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[RUGBYLIST] Notizie del giovedì
allrugby
allrugby a gmail.com
Gio 5 Mar 2009 23:09:52 CET
Sono tornato ora, ed ora posto quello che ho trovato nel Gazzettino
(molto poco, che si possa riportare).
Grazie ancora agli amici del Gazzettino per la trasparenza e la
facilità che trasmettono nel replicare le notizie: praticamente
niente.
Meno male che un quotidiano, le sue notizie ed i suoi autori, avrebbe
la possibilità di rivelarsi, anche per merito delle pubblicazioni di
alcuni suoi articoli, nel web.
C'erano dei pezzi interessanti sulla Celtic e quant'altro, ma il
quotidiano veneto, ultimamante, è diventato "geloso", direi quasi
"dispettoso".
Che tutto questo buon pro gli faccia.
I giornali pian piano scompariranno, ma il web rimarrà.
Grazie Gazzettino.
Probabilmente, gli articoli da me postati, saranno già stati messi in
list, e di questo mi scuso.
.
Ciao.
Franco (TV)
di Ivan Malfatto
Il Nordest contro Roma
«Giù le mani dal rugby»
Lite sulle squadre per la Lega celtica
Mauro Bergamasco meglio di Dario Franceschini. La palla ovale
meglio del Pd. Quel che non riesce all’opposizione, spaccare e far
litigare la maggioranza, riesce al rugby. Che sia il caso per i
dirigenti democratici di andare a lezione da capitan Parisse & C.,
nonostante i ripetuti ko dell’Italia nel Sei Nazioni, per imparare ad
essere più efficaci?
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RUGBY La Federazione e il capitano Parisse negano prese di posizione
dei ’senatori’, non i problemi. Ma liberarsi del citì (altri due anni
di contratto) è molto oneroso
La Fir: «Nessuna lettera anti Mallett»
La lettera dei senatori azzurri contro il citì Nick Mallett e lo staff
tecnico non è mai (o non è più) stata scritta. Il giorno dopo la voce
diffusa a riguardo piovono le smentite della Fir e di Sergio Parisse.
Ma al di là di esse il malumore per la gestione tecnica resta, dopo le
brutte figure nei primi tre match del Sei Nazioni. Affiancato da
conferme sul destino di Mallett, che avrebbe già ottenuto prima del
torneo la conferma quadriennale del contratto dalla Fir. Niente
verifica biennale a giugno, quindi, con possibilità di rescissione
reciproca senza penali. Per esonerarlo sembra bisognerà
corrispondergli per intero altri due anni di contratto, circa 700 mila
euro. Una cifra pesante. Che sommata alla difficoltà di trovare un
altro allenatore fa pensare che a pagare per il pessimo torneo (a meno
di miracolose vittorie con Galles e Francia) potrebbe essere lo staff,
non il ct.
Sul fronte della rivolta azzurra la federazione in un comunicato
«smentisce in maniera categorica le illazioni riguardanti una presunta
lettera fatta pervenire al presidente federale Giancarlo Dondi da
parte di uno o più giocatori della Nazionale in merito alla gestione
tecnica del XV azzurro. Si tratta di una notizia priva di fondamento
che non può che gettare discredito e, al tempo stesso, destabilizzare
un ambiente che deve ritrovare la giusta serenità in vista dei
prossimi impegni internazionali».
Rinforzato tale posizione ufficiale un lancio d’agenzia di
Parisse: «Come capitano e primo portavoce del pensiero degli atleti,
voglio smentire le assurde voci di una lettera indirizzata da uno o
più azzurri al presidente della Fir e volta a muovere critiche
all'operato dello staff tecnico. Si tratta di un'eventualità che non è
mai stata presa in considerazione. Il rapporto tra lo staff tecnico e
i giocatori è sempre stato improntato sulla reciproca fiducia, su un
confronto chiaro e aperto».
Intanto nessuno ha mai parlato di lettera fatta pervenire a
Dondi. Ma di «lettera che starebbe per essere inviata da un gruppo di
senatori azzurri, o comunque di una loro dura presa di posizione». Si
è dato notizia di un’intenzione, non di un documento esistente. Poi se
l’ambiente deve ritrovare la giusta serenità, vuol dire che tanto
sereno ora non dev’essere. È proprio quello che si è inteso registrare
nell’articolo di ieri. Un ambiente poco sereno non solo per le
sconfitte e l’incapacità di tradurre in campo quanto fatto in
allenamento, come sempre affermato nelle interviste ufficiali dai
giocatori. Ma anche per la scarsa capacità dello staff e del ct di un
confronto diretto con gli atleti per motivare le scelte, e questo i
giocatori lo riferiscono in via riservata.
Le conferme avute da nostre fonti interne al clan azzurro sono
numerose. Oltre a quanto già scritto parlano di condizionamenti dei
alcuni procuratori nelle scelte operate, o per notizie messe in giro
sull’Italia. Lo stesso Mauro Bergamasco nel dopo Scozia-Italia se n’è
uscito con la significativa frase: «Non date retta a quanto dicono
certi procuratori».
Ivan Malfatto
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