[RUGBYLIST] I Bergamasco e il trash televisivo

[ANNA CINZIA MATTEI]

io non avevo voglia di guardare tutti i video... ne ho guardato uno e mezzo... (che noia!)

e tuttosommato  neppure a me i video che ho visti non mi sono sembrati né meno laidi né meno improponibili né meno gossip e soprattutto NE' MENO IDIOTI E INUTILI DELLA INTERVISTA che fece la D'Amico qualche tempo fa a Bergamasco e a Domingues, che io osai criticare e per la quale fui molto criticata. Anzi Chiambretti si è limitato a discutere su ciò di cui è esperto conoscitore (il pettegolezzo malevolo) mentre la D'Amico improvvisò alcune domande sul rugby dimostrando di essere una perfetta ignorante...


mac

 




Date: Thu, 21 May 2009 16:25:27 +0000
From: paolo.belinelli a yahoo.it
Subject: Re: I: Reply: RI: [RUGBYLIST] I Bergamasco e il trash televisivo
To: rugbylist a rugbylist.it









Dopo aver visto i video da youtube, (ringrazio che ha postato i link), mi domando cosa ci sia di tanto sconcertante sulla trasmissione.
non mi sembra di aver visto qualcosa di improponibile. in fin dei conti, se ci pesnate bene, guardando al tipo di trasmissione, all'ora in cui va in onda, al canale televisivo che la trasmesse, si potevano immaginare gli argomenti, il target di pubblico, e i modi di affrotnare certi argomenti, che effettivamente sono assolutamente attuali (ovvio che in tv si esagera, soprattutto da parte di chi non conosce questo ambiente).
 
Sicuramente a Chiambretti Night non si va per parlare di rugby, dal punto di vista sportivo. si va per paralre di argomenti più "giovanili" se vogliamo, più "nascosti", quegli argomenti di cui non si parlerebbe mai in una trasmissione sportiva.
 
Come dice qualcuno, non è importante parlere bene o male, l'importante è parlare. E se ci pensate bene, tanti bambini, e tanti giocatori famosi, alla classica domanda:
<<Perchè hai voluto giocare a rugby?>> hanno dato una risposta molto semplice:
<<perchè mi consente di dare e prendere botte>>, alla faccia di chi diffonde i valori di spirito e cultura del rugby.
 
Bisogna essere obiettivi: attorno alla palla ovale ci sono valori enormi, che pochi altri sport (o forse nessuno) possono trasmettere, ma in questo sport ha un certo fascino anche la fisicità...che piaccia o non piaccia. Come ci affascina l'haka, che altro non è che una danza di guerra, a qualcuno affascina anche la durezza dello scontro fisico, e talvolta le botte.
 
Quindi secondo me, voler fare sempre la parte degli angioletti, è controproducente.
 
invece dobbiamo spacciarci per quello che siamo: rugbysti, ovvero, nè angeli nè demoni. SIAMO UOMINI

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