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[RUGBYLIST] Notizie della domenica
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Dom 15 Mar 2009 14:16:52 CET
Dal Gazzettino. Nota a margine: nessuno, finora, ha fatto notare la
prestazione "monstre" di Parisse, ieri: ha giovato da pilone, da ala,
da seconda linea, anche da terza. Era dappertutto).
Ciao.
Franco (TV)
ROMA (14 marzo) - Dopo le precedenti pesanti sconfitte l'Italia sfiora
al Flaminio l'impresa contro il Galles. Una meta a pochi minuti dalla
fine del gallese Shanklin condanna la formazione di Mallett (15-20 il
risultato finale) in vantaggio per gran parte del match, a una
ingenerosa sconfitta. Contro il Galles campione in carica gli azzurri
mettono in campo tutto quello che in questo Sei Nazioni non si era
visto: grinta, carattere, gioco, concentrazione. E poi la mischia, il
lavoro
dei trequarti non soltanto in fase offensiva. Insomma finalmente una
buonissima Italia in questo torneo. Anche grazie a Giulio Rubini, che
fa bene nell'esordio dal 1', al solito Sergio Parisse, ovviamente man
of the match. Un altro Marcato è quello visto oggi, ancora estremo,
rispetto all'ultima uscita. Conferme anche dalla mediana, con il
(quasi) consolidato duo Griffen-McLean. Il primo tempo è di
sorprendente intensità, per merito soprattutto dell'Italia. Che
ritrova anche il pacchetto di mischia, la sua arma migliore, in
difficoltà in questo inizio di torneo.
Italia-Galles 15-20
Italia: Marcato (35' st Orquera); Rubini, Canale, Mi. Bergamasco (33'
st Quartaroli), Pratichetti; McLean, Griffen (20' st Canavosio);
Parisse (cap), Ma. Bergamasco, Zanni; Bortolami (19' st Sole), Dellapè
(5' st Del Fava); Nieto (5' st Castrogiovanni), Ghiraldini, Perugini.
A disp. Sbaraglini. Ct Mallett
Galles: Byrne (28' st Shanklin); M. Jones, Roberts, Henson, Williams;
Hook (35' st S. Jones), Phillips; D. Jones, Powell, J. Thomas (21' st
R. Jones); A-W. Jones (cap), Charteris (30' st Davies); R. Thomas (22'
st Jenkins), Bennett (20' st Rees), Yapp. A disp. Fury. Ct Gatland
Arbitro: Lewis (Irlanda)
Marcatori: primo tempo: 6' cp Marcato (I), 26' mt Williams tr Hook
(G), 32' cp Marcato (I), 36' cp Marcato (I); secondo tempo: 18' cp
Marcato (I), 19' cp Hook (G), 24' cp Hook (G), 30' cp Marcato (I), 32'
mt Shanklin tr Hook (G)
Note: primo tempo 9-7. Calci: Marcato 5/5 cp, 0/2 drop; Hook 2/3 cp e
2/2 tr; S. Jones 0/1 cp
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Roma
NOSTRO INVIATO
L’Italia s’è desta, ma si mangia le mani. Un Galles così
"cialtrone" difficilmente lo ritroverà. Dopo averlo messo in
difficoltà con le armi della squadra più debole (piede, occupazione,
difesa, poco ritmo e tanta grinta) e avere condotto la partita per
un’ora e 4’, doveva sferrare il colpo del ko. Non ci è riuscita.
Mandando in archivio l’ennesima occasione persa e l’ennesima onorevole
sconfitta. E con la sua resistenza ha complicato la vita ai gallesi in
prospettiva titolo: sabato, contro l’Irlanda, per strapparle il
torneo, dovranno imporsi di +13.
Tanto di cappello quindi agli azzurri. Dopo quanto mostrato nei
primi tre match c’era da aspettarsi la debacle. Invece c’è stata la
reazione d’orgoglio. La risposta del gruppo, del cuore e del gioco.
Ampiamente sufficiente, nonostante la sconfitta, per licenziare con un
applauso (come quello del pubblico, che stavolta non ha fischiato)
questo 4. turno del torneo. Persiste la stitichezza in fatto di mete
(una in 4 match). Ma ora c’è la speranza di poter fare bella figura
anche con la Francia e chiudere il Sei Nazioni nella maniera opposta
in cui si è aperto. Da squadra outsider. Con meno potenzialità di
altre, ma in grado di mettere in difficoltà tutti.
Così è stato ieri grazie a una mischia che ha schiantato i
rivali. Con l’innesto finalmente di Nieto in prima linea al posto di
Castrogiovanni. La chiusa ha stappato quella rivale e prodotto i primi
6 punti del 100% ai calci Marcato (ma 2 errori nei drop). La touche (2
perse a 1) e il pack hanno garantito quella conquista di qualità che
ha permesso di dominare in possesso e occupazione. Emblematiche le
cifre, con l’Italia un’ora nel campo rivale (56’44" contro 36’04") e
37’13" a 34’ nel possesso.
Su tale conquista si è infatti innestato un gioco tattico mai
visto nelle ultime partite. Marcato e Mc Lean hanno bombardato al
piede la retroguardia trovando touche e occupazioni. Hanno sempre
risposto al ping pong a cui li hanno sottoposti Hook e compagni, i
quali non andavano volutamente in touche, ma cercavano di recuperare
palla con la pressione. Hanno messo in difficoltà i gallesi con up ad
under o calcetti.
Strategicamente quindi un’Italia concreta. Dalla quale si è
vista anche propensione al gioco. Che l’ha portata spesso a trovare
break, avanzamenti, ricicli efficaci e occasioni da meta come non era
mai successo prima. La prima volta già al 3’ con un imperioso break di
30 metri di Mirco Bergamasco. Poi in una doppia fuga al piede
Canale-Bergamirco (19’) con i gallesi che annullano. Al 28’ su palla
di recupero di Zanni (sempre fra i migliori), che innesca ancora
Canale, Mirco e poi Bortolami al largo che fa in avanti. Al 38’ con un
calcetto di McLean su cui Mark Jones s’impapera e sulla pressione di
Rubini (complimenti di Mallett) annulla con fatica, al punto che serve
l’immagine del tmo per non decretare la meta.
Eppure tutto questo non è bastato. Il Galles pur in difficoltà è
riuscito a trovare le due marcature che hanno fatto la differenza,
«ancora su due nostri placcaggi sbagliati» si rammarica Mauro
Bergamasco. La prima al 26’ con una splendida combinazione Phillips,
Wyn Jones, Henson che assorbe l’ultimo placcaggio e libera Shane
Williams in sovrannumero, dopo una ripetuta azione di pick and go con
gli avanti. La seconda al 31’ della ripresa con un’apertura al largo
per Shanklin in sovrannumero tre contro uno, dopo una serie di
raggruppamenti in zona d’attacco anche qui.
E’ stata la meta del sorpasso definitivo. Ma se il Galles dei
trequarti brillanti e delle azioni briose (grandi assenti al Flaminio)
ha voluto risolvere i quesiti posti dall’Italia ha dovuto anch’esso
usare il piede. Con due calci di Hook a metà ripresa, uno da 50 metri
e l’altro dai 22 laterali per fallo su raggruppamento di Pratichetti,
che hanno consentito allo scoccare dell’ora e 4’ di gioco il primo
sorpasso. Il piede ancora di Marcato aveva consentito agli azzurri di
rimettere ancora il petto avanti (30’, tallonaggio con la mano di
Shanklin). Se al 12’ del primo tempo si fosse piazzato da buona
posizione invece che andare in touche per un fallo di Charteris il
vantaggio sarebbe stato più ampio. Ma comunque non sarebbe bastato per
contrapporsi alla rimonta.
Ivan Malfatto
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ROMA - Orgoglio, rammarico e rivalsa sono i tre sentimenti dominanti
nel clan azzurro dopo Italia-Galles. E attesa: «Martedì - annuncia il
presidente della Fir Giancarlo Dondi - il Board della Celtic League si
riunisce e analizzerà la possibile ammissione di due nostre squadre. I
gallesi (David Pickering ha confermato le parole del presidente ndr)
sono dalla nostra parte e ci vorrebbero già dalla prossima stagione».
Orgoglio per la buona prestazione in campo. Rammarico per non
aver colto una vittoria alla portata. Rivalsa nei confronti degli
attacchi ricevuti dalla stampa, ritenuti eccessivi. Soprattutto quelli
che parlavano di senatori in rivolta contro lo staff, dissapori e
problemi con Mallett.
«A me piace quando le squadre danno tutto e oggi è successo -
inizia Dondi -. Abbiamo messo un grande pressing sul Galles ed è
mancata solo un’azione da meta per batterli. Peccato, questo è l’unico
dispiacere. La prestazione ha dimostrato che l’armonia c’è. I
dissapori nel gruppo e contro lo staff sono balle. L’ho constatato di
persona stando vicino alla squadra in settimana e si è visto in campo.
Ho saputo del gesto fatto da Alessandro Troncon (un pallone scagliato
contro i giornalisti, ndr) e mi scuso per lui. Sono sicuro che faremo
una bella prestazione anche contro la Francia».
Sulla stessa lunghezza d’onda il ct Nick Mallett. Tornato ad
esprimersi in inglese nella conferenza stampa (fino al match con la
Scozia parlava in italiano). Forse per paura di essere frainteso.
«Sono orgoglioso del lavoro e della prestazione di tutti - spiega il
ct - In particolare delle buone prove di Marcato, McLean e Rubini. La
mischia ha svolto un lavoro determinante. I trequarti per la prima
volta hanno giocato per gli avanti. Abbiamo usato bene il piede, con
efficace avanzamento. Non abbiamo fatto passagi stupidi. Non abbiamo
segnato mete, ma ci siamo andati vicino con Zanni, Parisse e in altre
occasioni. Sono rammaricato, invece, per aver concesso quella meta nel
finale che ha determinato il risultato. Mi è sembrato di rivivere la
stessa scena della partita contro l’Australia. Sulle critiche
precedenti, mi va bene che le facciano a me e sulle prestazioni, ma
non allo spirito del team e al gruppo. Sono davvero orgoglioso di
quest’ultimo».
Completa il coro capitan Sergio Parisse: «Non dobbiamo essere
contenti di un’altra sconfitta. Ma siamo molto contenti di come
abbiamo giocato. Il Galles è forte, è campione in carica, e con noi ha
sofferto molto, perchè tatticamente abbiamo giocato bene. Cos’è
cambiamo rispetto alle brutte prestazioni precedenti? Niente. I
giocatori sono gli stessi, lo staff pure. Prima arrivavamo in partita
e non giocavamo come sappiamo, come ci dice di fare il tecnico.
Stavolta è cambiato il nostro approccio. Ci siamo preparati in modo
diverso nel giocare sia in attacco che in difesa. Ed è venuta la
partita che tutti avete visto».
I.M.
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