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[RUGBYLIST] Fw: diario sudafricano -12- (sabato 13 giugno 2009)
Angelo Volpe a fast
volpe_angelo a fastwebnet.it
Sab 13 Giu 2009 10:44:53 CEST
----- Original Message -----
From: Giampaolo Tassinari
To: gtassinari15 a email.it
Sent: Saturday, June 13, 2009 8:17 AM
Subject: diario sudafricano -12- (sabato 13 giugno 2009)
ALCUNE LEGGENDE DI BORDER DEL 1955 SARANNO PRESENTI ALL'ESORDIO DEI SOUTHERN
KINGS MARTEDI' A PORT ELIZABETH
Cinque membri del leggendario XV di Border che nel 1955 sconfisse per 14-12
i British Lions assisteranno martedì prossimo a Port Elizabeth allo storico
esordio dei Southern Kings. Bill Luppnow, Hilmer Puchert, Tony Viljoen,
Chappie Moll e Bill Cunningham sono i cinque leggendari membri e solo altri
tre di quell'impresa rimangono ancora vivi. "Non vediamo l'ora di esserci"
ha dichiarato l'ottantaduenne Loppnow. "Ciò che più rese clamoroso e famoso
il nostro successo contro i British Lions fu che svolgemmo un unico
allenamento tutti insieme il giovedì prima della sfida. In quei tempi non
esistevano, come oggi, programmi di allenamento e nessuna sessione di
team-building prima di una gara. Arrivammo semplicemente all'allenamento
come giocatori ordinari di clubs dai quattro angoli dell'Eastern Cape e
giocammo con infinita passione ed orgoglio. La nostra squadra aveva anche
giocatori di club che vivevano a Queenstown, nel Transkei e a East London"
ha chiosato Luppnow. Tony Viljoen, 75 anni, fa da eco ai profondi sentimenti
di Loppnow aggiungendo: "Non vedo l'ora di assistere al match dei Southern
Kings. Sarà bellissimo tornare dopo tanto tempo a Port Elizabeth.
Naturalmente i componenti la squadra dei Southern Kings sono tutti
professionisti e magari si allenano due volte al giorno. Noi invece nel 1955
eravamo dilettanti puri e ci allenavamo quando terminavamo di lavorare. Di
solito alla sera". Ed allora ecco lo storico tabellino di quella vittoria.
Che non potrà mai essere cancellata dalla storia del rugby. Sabato 17
settembre 1955 a East London: Border 14, British & Irish Lions 12. Il
leggendario XV di Border: Marais (Villagers); de Wet (Buffaloes), Saunders
(Hamiltons), Cooper (Old Selbornians), Viljoen (Swifts); Howe (Hamiltons),
Whyle (Swifts); Luppnow (Cambridge), Gordon (Cambridge), Edwards (Swifts);
Smit (Hamiltons), Puchert (Cambridge); Ackermann (Swifts, capitano),
Bahlmann (Hamiltons), Moll (Old Selbornians).
Arbitro: K. Carlson. Marcatori per Border: meta- Bahlmann; trasformazione-
Marais; punizioni- Marais 3.
GLI ARBITRI, E GLI ASSISTENTI, DESIGNATI PER LA SFIDA A PORT ELIZABETH
Per la gara di martedì prossimo, 16 giugno, a Port Elizabeth tra Southern
Kings e British & Irish Lions (calcio d'inizio alle ore 15.00 locali) questi
sono gli arbitri designati:
arbitro- Nigel Owens (Galles)
giudici di linea- Alain Rolland (Irlanda), Cobus Wessels
arbitro video- Johann Meuwesen
osservatore- Dennis Immelman
cronometrista- Albert Mocke
FERRIS DEVASTATO PER L'INFORTUNIO
Disappunto massimo e devastazione per il ventitreenne flanker Stephen Ferris
dell'Ulster che se ne è tornato a casa causa infortunio patito al legamento
di un ginocchio lunedì in allenamento. "Stavo giocando molto bene ed ero
candidato ad un posto in squadra per i tre test contro i Boks. Si tratta di
un infortunio banale. Davvero potevo evitarlo anche perché mi è successo
nell'ultima azione dell'allenamento. Pazienza. Giro già senza stampelle e
faccio riabilitazione tutti i giorni. Dovrei riuscire a recuperare per l'
inizio della prossima stagione. Spero di avere reso fiere le persone nell'
Ulster anche se per me la tournée è terminata in largo anticipo" ha
commentato uno sconsolato Ferris al rientro a casa.
APPENA ARRIVATO, RYAN JONES TORNA A CASA
Sceso sul suolo sudafricano giovedì, ripartito per casa venerdì. E' quanto
successo al capitano della nazionale gallese Ryan Jones chiamato dal coach
Ian McGeechan per rimpiazzare l'infortunato Ferris. Ma il duro colpo
ricevuto sabato a Chicago da un avversario statunitense nel test vinto dai
Dragons 48-15 non è stato completamente riassorbito da Jones che è pertanto
stato dichiarato inabile per il resto della tournée dallo staff medico dei
British & Irish Lions. A questo punto dll'escursione il management
britannico ritiene di non convocare nessun altro giocatore per sostituire
Ferris. L'infortunio di Ryan Jones si va ad aggiungere a quelli di Ferris,
O'Leary, Shanklin, Flannery e Halfpenny.
NUOVI SVILUPPI NELLA CRISI DIRIGENZIALE DELLA GOLDEN LIONS RUGBY UNION
Il nuovo assetto della Golden Lions Rugby Union parte dalla conferma di Hans
Coetzee come tecnico per la prossima Currie Cup. Manie Reyneke,
dimissionario da vice-presidente della Union, ma ancora nel suo posto di
CEO, ha confermato che Coetzee potrà beneficiare dell'appoggio esterno di
alcune icone viventi quali Jake White, Eddie Jones e Derik Coetzee. Quest'
ultimo sovrintenderà la preparazione ed i carichi di lavoro negli
allenamenti. Le prossime elezioni alla GLRU saranno tenute all'inizio del
mese di ottobre e per il momento Neville Jardine sarà il facente funzioni
della presidenza. Il presidente uscente Ferreira non avrà più alcuna carica
nemmeno in seno alla SARU e dopo 25 anni il rugby di Johannesburg, del
Transvaal e sudafricano perde un validissimo dirigente che se ne va
disgustato dalla politica nefasta che spesso schiaccia anche il rugby. Tra i
possibili candidati alla successione di Ferreira si citano, al momento,
Sampie Pienaar e Kevin de Klerk.
FRANSWA STEYN ESTREMO, PIENAAR ALL'APERTURA. SOLO SNOR NON PENSA A
BRUSSOW...
Giovedì in allenamento a Durban, il CT Snor ha incominciato a scoprire le
carte facendo partire François Steyn nel ruolo di estremo. Sintomo che il
tecnico intende quasi sicuramente impiegare il giovanissimo fuoriclasse in
questo delicatissimo ruolo al King's Park nel primo test contro i
britannici. Steyn è apparso molto ben inserito nel ruolo, che ha già
ricoperto in passato, muovendosi a piacimento negli schemi della linea
arretrata. JP Pietersen, che anche lo stesso Snor suggeriva come candidato
alla casacca numero 15 ha occupato la consueta posizione all'ala destra così
come Jaque Fourie ha giocato al centro. Ruan Pienaar si è perfettamente
integrato all'apertura con i suoi centri e dovrebbe venire confermato con la
maglia numero 10 ricevendo anche l'incarico di calciatore designato sebbene
il migliore piede appaia quello di Steyn. Incomincia a preoccupare
l'infortunio al polpaccio di Schalk Burger rimasto seduto a bordo campo.
Snor pensa a sostituirlo con "Pakslae" (in Afrikaans significa "il
bastonatore") ovvero Danie Rossouw che però non è un fetcher (recuperatore
di palloni). Nei punti di incontro diventa invece fondamentale avere un
Arsenio Lupin che recuperi importanti possessi e tutto il gruppo reclama
ovviamente la stella ascendente del terza ala dei Cheetahs, Heinrich
Brüssow, clamorosamente escluso da Snor. Persino capitan John Smit,
allineatissimo sulle posizioni di Snor, ha parlato a voce alta perorando la
causa di Brüssow: "L'ho trovato da avversario quest'anno nel Super 14. Ci ha
creato un sacco di problemi. Quando si gioca contro gli All Blacks si sa che
nei punti di incontro si avrà a che fare con uno come McCaw. Anche noi
abbiamo bisogno di avere una sicurezza del genere e Heinrich è nato per
questo delicatissimo compito". Adesso tocca a Snor capire che punti
d'incontro e gioco al piede sono i due argomenti topici che decideranno la
serie. Visti i precedenti si teme faccia fatica a focalizzare le
questioni...
IL LIBRO SUI 70 ANNI DEL RUGBY NEL NORTHERN TRANSVAAL
"Blue Bulls 70 Years of Glory" by Wim van der Berg e Gerhard Burger
Settant'anni di gloria. E anche di insuccessi perché non sempre tutto è
stato rose e fiori. Dall'ufficialità del distacco nel 1938 dagli oramai
odiati cugini della Transvaal RFU ai giorni nostri con immutata passione e
totale dedizione tipica dello spirito Afrikaner di chi, da DNA, combatte
contro mille fattori della vita per affermarsi e tutelare i propri
consimili. Così è stato concepito questo libro celebrativo dei settant'anni
della Union di Pretoria che negli ultimi undici, dal 1997 al 2008, ha
addirittura dovuto modificare il proprio leggendario nome in Blue Bulls
lasciando in archivio quello intimorente di Noord Transvaal. Grande spazio
viene dato a personaggi assurti ad icone viventi come ad esempio Fritz
Eloff, Buurman van Zyl, Frik du Preez, Thys Lourens, Burger Geldenhuys, Naas
Botha e Joost van der Westhuizen laddove si tenda a limitare quello
destinato a noti dissidenti che hanno anche saputo opporsi ad una certa
ortodossia di pensiero come il professor Daan Swiegers o l'ex-capitano dei
Boks, Wynand Claassen che verso la fine degli anni '70 ebbe notevoli
contrasti con John Williams, ex-seconda linea dei Bokke e poi selezionatore
verdeoro al rientro nel panorama internazionale nel 1992. Parecchie
fotografie in bianco e nero ci ricordano date ed episodi leggendari sia in
Currie Cup che contro le nazionali in tournée che spesso hanno dovuto pagare
dazio nella cattedrale del Loftus Versfeld dove la potenza dei Tori Blu
spesso non è stata arginata. E con il trionfo nel recente Super 14 la saga
promette di continuare ancora a lungo...
BREVE STORIA DEI TOUR IN SUD AFRICA DEI BRITISH LIONS (8)
Alla luce dell'ottima prestazione globale fornita nel precedente tour del
1955, i British & Irish Lions si presentarono in Sud Africa nel 1962 con uno
squadrone per disputare l'ottava tournée ufficiale nella Repubblica.
Capitano fu nominato l'ala scozzese Arthur Smith in un gruppo che
comprendeva assi come l'estremo Tom Kiernan, l'ala Dewi Bebb, il centro Mike
Weston, le due aperture Gordon Waddell e Richard Sharp, il mediano di
mischia Dickie Jeeps, i piloni Syd Millar e David Rollo, il tallonatore Bryn
Meredith, le seconde linee Mike Campbell-Lamerton e Willie John McBride
nonché il terza linea Alun Pask. Ne conseguì che nei 20 incontri con
province e selezioni rimanessero poco più che le briciole per questi ultimi.
Quindici vittorie, due sconfitte e ben tre pareggi fu il totale. I due KO si
ebbero contro Northern Transvaal per 14-6, guidato da uno scatenato
Mannetjies Roux, e con Eastern Transvaal, 19-16, nel penultimo match della
tournée tenutosi a Springs. Quest'ultima località sarà indigeribile e
nefasta, otto anni dopo, persino per il signor Colin Meads che in seguito ad
una rissa in campo se ne uscirà con un braccio fratturato. I tre pareggi
furono con Griqualand West per 8-8, contro Vrystaat 14-14 e contro le
Northern Universities a Springs dove lo score fu di 6-6. Con un tale ruolino
di marcia c'era da attendersi quattro test di grande qualità agonistica ed
in effetti i primi tre, sebbene con punteggi molto contenuti, risposero alle
aspettative. Sabato 23 giugno all'Ellis Park di Johannesburg la prima sfida
terminò in parità, 3-3: alla meta nel primo tempo di John Gainsford rispose
dopo l'intervallo quella del gallese David Jones. Le regole in vigore allora
e due attente difese limitarono molto la spettacolarità del gioco. Le due
compagini si ritrovarono di fronte sabato 21 luglio al King's Park di Durban
e dopo un primo tempo terminato sul nulla di fatto, nella ripresa un solo
piazzato dell'apertura Keith Oxlee risolse le sorti del match a favore degli
Springboks. La mischia verdeoro, in cui 7 degli 8 elementi erano usciti
dalle fucine del veld con il solo Doug Hopwood a rappresentare Western
Province, tenne testa alla potenza britannica per il 3-0 finale. Il terzo
test di sabato 4 agosto a Newlands divenne pertanto della massima importanza
per gli europei sotto nella serie per 1-0 ed un pareggio. I Leoni ruggirono
per primi quando la bionda apertura della Cornovaglia, Richard Sharp, infilò
tra i pali il drop del momentaneo vantaggio pareggiato però prima
dell'intervallo dalla punizione di Oxlee. Gli ultimi 40' vennero combattuti
con grande impeto da ambo le squadre contendenti ed una meta del medesimo
Oxlee, da lui stesso trasformata, fissò il parziale sull'8-3. I britannici
andarono a sbattere contro il muro composto da Fanie Kuhn, Abie Malan, Frik
du Preez e Johan Claassen che di quei Bokke era il celebrato capitano. E il
risultato non cambiò decretando così, prima del quarto test, la vittoria dei
Bokke nella serie. Al Vrystaat Stadion di Bloemfontein, sabato 25 agosto,
andò in scena l'ultimo atto in cui i britannici operarono qualche nuovo
inserimento nel XV titolare. Delusi e comprensibilmente scarichi per il
fiasco nei tre test precedenti, seppure verificatosi con uno scarto
complessivo di soli 8 punti, gli ospiti crollarono resistendo solo un tempo
allo strapotere sudafricano. Nel primo tempo, terminato 10-6 per i padroni
di casa, il piazzato di Willcox e la meta di Cowan trovarono la risposta
verdeoro con le mete trasformate di Wang Wyness e Mannetjies Roux. Dopo la
pausa per i Boks andarono in meta John Gainsford, Hugo van Zyl, Johan
Claassen e di nuovo Mannetjies Roux con Keith Oxlee che aggunse due
punizioni e tre trasformazioni per il definitivo 34-14 con cui si chiuse
amaramente l'escursione dei britannici: 3 sconfitte ed un pari nella serie.
Dopo l'ulteriore amara esperienza (0-4 nella serie) che subiranno i
britannici in Nuova Zelanda nel 1966, nel 1968 si avrà la nona escursione
ufficiale in Sud Africa...
IL NOSTRO DIARIO SUI SITI
Ringraziamo Claudio Da Ponte (www.rugbyclub.it) e Giovanni Sonego
(www.rugbylist.it) che pubblicano questo Diario Sudafricano sui loro siti.
LA F.I.R. NON DECIDE ANCORA LA SEDE
Come oramai noto, il prossimo 21 novembre sul suolo italiano si disputerà il
test tra Italia e Sud Africa. Ma a soli cinque mesi dal suo svolgimento,
ancora non è dato sapere dove sarà giocato questo test contro gli attuali
campioni del mondo. Come sappiamo in ballo ci sono le città di Udine e
Firenze. La Federazione Italiana Rugby, splendidamente gestita dal geometra
Giancarlo Dondi, continua a ritardare la scelta della località.
Buon sabato di rugby internazionale a tutti: c'è un calendario molto ricco!
Tot siens
Giampaolo Tassinari
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