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[RUGBYLIST] accademie
IlFalco
ilfalco7 a libero.it
Gio 18 Giu 2009 08:39:55 CEST
Accademie .......un lungo dibattere e il presidente del petrarca certo non
ha torto.
Ho visitato l'accademia di tirrenia da scettico, e mi sono ricreduto.
A mio parere i ragazzi lavorano e crescono bene.
il problema a mio parere è che per giustificare la qualità del lavoro
eliminano tutti coloro che in accademia non sono.Infatti ci sono degli
eccellenti giocatori in giro per l'italia che però non vengono chiamati
perchè non sono passati dall'accademia.
questo lo trovo a dir poco vergognoso.Inoltre si è voluto eliminare quasi
tutti i giocatori del 89 dalla nazionale perchè si diceva che l'annata buona
era quella del 90 e che si badava al futuro per farli crescere.
Così si è fatto giocare dei 90 in crescita contro ragazzi dell'89 del
sudafrica della francia inghilterra etc...........facendoli sempre perdere e
costringendoli nell'anno a detta dei tecnici quello buono(cioè il prossimo)
a giocare in gruppo B.Questa secondo me è stata una scelta scellerata che in
una nazione seria avrebbe dovuto costringere i tecnici a meditare per un pò
fuori dalla nazionale, invece gli si affida un'accademia nuova.
Così per esempio si è fatto giocare in prima linea dei ragazzi del 90 che
dovevano fare esperienza, perchè uno arrivava al rugby da solo 2 o 3 anni ed
un'altro giocava in terza linea, e intanto i piloni dell'89 giocavano 6
partite in top ten ma in nazionale non venivano chiamati.
Non sapete quanti esempi di questi si potrebbero fare, allora mi viene da
chiedere, i tecnici fanno i tecnici o hanno compiti gestionali di
programmazione? e i manager cosa ci stanno a fare? perchè se la gestione e
la programmazione la fanno i tecnici dopo quanto successo debbono essere
retrocessi e lasciare spazio ad un emergente..................o tecnici
emergenti non ce ne sono?!se invece questo spetta al manager è lui che deve
lasciare, ma credo che in queste nostre selezioni i manager hanno poca voce
in capitolo, forse per loro colpa, ma non potrei esserne certo.
IlFalco
----- Original Message -----
From: "Oliver63" <luca.oliva a katamail.com>
To: <rugbylist a rugbylist.it>
Sent: Tuesday, June 16, 2009 10:23 AM
Subject: R: [RUGBYLIST] Notizie del lunedì
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Il "Progetto Accademia" è a mio parere un progetto essenziale, direi
indispensabile, per il futuro del rugby italiano ...
A giudicare dall'esterno, però - questo diventa poi è un argomento
"delicato" ... - sembrerebbe che ci fossero tre ordini di problemi:
1) le modalità di selezione dei ragazzi basate più sul fisico che sulle
capacità tecniche (diversi esempi eclatanti si vedono proprio nella
nazionale under 20): prendiamoli "grandi e grossi" tanto poi a giocare
glielo insegniamo dopo; alla fine però non glielo insegna mai nessuno ...
2) mancanza di competizione: i ragazzi che frequentano l'accademia di
Tirrenia sono già "sicuri del posto" a 20 anni: non c'è competizione
"interna", come fa a esserci in competizioni ufficiali ?
3) esistono scuole di rugby legate a club specifici che sono in divergenza
con le linee tecniche federali ? Se sì - e penso proprio che ce ne siano
diverse ... - i ragazzi che escono da queste "scuole" sono a priori tagliati
fuori dalla possibile selezione federale, proprio perché formati secondo
criteri e standard difformi da quelli federali. Esiste sicuramente un
problema di "scuola rugbystica" condivisa, nel rugby italiano, a tutti i
livelli, e non da oggi ... La scelta da operare però è: "taglio fuori" chi
non la pensa come me o cerco di integrarlo in un progetto condiviso che in
un prossimo futuro potrà anche diventare patrimonio comune ... ? Poi,
naturalmente, per siglare un matrimonio, bisogna sempre essere in due ...
Ciao.
Luca Oliva
-----Messaggio originale-----
Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it]
Per conto di Piero Filotico
Inviato: martedì 16 giugno 2009 0.38
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: Re: [RUGBYLIST] Notizie del lunedì
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Con tutto il rispetto pe gli altri articoli, l'intervista di Malfatto a
Lorello, presidente del Petrarca Junior, sul futuro che attende
il rugby italiano, è illuminante.
E' un modo di dire: in verità sembra buio pesto.
Che ne pensate ?
Piero
----- Original Message -----
From: "allrugby" <allrugby a gmail.com>
To: <rugbylist a rugbylist.it>
Sent: Monday, June 15, 2009 10:33 PM
Subject: [RUGBYLIST] Notizie del lunedì
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Dal Gazzettino. Consiglio anche di leggere l'articolo di Liviero già
postato da Angelo Volpe.
Ciao.
Franco (TV)
Parla Giacomo Lorello, presidente del Petrarca Junior, uno dei vivai
di maggiore tradizione: bisogna far giocare tutti, non solo chi è
"consistente"
«Italia, finora il modello Accademia ha fallito»
Retrocessione nel Mondiale under 20, una vittoria stagionale fra tutte
le giovanili: dietro la nazionale maggiore il nulla
Italia retrocessa nel gruppo B del Mondiale under 20. L'anno prossimo
giocherà il Junior world rugby trophy contro Kenia, Cile, Namibia e
altre nazionali minori, non l'edizione 2010 in Argentina con le big.
Succederà proprio un anno prima che la Coppa del Mondo si disputi in
Veneto, nel 2011. Per fortuna che il Paese ospitante è ammesso
comunque di diritto.
È questa la notizia choc del week-end azzurro. Molto più del
31-8 con cui l'Italia di Nick Mallett ha perso contro l'Australia. Un
ko previsto. Figlio anche dei risultati disastrosi delle nostre
nazionali minori, incapaci di produrre un O'Connor (il 19enne autore
di una tripletta a Canberra). Ai Mondiali under 20 in corso in
Giappone l'Italia ha infatti perso 43-13 con la Francia, 65-3 con il
Sudafrica e 20-14 con le Figi la partita decisiva per non retrocedere
(il torneo nel 2010 passerà a 12 squadre, quindi le ultime dei 4
gironi scendono nel gruppo B). Contro le Figi nel XV c'erano 12
componenti dell'Accademia under 20 di Tirrenia. Il laboratorio che da
tre anni dovrebbe sfornare il meglio del rugby italiano. Sono questi i
suoi risultati?
«Non solo, purtroppo - spiega allargando il tiro Giacomo
Lorello, presidente del Petrarca Padova Junior, uno dei migliori vivai
d'Italia - Nel 2009 con le nazionali minori abbiamo vinto solo una
partita, con l'Italia u17 contro l'Inghilterra u16. L'Italia u18 è
riuscita a perdere addirittura contro il Belgio, che non sapevo
nemmeno avesse una nazionale di rugby. E in un articolo il presidente
della Fir Giancarlo Dondi ha affermato che a quella squadra ci hanno
lavorato in tutti i suoi passaggi una cinquantina di tecnici. Non mi
pare che il lavoro abbia dato grandi frutti...».
Nonostante questo il modello Accademia di Tirrenia dalla
prossima stagione sarà moltiplicato. A Mogliano, Parma e Roma
sorgeranno altre tre accademie simili per gli under 18. Togliendo i
migliori 60-70 giocatori di categoria ai vivai dei club e formandoli
all'alto livello nelle strutture federali. Ma visti i risultati
scandenti a fronte del forte investimento (1,6 milioni di euro a
stagione) Lorello non ha dubbi: «Il modello Accademie, almeno fino ad
adesso, è stato fallimentare. C'è troppa autoreferenzialità dei
tecnici. Selezionano i migliori secondo parametri fisici, di teorico
sviluppo del talento, e fanno giocare solo quelli in nazionale. Sempre
fra di loro. Senza verifiche, tranne quando vanno all'estero e le
prendono. Invece si dovrebbero coinvolgere più atleti possibili nelle
selezioni, farli giocare tutti e formarli attraverso il confronto.
Così non si perdono talenti. Neanche quelli che fisicamente non si
ritengo all'altezza. Noi non siamo mica la Nuova Zelanda in fatto di
reclutamento. E anche là comunque fanno giocare tutti per arrivare a
selezionare i migliori.
Alla semifinale del campionato under 17 l'apertura del Noceto ha
fatto la differenza in campo, ma un tecnico azzurro mi ha detto che
non sarà convocato, perchè non è sufficientemente "consistente".
Immagino intendesse in senso fisico». Così un possibile mediano
d'apertura del futuro a 17 anni è già bocciato (Diego Dominguez a
quell'età era "consistente"?). E Mallett per occupare il suo ruolo
dovranno continuare a chiamare un Craig Gower di turno.
Ivan Malfatto
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