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[RUGBYLIST] Notizie del martedì
allrugby
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Mar 26 Maggio 2009 14:16:24 CEST
Dal gazzettino.
Ciao.
Franco (TV)
Benetton capofila del progetto Celtic League
Presentato ieri dal presidente Amerino Zatta a quello della Fir
Giancarlo Dondi. Cinque le candidature
Treviso
Benetton capofila di un progetto che unisce il management e le
risorse di Treviso, la tradizione e il vivaio di Padova, la passione e
il pubblico di Rovigo, l’appeal turistico e il marketing di Venezia.
In una parola i moderni Dogi. Eredi nell’era del rugby
professionistico di quelli che infiammavano gli stadi dell’era
dilettantistica (anni ’70-’90). Sintesi di tutta la potenza di fuoco
che il Veneto con la sua storia e i suoi risultati (35 scudetti e la
maggioranza degli italiani di formazione in Nazionale) sa esprimere in
questa disciplina.
È il succo del progetto della franchigia di Celtic League
presentato ieri (ultimo giorno utile) dal presidente del Benetton
Treviso, Amerino Zatta, a quello della Fir Giancarlo Dondi. I posti
per entrare nel campionato celtico dal 2010/11 per l’Italia sono due.
Le candidate in lizza sono cinque oltre a Treviso: i Pretoriani di
Roma, l’Spqr-Lupi del centro-sud (presentata ieri anche questa), gli
Aironi di Viadana, la Via Emilia di Parma e Calvisano-Brescia per il
nord-ovest. Venerdì il consiglio federale si riunirà per discutere
sulle credenziali chieste dalla Celtic a ogni candidato (dieci in
tutto: stadio da almeno 5 mila posti, aeroporto, tradizione,
risultati, budget da 8 milioni di euro, eccetera). La decisione sulle
due prescelte avverrà entro luglio. Poi ci sarà un anno di rodaggio
prima di entrare nel torneo con le dieci squadre di Scozia, Galles e
Irlanda.
La grande novità della proposta è che Treviso non corre più da
sola, come aveva dichiarato all’inizio. Il club più organizzato e
vincente d’Italia (19 finali e 10 scudetti su 22 dell’era play off) si
propone come capofila e catalizzatore delle altre realtà venete. Mette
a disposizione il suo «know-how», come ama definirlo Zatta, perchè la
candidatura del Veneto unito (benedetta sul fronte politico anche dal
sindaco Giampaolo Gobbo e dalla Lega Nord) diventi vincente. Mettendo
bene in chiaro però, con un’altra frase cara al presidente, che «el
can de tre paròni xe morto de fame». E che quindi le redini, la cabina
di regia, devono restare a Treviso. Riusciranno gli altri partner ad
accettarlo, capendo che per loro ci sono comunque spazi immensi di
gratificazione e realizzazione, trasformando il progetto in realtà?
Vedremo. Qui come sempre il Veneto dei campanili è il più grande
nemico di se stesso.
«Treviso con la candidatura formalizzata ieri - precisa Zatta -
ha dato la disponibilità a essere il punto di riferimento per questo
tipo di franchigia. Pensa e crede che sia opportuno realizzarla in
collaborazione con altre società venete. Che non sono soltanto Padova,
Rovigo e Venezia, ma tutte quelle del territorio che riterranno di far
parte del progetto. Ci vorrà del tempo per metterle insieme e affinare
una collaborazione. Ma Treviso dà la sua disponibilità per andare in
tale direzione. Compresa la possibilità di giocare i match di Celtic
anche al Battaglini, al Plebiscito, o a Mestre se sorgerà uno stadio
adeguato».
Il presidente non si sbilancia su quando trapelato dal colloquio
con Dondi, ma pone l’accento sulla garanzia di solidità che al
progetto Benetton Dogi (invece di Benetton Treviso) dà proprio il
sostegno di uno sponsor così di peso. «È un’azienda che da trent’anni
- conclude Zatta - investe nel rugby e continua a credere in questa
disciplina. Spero che la Fir al momento di scegliere, con il criterio
del buon senso che da sempre afferma di avere come linea guida, tenga
conto di una realtà del genere».
Ivan Malfatto
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Semenzato: «Finale scudetto, non dite però che siamo favoriti»
Treviso
Diciannove finali scudetto in ventidue edizioni dei playoff.
Settima finale consecutiva. Mai nessuno ha fatto meglio del Benetton,
un traguardo difficilmente raggiungibile per qualsiasi altra squadra.
Sabato a Roma (stadio Flaminio, inizio alle 20) il XV
biancoverde affronterà il Montepaschi Viadana nella finale che
assegnerà il titolo 2008/2009. Un solo precedente in finale, il 19
maggio 2007 a Monza e allora fu la sfida più tirata visto che si
risolse solo al termine di due tempi supplementari con il successo del
Benetton per 28-24 dopo un grande recupero dei biancoverdi, sotto di
12 punti negli ultimi 7’ del tempo regolamentare.
Alla finale Treviso ci è arrivato dopo due dure battaglie contro
Calvisano, una sconfitta in terra bresciana, quindi il successo nel
ritorno di domenica sera a Monigo che ha ribaltato la situazione.
“Abbiamo disputato un buon primo tempo – ammette Fabio Semenzato –
durante il quale abbiamo segnato due belle mete e messo tra noi e
Calvisano un discreto margine. Poi nella ripresa siamo stati bravi ad
adattarci alla situazione”.
Un secondo tempo tutto cuore e sacrificio.
“Dovevamo mantenere il possesso e direi che ci siamo riusciti.
Poi la difesa ha fatto il resto. Calvisano quasi mai è riuscito ad
arrivare dentro alla nostra area dei 22 metri, segno questo che il
Benetton ha attuato una grande difesa mantenendo l’avversario sempre
lontano dall’area di meta, in tal modo non abbiamo rischiato più di
tanto”.
Ora la finale contro Viadana.
“Molti potrebbero dare il Benetton come favorito per il fatto di
aver vinto entrambe le gare giocate contro i mantovani in questa
stagione. In quelle due occasioni abbiamo disputato delle ottime
prestazioni, ma la finale è una gara a sé stante e tutto si azzera.
Viadana è un avversario che gioca, un po’ come noi, quindi mi
auguro sia una finale apprezzabile, con un buon spettacolo e un rugby
di livello”.
Gli elogi a questo Benetton sono arrivati anche da colui che fu
presidente del rugby Treviso per 24 stagioni, Arrigo Manavello e che
domenica sera ha premiato il migliore in campo, Hottie Louw: “Una gran
bella partita – ha detto Manavello – Treviso ha giocato con tanto
sacrificio, mettendo in campo un grandissimo carattere. Proprio una
partita che piace a me”.
Il traguardo della finale permetterà al Benetton di disputare
un’altra stagione in Heineken Cup, la tredicesima in 15 edizioni,
nella speranza di un girone meno arduo dell’ultimo nel quale Treviso
ha dovuto affrontare il Leicester, poi vincitore della Premiership e
finalista della rassegna continentale, il Perpignan semifinalista del
Top 14 e vincitore della Regular Season francese, quindi gli Ospreys,
formazione che avrebbe avuto ambizioni anche di finale in campo
europeo se non avesse trovato i campioni uscenti del Munster.
INFORTUNI – Solo domani, dopo la risonanza alla spalla, si saprà
qualcosa riguardo l’infortunio capitato ad Andrea Marcato negli ultimi
minuti di gioco di domenica. Scongiurata comunque la frattura.
Ennio Grosso
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