troppo
gl'italici colori, è doveroso analizzare ciò che a questo stesso
risultato ha portato il match giocato sabato tra i maestri
neozelandesi e noi italiani, da troppi anni solo suonatori di piffero,
senza neppure aspirare ad una direzione d'orchestra, seppure per
un'opera minore.
Quando l'Italia, per sette - diconsi sette minuti (e, forse anche più)
- ha ridicolizzato i primi otto uomini di una squadra che, gli All
Blacks, dal suo esistere (senza contare il trattamento da loro subito
durante tutta la partita a livello di mischia), probabilmente non
aveva mai subìto una meta tecnica per manifesta inferiorità, ha avuto
di fronte un pusillanime che non se l'è sentita di essere il primo
arbitro della storia a decretare una simile evidenza, allora tutti
abbiamo capito che, se c'è ancora bisogno di farsi rispettare,
probabilmente bisogna far crollare la mischia dalla parte in cui non
c'è l'arbitro,  è necessario ricorrere a stratagemmi bislacchi e
pacchiani per far ripetere mischie che l'artbitro non ha il coraggio o
l'onestà intellettuale di sanzionare, oppure si ricorre
sistematicamente al "velo involontario" (io? si, c'ero, ma non sapevo
dove e come...), che, invece, è doloso.
Tuttavia, il bicchiere, a seconda dell'umore di chi lo osserva, è
mezzo pieno o mezzo vuoto, Il che è la stessa cosa, checchè se ne
dica.
Partiamo dalla mediana. Gower non ha brillato, nemmeno come
calciatore. Ha fatto il suo modesto compitino, forse un po' emozionato
o con qualche timore reverenziale nei confronti degli avversari.
Segno, probabilmente, di un'intrinseca ammissione d'inferiorità
rispetto ad altri suoi colleghi, nel suo ruolo. Le capacità per
emergere, tirando fuori anche il carattere, ci sono, ma bisogna
ottenere prima di tutto la completa fiducia dai compagni ed essere
consapevole dei propri limiti. Vietato indugiare!
Tebaldi? E' la scelta minima.
Picone rientrava a "mezzo servizio" dopo lunghi mesi d'infortunio.
Aveva giocato, non proprio recentemente, solo un paio di spezzoni di
partita con il Benetton. Ma, sebbene ancora lontano da una forma
accettabile, ha fatto vedere che è lui, attualmente, il migliore. E
dietro ha un ragazzino, Semenzato, che scalpita.
Il bubbone più doloroso da estirpare è costituito dal gruppo di atleti
che va dal numero 11 al numero 15.
Mc Lean gioca benino se non ha addosso un'eccessiva pressione: a volte
la lettura tecnica non gli è congeniale. Non è ben supportato in
attacco dai compagni, per i limiti che tutti conoscono, pur avendo
buona velocità di base e una discreta capacità di variare l'angolo di
corsa.
Ali e centri: c'è chi reclamava Masi. Certo, è una pedina importante e
la sua mancanza si sente, soprattutto in quelle partite in cui ci è
consentito attaccare al largo con buone probabilità di successo.
Quello che ci manca, in sintesi, è l'intesa, l'amalgama, la velocità
d'esecuzione anche di movimenti banali, la capacità di sorprendere
l'avversario anche dopo una quinta, sesta fase.
Sabato, nei raggruppamenti dove non commettevamo dei falli, eravamo
quasi sempre in numero inferiore agli avversari, quindi con
l'opportunità dell'uomo in più al largo. Le poche giocate effettuate
in tal senso sono state tutte rintuzzate a causa della nostra lentezza
e, soprattutto, prevedibilità (oltre ad errori di handling).
Da dieci anni siamo nel VI Nazioni ed è da allora che ci sentiamo
promettere miglioramenti nei 3/4. Bene, considerando anche la scarsità
di materiale umano a disposizione, qualcuno potrebbe spiegare dove
sono andati a finire i miglioramenti promessi, dato che la mediocrità,
in questo settore, non riusciamo a scrollarcela di dosso?
A questo punto, dobbiamo solo sperare di reggere, in difesa, quando
incontriamo squadre che fanno del gioco al largo la loro arma
migliore.
Quindi, tutti gli avversari che ci precedono nel ranking devono essere
messi alla frusta con i primi otto uomini. Bisogna continuare a
nascondere loro la palla, giocare attorno al raggruppamento o alla
mischia, difendere bene anche al largo, coltivare il possesso e, non
per ultimo, alla luce di quanto visto a Milano, confidare nella
preparazione, nell'educazione e nella correttezza arbitrale.
Ciao.
Franco (TV)


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