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[RUGBYLIST] scuola e accademie

Antonio Mangano antoniomangano1962 a libero.it
Dom 7 Giu 2009 20:56:00 CEST


Antonio visto l'orario ti rispondo con un buonasera;-)
Io non volevo dire che è un bene che scompaia un club anzi tuttaltro. Ma è 
sicuramente un bene, viste le regole che un club sia o costretto ad 
organizzarsi meglio e a potenziare gli sforzi di reclutamento o a fare un 
accordo con un altra società. Hai fatto l'esempio dell'under 15. Fino a 
qualche anno fa c'era una statistica che diceva che in questa categoria si 
giocava con una media di 13,5 giocatori in tutta Italia. Se tu ci pensi è un 
dato super negativo. Allora forse se si mettesse da parte un po' di 
campanilismo e po' di protagonismo probabilmente si schierebbero in campo 
dei ragazzi molto ma molto più motivati e preparati, che in allenamento 
devono sudarsi il posto in squadra. Gli allenamenti sarebbero sicuramente 
diversi. Con queste nuove regole in under 14 funziona esattamente al 
contrario. Mentre con la 15 si gioca in 15 ma fino a 12 atleti la partita 
può cominciare ed è valida cioè non persa a tavolino con la 14 invece si 
gioca in 13 ma bisogna per assolvere l'obbligatorietà essere in 15 a referto 
e per fare 14 concetramenti per assolvere l'obbligatorietà devi avere, a 
questa età tra infortuni, abbandoni, squalifiche, scuola e brutti voti, 
almeno una rosa di 22 in partenza. Credo che ciò non può che essere un bene 
per il rugby italiano. Noi quest'anno avevamo suddiviso la città in 3 zone 
dividendoci i compiti di reclutamento e facedo 3 squadre con 3 società 
diverse per partecipare ai concentramenti. Dal prossimo anno applicheremo 
tale modalità alla 12 ma in 14 giocheremo molto probabilmente con una 
squadra.
----- Original Message ----- 
From: "antonio cinotti" <antoncino a alice.it>
To: <rugbylist a rugbylist.it>
Sent: Sunday, June 07, 2009 11:36 AM
Subject: Re: [RUGBYLIST] scuola e accademie


> _______________________________________________
>
> Buongiorno Antonio,
> scusa se mi permetto di rispondere, ma sei proprio sicuro che "forse 
> scomparirà qualche club" sia la direzione giusta per andare avanti e non 
> sia invece l'esatto opposto di quello di cui tutti avremmo bisogno?
> Io resto sempre più a bocca a perta davanti a questo continuo sparare 
> addosso alle piccole società che hanno la sola colpa di voler provare a 
> fare le cose per bene in realtà fuori dalla "culla del rugby" italiano.
> Mi spiego meglio, io ho sott'occhio la situazione a Siena, piccola 
> cittadina di 58mila persone, con calcio in serie A e basket ai vertici 
> nazionali e in cui il rugby, dopo una parentesi negli anni 60, è rinato 
> nel 1985 grazie all'attività esclusivamente universitaria.
> Facciamo una fatica bestiale a portare i ragazzi al campo da rugby 
> interamente in terra (soprannominato il sabbione per motivi intuibili), 
> visto che spesso i genitori preferiscono andare con i figli a vedere 
> calcio e basket piuttosto che venire al campo da rugby la domenica.
> Abbiamo poche tradizioni ma tanta, tantissima grinta e determinazione, 
> nessuno, io per primo avrei scommesso su di uno sviluppo in poche stagioni 
> che ha dell'incredibile.
> Quest'anno abbiamo fatto tutto tranne la under 7, concludendo domenica 
> prossima con l'obbligatorietà under 13 grazie all'ultimo "bollo" di una 
> stagione meravigliosa per il rugby senese (fino al 2002 non avevamo una 
> sola giovanile).
> Abbiamo, è vero, giocato spesso in inferiorità numerica (la under 15 in 
> questo senso è stata meravigliosa giocando un intero campionato in 
> inferiorità numerica cogliendo vittorie e soddisfazioni a raffica), 
> abbiamo ormai da 6 anni progetti nelle scuole medie e superiori, da 2 anni 
> anche nelle elementari, investiamo buona parte del nostro budget sulle 
> giovanili, con giornate nelle scuole che hanno portato fino a 250 ragazzi 
> al campo. Quest'anno a Siena si terrà uno dei due Diego Dominguez Camp, un 
> torneo internazionale under 18 a settembre e tantissime altre 
> iniziative...
> Quindi non siamo una squadra nè che si piange addosso ma anzi ci 
> rimbocchiamo le maniche, nè proiettati nella esclusiva logica dei 
> seniores.
> In questo senso a me lascia di sasso la politica federale che è sempre e 
> solo indirizzata all'alto livello e a ragionamenti come il tuo "forse 
> scomparirà qualche club ma sicuramente ne nascerà qualcuno più forte ed 
> organizzato".
> Sicuramente in Veneto, in Lombardia, forse in altre due regioni, ma il 
> resto??
> Sono da sempre appassionato sostenitore delle collaborazioni tra realtà 
> vicine (tanto che stiamo cercando di partire con un progetto comune con le 
> Crete senesi rugby per una seconda squadra seniores) ma per me non deve 
> essere solo quella la via da perseguire.
> Che male c'è se io voglio a Siena (la realtà più vicina a noi ovale è a 85 
> km e non di autostrada?) fare le cose per bene e ci ho messo già qualche 
> anno? I soldi sono i nostri, il tempo passato al campo idem.
> Sono ormai tanti anni che partiamo da -8, quest'anno finalmente siamo a 0 
> grazie al lavoro meraviglioso dei nostri due "angeli custodi" professori 
> di liceo che hanno seguito tutto il movimento giovanile cittadino e 
> provinciale.
> L'anno prossimo rischiamo di tornare un'altra volta a -4, una bella 
> mazzata psicologica, perchè non varranno i concentramenti affrontati con 
> meno di 15 giocatori.. Quindi le cose sono due in caso di numeri esigui, o 
> si chiede agli infortunati di presenziare alla chiama e di "mettere piede 
> in campo" salvo poi uscire subito dopo, soluzione adottata da tutti quelli 
> che hanno pochi ragazzi prendendo per i fondelli la federazione, o 
> altrimenti si "tira nelle gambe" alle piccole squadre, quelle che alla 
> federazione non costano nulla, quelle che non danno mai problemi alle 
> elezioni perchè non hanno praticamente voti (e gliene togliamo anche altri 
> se non fanno tutto il campionato con tutti i giocatori.....), quelle che 
> mettono carbone nel "sacro fuoco del rugby italiano".
> Sono sinceramente sempre più perplesso...
> E poi non lamentiamoci se il rugby italiano non sforna abbastanza 
> giocatori di buon livello, le basi di questo sport sono anche nei campetti 
> come il nostro anche se non sembra...
>
> Antonio Cinotti
> CUS Siena Rugby
>
> PS anche se in ritardo faccio i miei complimenti a tutti i listaroli 
> pratesi e toscani per la promozione dei Cavalieri di Fabrizio Tonfoni, che 
> ho sentito dopo la vittoria, per il rugby toscano è una grandissima 
> soddisfazione!!!
>
>
>
>
>
> Antonio Mangano ha scritto:
>> _______________________________________________
>>
>> Ma in effetti oggi ho voglia di vedere il bicchiere mezzo pieno e 
>> leggendo la circolare informativa della prossima stagione un richiamo 
>> alla professionalità, non professionismo, si comincia a vedere. A 
>> proposito dell'organizzazione dei campionati giovani qualcosa di nuovo 
>> c'è. Nel senso che per tutti i campionati cosiddetti obbligatori le 
>> società dovranno cominciare a pensarci dall'anno prima su tutti quello 
>> under 14. Non più concentramenti con partecipazioni più o meno massive ma 
>> massimo 3 squadre che avranno l'obbligatorietà assolta con 14 partite. Ma 
>> novità sostanziale 15 a referto per la validita e 13 in campo con 
>> l'obbligo di far giocare le riserve. inizio fissato il 18  ottobre Questo 
>> porterà ovviamente a delle aggregazioni qualitative e non potrà, visti 
>> gli obblighi, cominciare come accadeva in molte realtà il reclutamento da 
>> questa categoria, ma quella inferiore. Inoltre per tutte le società che 
>> fanno solo giovanile avranno il voto assemblea dell'anno solo se faranno 
>> attività e per esempio significa per la 12 8 concentretamenti con 12 
>> giocatori. Tutto ciò richiede maggiore organizzazione. Forse scomparirà 
>> qualche club ma sicuramente ne nascerà qualcuno più forte e organizzato.
>
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