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R: RE: [RUGBYLIST] Flop del Flaminio: la LIRE prende le distanze
Gaetano Palmiotto a fastweb
gaetano.palmiotto a fastwebnet.it
Mar 2 Giu 2009 18:41:17 CEST
Da qualche tempo le Società vengono coinvolte solo marginalmente
nell’organizzazione di eventi.
Per un certo verso ciò è corretto, visto che molte Società locali non hanno
le capacità professionali di organizzare eventi di questo tipo.
E nemmeno i Comitati Regionali: non so nelle altre Regioni, ma in Lombardia
con le risorse disponibili si fatica a gestire l’ordinaria amministrazione.
Per quanto riguarda i partner esterni, il problema è che alcuni di questi
professionisti, poco sanno del rugby e del suo ambiente; vi do delle cifre
emblematiche:
Finale Monza 2007: organizzazione LIRE + Rugby Monza + Studio Ghiretti
(secondo anno di lavoro insieme) circa 11.500 spettatori dopo i 10.000
scarsi del primo anno
Finale Monza 2008: organizzazione LIRE + Master Sport ( calcio) + Calcio
Monza e piccolissimo coinvolgimento Rugby Monza: circa 9.000 spettatori
(nonostante i biglietti venduti sul territorio dal Rugby Monza fossero
aumentati rispetto agli anni precedenti)
Finale Roma 2009 : organizzazione ???? forse meno di 5.000 spettatori
In un’azienda, davanti a questi FATTI, ci si muoverebbe di conseguenza. Non
voglio dire che il Rugby Monza è più bravo di altri, anzi altre Società
avrebbero fatto anche meglio. Ma i partner vanno scelti con cura e che non
si può prescindere dalle Società che hanno le radici sul territorio.
Per citare altri partner professionali, RCS Sport,ad esempio, ha dato prova
di grande capacità nei Test Match autunnali nonostante qualche problema
organizzativo soprattutto su Padova dove però mi sembra che l’errore l’abbia
fatto il responsabile della mobilità della città di Padova più che altro.
Perché non si è scelto RCS Sport come partner anche per il Super10? La
Gazzetta entra in 4 milioni di case ogni giorno, che piaccia o no. E se
avessero gestito loro il Super10, avrebbero dato ben altra copertura
mediatica.
Per la prima volta da 5 anni a questa parte, la Finale Super10 non ha
meritato nemmeno uno straccio di articolo nei maggiori quotidiani, col
risultato relegato a trafiletto.
Credo che da questi evidenti problemi, bisogna ripartire, prima di perdere
quanto faticosamente si è raccolto in questi anni.
Il 14 novembre avremo gli All Blacks a San Siro: rischiamo che diventi un
evento meteora, trascinato dagli All Blacks come icona dello sport mondiale
e che ancora una volta il rugby di base venga ignorato dai più. Non perdiamo
questa grossa opportunità.
Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it]
Per conto di donatodorelli a libero.it
Inviato: martedì 2 giugno 2009 18.22
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: I: RE: [RUGBYLIST] Flop del Flaminio: la LIRE prende le distanze
----Messaggio originale----
Da: donatodorelli a libero.it
Data: 02/06/2009 18.21
A: <tequila2 a hotmail.com>
Ogg: R: RE: [RUGBYLIST] Flop del Flaminio: la LIRE prende le distanze
Chi vuole scommettere che adesso a farne le spese sarà qualche povero cristo
d'impiegato invece di coloro che hanno deciso e organizzato tutte le finali
a Roma? Una domanda però sorge spontanea: ma il Comitato regionale laziale
era stato coinvolto nell'organizzazione degli eventi? Faccio questa domanda
perchè lo scorso anno ho letto sulla rugbylist che la FIR invece di
coinvolgere le Società del rugby padovano (Cus e Petrarca) coinvolse la
locale società di calcio. Chi sa darmi una risposta?
----Messaggio originale----
Da: tequila2 a hotmail.com
Data: 01/06/2009 23.24
A: "rugbylist rugbylist"<rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: RE: [RUGBYLIST] Flop del Flaminio: la LIRE prende le distanze
--> Anche se uno puo' essere d'accordo con questo messaggio, quanto bene fa
al rugby italiano?
Chi rappresenteva questa LIRE abbandonata dalle societa che la formavano?
_____
From: volpe_angelo a fastwebnet.it
To: rugbylist a rugbylist.it
Date: Mon, 1 Jun 2009 19:53:04 +0200
Subject: [RUGBYLIST] Flop del Flaminio: la LIRE prende le distanze
PUBBLICO E INSUCCESSI DELL'EVENTO: LA L.I.R.E. SI DISSOCIA
(LIRE) Facendo seguito a quanto riportato su diversi organi di stampa dopo
la Finale Scudetto del 30 maggio scorso, la Lega Italiana Rugby d’Eccellenza
prende atto dell’insuccesso in termini di spettatori allo stadio e
promozione in loco dell’evento. Una conclusione vergognosa di un processo di
crescita che tra variazioni di sede (Rovigo, Padova, Monza), aveva
registrato negli anni una costante crescita di presenze, visibilità ed
attrazione all’Evento che assegna lo Scudetto ed il Titolo di Campione
d’Italia di Rugby (79 edizioni).
L’insoddisfazione e risultato negativo parte sin dalle modalità di
designazione e organizzazione della sede della finale da decisione della
Federazione Italiana Rugby come da consiglio federale del 18 luglio 2008,
quasi un anno prima dell’Evento più atteso e importante per il rugby di
club. Nessun confronto e coinvolgimento della LIRE prima di quella
decisione, nonostante l’appoggio della stessa LIRE alla candidatura di
presidenza FIR e viste le esperienze di organizzazione dell’Evento svolte
dalla struttura dal 2002 al 2008 e ripartendo dalla finale di Bologna del
2001 con pubblico scarso allo stadio Dallara. Il mancato e pieno
coinvolgimento politico si è acuito con il passare dei mesi e sino allo
scorso febbraio, viste le tempistiche da sempre rispettate da LIRE e vista
la definizione della classifica con ormai sei squadre del nord Italia
stazionate nelle prime sei posizioni.
La strategia imperativa della Federazione di raccogliere tutte le finali
delle varie categorie in un solo week-end non ha avuto esito positivo, potrà
esserlo solo con un’attenta e semplice pianificazione delle leve base di
successo dell’evento, intanto nel 2009 ha cassato in una sola edizione i
lavori svolti da LIRE in 7 anni quale azione guida a favore dei club e su
decisioni degli stessi club. E’ risultato insufficiente accorpare in
un’unica giornata (e in un unico biglietto) le finali di Serie A e Super 10
con un incomprensibile ritardo nell’ufficializzazione dell’Evento (28 aprile
2009! nonostante la decisione del luglio 2008). Ciò a poco più di un mese
dall’evento in una sede ambita, il Flaminio, e da sempre valutata dai club
per riprodurre in Italia gli esempi di successo di Inghilterra, Twickhenam,
e Francia, Stade de France. Roma è sede da curare, l’improvvisazione ha
portato al risultato da tutti visto.
Fin dall’avvio della propria attività la Lega Rugby ha sempre provveduto ad
individuare la sede più idonea allo svolgimento della finale, valutando
molteplici fattori e attivandosi con le amministrazioni, gli enti sportivi
locali, i media, ogni cellula base per la promozione dell’evento e offrendo
allo stesso una copertura completa. Allo stadio Brianteo di Monza, per la
finale del Groupama Super 10 2007/2008 erano presenti oltre 11.000
spettatori, sede con le stesse caratteristiche in ambito metropolitano
(Milano) della Capitale.
Di fatto la Lega Italiana Rugby d’Eccellenza con l’edizione 2008/2009, dopo
le decisioni federali che ne hanno sancito la prossima chiusura, è stata
esautorata senza essere però sostituita adeguatamente dagli organi preposti
all’organizzazione della finale. Sono stati comunque lodevoli gli sforzi
profusi dagli stessi uffici delegati della struttura FIR, parte operativa
che ha supportato e rispettato dei tardivi ordini.
Non si è tenuto conto dell’esperienza maturata negli anni da parte della
Lega che si è trovata ad interpretare la parte dell’Istituzione da non
riconoscere a priori per tutto il 2008/09 sino all’evento più importante
della stagione.
LIRE ha voluto adempiere con l’abituale competenza e professionalità ai
propri obblighi contrattuali ed avrebbe svolto ogni azione rivolta ad
accrescere la fama ed il futuro successo di un grande evento con
protagonista il rugby di club, pur noto il non riconoscimento ed i silenzi
da parte federale per risolvere le problematiche sorte o create ad hoc.
L’atto conclusivo di sabato sera al Flaminio riserva non pochi dubbi sul
futuro del rugby di club Italiano, riportato di colpo all’anno zero.
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